Di Pino Cavuoti
Crisi economica e la settimana di passione
Questa mattina la Cgil del Molise farà
volantinaggio davanti a tre chiese di Termoli, Campobasso e Isernia. Lo farà
nel giorno della domenica delle palme, che per i cristiani rappresenta l’inizio
dei riti della settimana santa. Una scelta non casuale, come spiega il
segretario generale Erminia Mignelli, per «dialogare con le persone di fede
cattolica rispetto ai temi del lavoro». Un’iniziativa che segue a distanza di
poche ore dalla lettera aperta inviata sempre dalla Cgil ai quattro vescovi del
Molise.
Il cercare la sponda nel mondo cattolico non è un segno di
debolezza da parte del sindacato più radicato tra i lavoratori, ma la
consapevolezza che su questi temi bisogna allargare il fronte del confronto per
condividere un cammino comune di speranza. Perché le famiglie non ce la fanno
più ad andare avanti. Serpeggia lo scoramento, la disperazione e tutto ciò non
aiuta a ripartire, a guardare al domani con meno incertezza. Anche la Chiesa
denuncia dal pulpito il disagio crescente con una crisi che parte dal 2008
quando sono andate in frantumi le certezze di una economia che era solo
virtuale. Chiesa e sindacato per far capire alla politica, a quanti ci
governano con il passaporto da “tecnici”, che ci stanno mettendo in ginocchio.
Il sindacato chiede la riforma del mercato del lavoro, i lavoratori chiedono
più potere d’acquisto per i loro stipendi, ma soprattutto certezza di poter
continuare a percepirli con regolarità. «Nel lavoro - dice la Cgil - le persone
esprimono le loro capacità individuali. Lavorando insieme le persone
costruiscono le proprie relazioni sociali. Nel lavoro le persone imparano a
conoscere i propri diritti e i propri doveri». Su queste parole d’ordine la
Cgil chiede ai cattolici di sentirsi coinvolti e parte integrante di questa
campagna di sensibilizzazione. Anche in vista del dibattito parlamentare
sull’articolo 18 e gli ammortizzatori sociali. L’inizio di un cammino nel segno
della settimana di passione tanta cara ai fedeli che credono in un uomo che
dopo essere morto in croce e resuscitato.
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