Si è svolta all’Expo di Milano, organizza dalla Coldiretti ,“la
giornata del latte” per evidenziare le contraddizioni della filiera
lattiero-casearia, che penalizzano la zootecnia delle tante regioni vocate
all’allevamento, come il Molise. Nel proprio Padiglione all’interno di Expo
2015, Coldiretti ha diffuso i dati dell’analisi sui primati del latte e dei
formaggi Made in Italy e sulle sfide che devono affrontare in Italia ed
all’estero. Come evidenzia Tommaso Giagnacovo, presidente della Coldiretti
Molise, “Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litri di
“latte equivalente” tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate polveri di
caseina per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare
magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei
consumatori. Complessivamente in Italia sono arrivati 8,6 miliardi di chili in
equivalente latte (fra latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi,
yogurt e altro) che vengono utilizzati in latticini e formaggi all’insaputa dei
consumatori ed a danno degli allevatori. Ad oggi in Italia vi è l’obbligo di indicare
la provenienza del latte fresco, ma non per quello a lunga conservazione, e
l’etichetta non indica la provenienza del latte per i formaggi non a
denominazione di origine, per le mozzarelle e gli yogurt. Tutto questo
penalizza fortemente l’economia delle Regioni, come il Molise, vocate alla
zootecnia ed in grado di dare latte e latticini di qualità.” Saverio Viola,
direttore della Coldiretti Molise, sottolinea: “La produzione di imitazioni dei
formaggi italiani nel 2014
ha raggiunto negli Usa il quantitativo record di quasi 2.228
milioni di chili, con una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, tanto da
aver superato addirittura la stessa produzione di formaggi americani. Se gli
Stati Uniti sono i “leader” della falsificazione, le imitazioni dei formaggi
italiani sono molto diffuse dall’Australia al Sud America, ma anche sul mercato
europeo e nei Paesi emergenti, dove spesso il falso è arrivato prima delle
produzioni originali. In questo contesto è particolarmente significativo il
piano per l’export annunciato dal Governo, che prevede per la prima volta
azioni di contrasto all'italian sounding, che trova nei formaggi la maggiore
espressione a livello internazionale, tra tutti i prodotti agroalimentari Made
in Italy. Occorre anche cogliere l’occasione della trattativa sull'accordo di
libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, Transatlantic Trade and
Investment Partnership (Ttip), che è un appuntamento determinante anche per
tutelare le produzioni agro-alimentari italiane dalla contraffazione
alimentare. A questa realtà se ne aggiunge una ancora più insidiosa: quella
dell’italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai paesi
più svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come
italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che
danneggia e incrina il vero Made in Italy e le produzioni tipiche del Molise, perché non esiste ancora,per tutti gli alimenti, l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta.”
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