Come da tradizione anche quest'anno si tiene a Santa Croce
di Magliano (CB) la Festa
dei Lavoratori, unica iniziativa molisana a qualsiasi livello. Alle ore 15.00 inaugurazione della sede
storica della Camera del Lavoro restaurata dopo il terremoto del 2002.
Alle ore 16.00 partenza
del corteo per le strade cittadine, contro il jobs act, il precariato e per lo
sviluppo.
Crediamo che quest'anno sia ancora più importante partecipare per il momento di
crisi estrema che attanaglia ed investe il molise a tutti i livelli
produttivi da più di 7 anni senza intravedere possibili soluzioni.
Interverrà Serena SORRENTINO della Segreteria Nazionale CGIL.
Primo Maggio, Frattura: i numeri che ci fanno
parlare con nuove speranze di lavoro
“Non solo speranze, ma opportunità possibili: guardiamo alla Festa del Lavoro, quest’anno, con un ottimismo rinnovato, supportato e sostenuto dai numeri. Dai numeri che derivano dalle politiche del rigore che abbiamo attuato finora nella convinzione che fossero assolutamente necessarie per dare al Molise e ai molisani nuove occasioni e nuovo slancio. Diversamente, senza un bilancio in equilibrio, potremmo ricorrere solo alla prudenza della retorica quando si parla di diritto al lavoro.
Oggi parliamo di crescita, proprio grazie ai processi di ridefinizione, riorganizzazione, razionalizzazione ed efficientamento che il momento storico e sociale e la congiuntura economica e finanziaria ci hanno imposto di praticare. Non è stato facile, né indolore, ma l’abbiamo fatto anche correndo il rischio di passare per rottamatori dell’occupazione. In tanti ci hanno visti e bollati con durezza, abbiamo scontentato più di qualcuno, ma con coscienza restiamo convinti dell’insostenibilità di un sistema troppo spesso ipertrofico. La pratica della spending review a beneficio e sostegno del lavoro per tutti, costruito su merito, capacità e talento.
Dalla riorganizzazione amministrativa del sistema Regione Molise, con una particolare attenzione al personale, oggi possiamo presentare un importante stato di avanzamento dell’obiettivo di 8 milioni di economie fissato per il 2016 e quando parliamo di risparmi, non parliamo di freddi dati numerici perché le economie derivanti dai nostri interventi sono risorse disponibili da destinare agli investimenti. E gli investimenti portano occupazione, lavoro, benefici alla collettività.
Vantiamo una situazione consolidata di 3,6 milioni di euro di economie e con la cura posta alle spese di gestione, con i numeri del 2014, impegnati così anche per il 2015, liberiamo risorse pari a 15 milioni di euro: a chi le destiniamo? Al “Molise che riparte” con un rilancio vero in termini occupazionali, produttivi e imprenditoriali e a chi ha bisogno di sostegno. Quest’anno, per la prima volta in Molise, garantiamo a 400 famiglie in difficoltà una quota di sostegno finanziario: con il contributo di tutte le forze presenti in Consiglio regionale abbiamo scritto una bella pagina per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, stanziando nella legge di stabilità un milione di euro. Per qualcuno poca cosa? Intanto una cosa vera, concreta, rispondente al valore del welfare.
Grazie alle politiche di accesso al credito con 50 milioni di euro messi a disposizione del sistema, possiamo stimare per il 2015 interventi potenziali di accompagnamento per 500 imprese, grazie all’effetto moltiplicatore pari a 10, dunque 500 milioni.
Dopo aver riprogrammato i fondi Fsc 2007-2013 , ancora non impegnati, ci siamo assunti la responsabilità di impegnare da subito l’importantissima dotazione finanziaria, 220 milioni di euro, della nuova programmazione comunitaria: in nome dell’occupazione che vogliamo assicurare e della qualità di quest’occupazione, lo faremo, non perderemo tempo.
Come stiamo evitando di perderlo per il riconoscimento dell’area di crisi industriale per il nucleo produttivo allargato Venafro-Campochiaro. Il riconoscimento dell’area di crisi ci consentirà di liberare risorse aggiuntive rispetto a quelle oggi disponibili pure arricchite dalle premialità che come Molise, insieme ad Abruzzo e Sardegna, ci siamo garantiti nella negoziazione in sede di politiche di coesione e sviluppo.
Con questi numeri ci sembra di onorare il Primo Maggio e il significato di questa giornata importantissima per la nostra società e, come ci ha detto Papa Francesco, per la dignità di ciascuno di noi.
Certo, non stiamo qui a dire che tutto è risolto, abbiamo ancora situazioni assai complesse da risolvere, per le quali però siamo riusciti a blindare misure di accompagnamento, abbiamo da definire la riorganizzazione del servizio sanitario perché sia appropriato e di qualità, l’unico modo che abbiamo per difenderlo, abbiamo tanto, tantissimo, da fare. E lo faremo. Oggi con una carica di entusiasmo in più: i sacrifici fanno raccogliere frutti.
