8 MAGGIO 2015, ORE 10-18.00
9 MAGGIO 2015, ORE 10.00-13.00
HOTEL CORIOLIS BY EDEN
Mauro Natale (foto GinoCalabrese) |
“Si parla, giustamente, di
diritti dei lavoratori e della salvaguardia dei posti di lavoro, perché il
lavoro da’ agli uomini dignità e una speranza di futuro.
Meno spesso si parla degli
imprenditori che lavorano per tenere aperte le loro aziende.
Uomini anche loro, che
affrontano quotidianamente mille problemi (ve lo assicuro!). Uomini e donne
che, nonostante la crisi e le difficoltà strutturali che in questa regione si
sono sommate alla negativa congiuntura economica mondiale, hanno resistito,
perché amano il loro lavoro e ci si dedicano con passione.
Colleghi imprenditori che
conosco da sempre, manager e direttori del personale delle grandi imprese operanti
in questa regione, giovani imprenditori che stanno tentando qui la carta del
fare impresa.
Confindustria conosce bene
le loro istanze, i loro problemi, i progetti di sviluppo che hanno in mente.
Cerchiamo - ed io personalmente mi impegno tantissimo, ve lo assicuro! - di
offrire loro una casa comune per la rappresentanza degli interessi che
esprimono, ma devo, sempre più spesso, constatare - purtroppo - che qui in Molise l’impresa privata non rappresenta
ancora un VALORE per il territorio.
Per i molisani l’INDUSTRIA - che é il VERO MOTORE dello sviluppo e della crescita
dei territori - sembra costituire un
ostacolo allo “sviluppo di qualità” della nostra regione.
Per i molisani - mi spiace
dirlo, ma è quanto avviene nella nostra realtà - le industrie puzzano, inquinano, danno fastidio, pregiudicano il futuro
economico di una regione vocata da sempre ad UNA CRESCITA ECONOMICA LENTA E
SILENZIOSA, UNA CRESCITA BASATA SULLA NATURA, L’ARIA PULITA, I PARCHI
NATURALISTICI, LA NEVE E LE
SAGRE DI PAESE.
Io l’ho detto pubblicamente
più volte e l’ho ripetuto di recente in occasione della nostra assemblea dei
soci: in tutte le regioni d’Italia, con
economie più avanzate della nostra, (si pensi all’Umbria, alle Marche,
l’Emilia Romagna e così via) l’industria - attenta e rispettosa
delle leggi e in regola con le autorizzazioni - coesiste con il mare, gli spazi verdi, le comunità locali, la storia
dei territori, il turismo, l’agricoltura e tutto quanto caratterizza le aree in
cui si è insediata.
Qui in Molise, invece, riscontriamo
spessissimo un atteggiamento bipolare
rispetto allo sviluppo e alla creazione di posti di lavori: tutti li reclamano,
salvo poi mobilitarsi contro i progetti di ampliamento di aziende importanti
per il tessuto produttivo locale (l’esempio emblematico riguarda le aziende
chimiche del nucleo industriali di Termoli).
Se vogliamo avere una chance di agganciare la
ripresa, dobbiamo auspicare che oggi, chi ci governa in questa regione, PREMA
SULL’ACCELERATORE PER RIDURRE GLI SPRECHI E OPERARE LE RIFORME NECESSARIE,
tagli e riforme - si badi bene - che noi come Confindustria da anni chiediamo
alla classe dirigente di attuare: dismissione delle partecipate, recupero del
deficit sanitario, snellimento della pubblica amministrazione, riduzione del
carico fiscale e investimenti.
E’ un percorso lungo,
difficile e impopolare da condividere, ma è ciò che noi industriali abbiamo
sempre chiesto, ossia il presupposto per poter tornare ad avere un territorio
attrattivo e competitivo, in Italia e in Europa.
Un Molise forte, che esce
dalla crisi e che sa rinnovarsi, è una regione che fa sistema su tutti questi
aspetti che vi ho elencato.
E’ un Molise che da’ valore
alla rappresentanza degli interessi che si esprime attraverso voi e noi.
E’ un territorio che accetta di buon grado
l’operazione di SPENDING REVIEW che l’attuale governo regionale, e l’Italia
tutta, sta facendo.
Dismettere le aziende partecipate vuol dire chiudere
delle realtà con i conti in rosso, che per anni hanno sconquassato i
bilanci delle regioni italiane, favorendo clientelismi e sprechi dal
Nord al Sud del Paese e strumentalizzando i lavoratori in esse coinvolte.
Il problema di questi lavoratori - di cui giustamente la CGIL, insieme agli altri
sindacati CISL e UIL si fa carico - è
oggi un problema che si somma a quello di altri lavoratori italiani, quelli con
ammortizzatori sociali e quelli senza.
E’ IL PROBLEMA DEI POSTI DI LAVORO CHE SI PERDONO, UN
PROBLEMA NAZIONALE che va affrontato senza infingimenti e senza
battaglie ideologiche di retroguardia.
Dico questo rispettando
profondamente il lavoro. Ma la dignità
del lavoro, a mio modo di vedere, non deriva dal mantenere assetti e realtà
improprie e surretizie.
Per questo, ribadisco, che l’azione di spending
review che punta a risanare il bilancio regionale, è la premessa per
ripartire tutti quanti insieme: lavoratori e imprese .
Dev’esserci, però, in modo pressoché contemporaneo, un’azione
di rilancio degli investimenti privati, muovendoci come regione che compete in
Europa.
Concludo il mio intervento
auspicando, per il bene delle nostre imprese e di tutti i lavoratori e i
disoccupati, che IL SISTEMA DELLA
RAPPRESENTANZA SINDACALE CHE NOI OGGI ESPRIMIAMO, IMPARI A GUARDARE OLTRE LA POLITICA REGIONALE.
L’uscita del Molise dalla
crisi dipende in modo determinante da quanto l’ITALIA saprà recuperare in termini di RIFORME DEL PAESE”.
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