I turisti e i cittadini che passeggiano lungo il muraglione
del Borgo Antico di Termoli, soprattutto, al tramonto, non possono non restare
ammirati dai trabucchi. Queste possenti macchine che da oltre un secolo
caratterizzano la costa del medio adriatico e che resistono al tempo e ai
fortunali anche qui a Termoli. Grazie ad alcuni nostri concittadini e alle loro
ricerche storiche la storia dei trabucchi la conosciamo tutti.
Le vecchie foto di Termoli ci mostrano il primo esemplare costruito quando
il Borgo era a picco sul mare, altri piantati lungo la vecchia banchina lato
sud del porto, di cui ancora oggi uno resiste. Altri al limite della spiaggia e
giù via fino a Ponte sei voci. Non tutti esistono più. Termoli ha, in questo
momento tre trabucchi funzionanti e uno in costruzione. Altri dovrebbero essere
costruiti per richiamare questa secolare tradizione.
Sarebbe auspicabile fare di tutto perché non si disperda tale tradizione, ma
soprattutto perché l’apporto che tali “macchine” possono dare al turismo della
nostra cittadina sia sfruttato a pieno. A tal proposito, l’Abruzzo da diversi
anni sta lavorando alla realizzazione di un “Parco Nazionale della Costa dei
Trabocchi”. In questi ultimi mesi è stato anche nominato, dal Governo, un
Commissario che dovrebbe occuparsi della sua implementazione.
Si parla tanto di attenzione alle tradizioni popolari, alla cultura dei
nostri luoghi. E’ importante. E’ doveroso. E’ necessario per noi non perdere
questa opportunità. Quindi chiedere con forza e attivarsi in ogni modo,
affinché il Parco della costa dei Trabocchi che è un parco “nazionale” possa
estendersi anche alla nostra costa, anche ai nostri trabucchi che della stessa
storia e della stessa tradizione fanno parte.
GALLERIA FOTOGRAFICA del reporter GinoCALABRESE
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