Modello
realizzato dai Carabinieri esteso ad altre Province
Presso la base “Camp Arena” di Herat, il 6 u.s. si è svolta la
cerimonia di chiusura dell’EUPOL Field Office. Alla cerimonia erano presenti l’EUPOL
Head Of Mission, Ms. Pia Stjernvall, l’Ambasciatore italiano Luciano Pezzotti, gli
Ambasciatori di Francia, Regno Unito e Repubblica Ceca, il Rappresentante della
CSDP (Common Security and Defence Policy – Politica di
Sicurezza e Difesa Comune Europea) Corrado Pampaloni, il Governatore di Herat Mohammad
Asif Rahimi, il Comandante di TAAC West Gen. Michele Risi, il Console Generale
degli Stati Uniti d’America Martin Williams, e numerose autorità locali.
Il Field Office di EUPOL è operativo dal 2007 con un team di esperti militari
e civili nel rule of law, gender e human rights ed ha visto anche la presenza di Procuratori militari
e rappresentanti delle Forze di Polizia europee, tra cui numerosi militari
dell’Arma dei Carabinieri (in particolare un Ufficiale responsabile
dell’Ufficio) con esperienza internazionale. L’Ufficio cesserà definitivamente
le sue funzioni il 31 maggio prossimo, al termine degli ultimi adempimenti.
Il Capo Missione Pia Stjernvall, nel ringraziare i componenti del
Field Office di Herat per i risultati conseguiti particolarmente nella community policing, ha sottolineato come
il Field Office di Herat abbia “svolto un ruolo essenziale nel costruire la
cooperazione tra polizia, pubblici ministeri, avvocati e la municipalità nel
suo insieme, incrementando le politiche del Governo afgano nell’area di Herat”.
La Stjernvall ha concluso il suo intervento affermando che “il modello
impostato dai Carabinieri in Herat verrà preso ad esempio per la
ristrutturazione anche di tutte le altre province afgane”.
L’Ufficio ha condotto in questi anni attività di training, mentoring e strategic
advising per alti funzionari della Polizia di Herat, nonchè attività di advising nei confronti dell’apparato
giudiziario di Herat, in particolare del Procuratore Capo, di Giudici civili e
militari e dei Pubblici Ministeri, consentendo di migliorare la cooperazione
tra polizia e magistratura.
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