Buona Festa del Lavoro al nostro Molise”.
Primo Maggio, le parole del Presidente Niro
“Per la nostra Costituzione la dignità della
persona è fondata sul lavoro, che rappresenta un diritto inalienabile dell’individuo,
senza il quale nessuno potrebbe trovare una piena realizzazione. Non a caso i
padri costituenti l’hanno inserito nel primo articolo della carta
costituzionale, tra i principi fondamentali: ^L’Italia è una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro^. E’ infatti innegabile
come sia proprio il lavoro a dare significato alla vita e alle azioni di
ciascuno, nonostante negli ultimi anni una profonda e perdurante crisi
economica ne abbia messo a dura prova la tenuta; e infatti, proprio il lavoro rappresenta
l’obiettivo principale dell’attività della pubblica amministrazione.
Fortunatamente ci sono segnali positivi che
stanno arrivando sul fronte occupazionale, segnali di una graduale riduzione
del numero di disoccupati, pur tuttavia resta un presente ancora difficile in
cui anche le azioni di governo, ai vari livelli istituzionali, volte a
fronteggiare il grave problema della mancanza di lavoro, sono inevitabilmente
incomplete e qualche volta apparentemente contraddittorie, se non inquadrate in
una visione di programma a medio-lungo termine.
Sono certo che la coincidenza della
ricorrenza del Primo Maggio con l’apertura dell’Expò 2015 rappresenti
quest’anno un segnale positivo di ripartenza economica, necessario per guardare
al futuro in maniera ottimistica ed approfittare di nuove opportunità di investimento
e crescita”.
“Una ricorrenza – afferma De Matteis – per i lavoratori che arriva dopo una riforma a tutele crescenti che non ha convinto l’opinione pubblica. Stiamo vivendo un periodo di enorme difficoltà e segnali di cauta serenità iniziano ad intravedersi in regioni ed in realtà, purtroppo lontane dal Molise. Ciononostante, sono convinto che le Province come i Comuni stiano dando concretamente, laddove è possibile, risposte ai giovani, ai disoccupati, specie con i Centri per l’Impiego, ma per il futuro, gli enti locali non sono in grado di fare previsioni. Sia per le norme che cambiano in continuazione, sia per i tagli romani, non possiamo nemmeno programmare una linea di intervento. Le notizie poi che arrivano dalle autorità preposte, non mi sembrano in linea con la necessaria e opportuna urgenza di addivenire ad un sacrificio comune. Come non notare l’esempio dato con i recenti vitalizi e la mannaia invece inferta agli enti locali e come non paragonare la forbice perpetrata alle scuole, ai dipendenti pubblici, alle imprese, alle imposte che aumentano, con la inverosimile decisione di non riformulare le indennità per gli onorevoli ed i consiglieri regionali. Pertanto, nell’ottica di una razionalizzazione, avrei gradito un esempio, una svolta che la politica, quella vera dei Palazzi, non ha dato, nemmeno in questi ultimi giorni”.
“La Provincia di Campobasso – aggiunge l’assessore al lavoro Di Labbio – in questi mesi ha continuato una vasta attività per i giovani studenti e per i neo laureati con iniziative ad hoc per lo studio della lingua inglese, la cooperazione con aziende, tirocini ed attività per studenti, laureati e diplomati. Abbiamo siglato importanti intese per i diversamente abili, per le categorie deboli come per la Fiat; certo sono piccoli numeri, ma significativi come lo è il lavoro politico messo a segno in Giunta per la rimodulazione della pianta organica e diverse delibere per risparmiare anche sull’osso. Quindi il mio pensiero va ai disoccupati, ai lavoratori atipici, ai cassaintegrati, a quella fetta di cittadini che hanno perso il lavoro e a coloro che sono troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per essere assunti, a coloro che sono dipendenti di fatto ma in pratica vivono e subiscono vessazioni e mortificazioni, con quelle collaborazioni a progetto, senza tutele, senza maternità, senza ferie e senza la minima possibilità di attingere a mutui, prestiti ed al decoro cui dovrebbe aspirare un trentenne. Ecco, a loro penso e mi auguro che la politica riesca ad offrire degli strumenti per uscire fuori da questa situazione di emergenza. E in tanti in troppi devono bussare a casa dei genitori, ormai in pensione, costretti, quando possono a fare da garanti con le banche, attingendo a risparmi ed esigue pensioni. Non ultimo penso ai lavoratori italiani costretti e in procinto di cercare occupazione all’estero…insomma sono tutte sconfitte che l’Italia non avrebbe dovuto regalare a tanti laureati, a tanti cervelli che ci invidiano ovunque. Ma niente paura, credo che le nostre capacità alla fine verranno fuori e riusciremo a superare questa crisi. Quindi, in conclusione, che il primo maggio sia una ricorrenza di riposo per i lavoratori, che a volte capita apprezzino non adeguatamente la fortuna che hanno”.
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