PASQUA 2012. RITI del GIOVEDI' SANTO.
Inizia il triduo pasquale messa CRISMALE.
S.E.
Mons. Giancarlo Bregantini Arcivescovo
di Campobasso-Bojano.
Presbiteri religiosi e diaconi hanno fatto il loro ingresso ieri mattina nella Cattedrale della SS. Trinità di
Campobasso, guidati dall’arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano mons.
GianCarlo Bregantini.
Nella solennità del Gloria intonato dalla corale Trinitas
guidata dal M°Antonio Colasurdo, i presbiteri, ad una sola voce,hanno esultato
la” Gloria all’Altissimo Dio nell’alto dei cieli”, per rinnovare la promessa ed
l’impegno dinanzi a Dio del servizio formante
ed educante per evangelizzare la nuova società. Una società, lacerata oggi,
dalla precarietà dal rischio, dalla frammentazione, dalla violenza e
dell’indiscriminato potere di ricorrere alle armi per vincere la guerra
“dell’economia”.
Dopo l’ingresso nella
Cattedrale, l’invito del presule di Campobasso è stato quello dell’unità alla
collaborazione ed alla crescita reciproca; l’ingresso progressivo- ha poi
continuato mons. Bregantini- è
l’immagine della cammino verso la Gerusalemme Celeste. La liturgia del Sacro Crisma è infatti carica
di significati e tra questi la benedizione del Sanctum Crisma, olio degli infermi e dei catecumeni. Il crisma è un composto di
essenze e profumi tipici di diverse località in segno di unità. Dalla
Palestina, alla Locride, al Molise le sette
essenze naturali presenti nel sacro
crisma tra cui quelle di nardo, mirra, rosa, eucalipto, ginepro
e bergamotto che sono state mescolate per rendere l’olio unico
e unito, caratteristico per la sua essenza nata dalla comunicazione di più
luoghi che parlano una sola lingua, quella dell’amore infinito per la Gloria di
Dio. La tradizione della
mescolanza dei profumi per
aromatizzare il sacro crisma è una
consuetudine avviata da mons. Bregantini sin dal 2002. La liturgia della messa crismale per la benedizione degli Olei per rinnovo delle promesse sacerdotali per istituzione dei ministri straordinari della
comunione; partecipazione dei cresimandi della diocesi con i loro catechisti, è
un ritornare – su questa fondativa chiamata , un risentirsi di nuovo dentro, quella
voce che ci ha cambiato la vita e la storia- il contesto in cui si vive oggi
è molto cambiato e difficile come ha
affermato Bregantini durante l’Omelia-il
mondo manifesta forti segni di
incredulità e di rifiuto espliciti. Ma è anche vero- ha proseguito- che oggi c’è ovunque una sete di Dio. Ai
sacerdoti dunque, il compito di essere mediatori dell’atteso e – fondativo
incontro vitale, con una grande forza di intravedere oltre la siepe “l’Alfa e
l’Omega”-. Zelo missionario e dimensione
antropologica della fede sono gli auspici che l’arcivescovo ha lanciato ai suoi
presbiteri, con lo sguardo e la
preparazione all’Anno della Fede. Un particolare riferimento è stato poi
rivolto, durante l’omelia alla figura del Campobassano fra Immacolato Brienza con la scelta di fare incontri mensili
vocazionali ogni seconda domenica del mese nella casa di Fra Immacolato in
piazza Cuoco a Campobasso. Una casa e
non una chiesa- ha detto l’arcivescovo-
ma una casa che ha trasformato il ragazzo di 16 anni immobilizzandolo
nel letto in un mistico appassionato umile e forte. Il fulcro dell’omelia si è
sviluppato su sette punti rivolti soprattutto ai sacerdoti per uno stile di
vita sobria:sacerdoti del signore, preti di preghiera, presti di studio,
zelo missionario, cuore vigilante, forme di comunione innovative,
stimolare e crescita per i laici.
Dopo aver aggiunto un pensiero speciale
verso i poveri, i giovani ed i sacerdoti ammalati, ai diaconi ai seminaristi,al
ricordo della figura di don Armando Di Fabio,
Mons. Bregantini ha concluso
l’omelia con un particolare ringraziamento alla Vergine Addolorata di Castelpetroso Patrona del Molise ,meta di crescente Grazia, ed
alla Madonna della Libera di Cercemaggiore di cui quest’anno ricorre il VI Centenario.
Fotocronaca Gino Calabrese
LA PROCESSIONE DEGLI APOSTOLI
I tredici
figuranti che danno vita alla Processione degli Apostoli appartengono alla
Confraternita Pia Unione di San Giovanni Battista. I dodici che interpretano
gli Apostoli sono estratti a sorte tra gli iscritti alla Confraternita il
giorno della Domenica delle Palme, mentre il tredicesimo è scelto fra i membri
del Consiglio Direttivo della Confraternita e interpreta Simone di Cirene,
colui che fu costretto a portare la Croce di Cristo durante la salita al
Calvario (Mt 27,32 – Mc 15,21 – Lc 23,26).
Nel pomeriggio del Giovedì Santo i
tredici figuranti, indossando i caratteristici abiti orientali e i sandali ai
piedi, partono dalla Chiesa di San Giovanni Battista procedendo l’uno dietro
l’altro in silenzio, a passo lento, con la testa reclinata sul petto e gli
occhi bassi. Apre la Processione, con una croce fra le mani, Simone di Cirene
seguito nell’ordine da Giovanni, Pietro, Giacomo Maggiore, Giacomo Minore,
Bartolomeo, Simone, Matteo, Andrea, Tommaso, Filippo, Taddeo e Giuda Iscariota.
Giunti in Cattedrale, i tredici figuranti assistono alla Santa Messa nel corso
della quale l’Arcivescovo lava i piedi dei dodici Apostoli. Al termine della
celebrazione eucaristica i tredici figuranti visitano tutte le chiese della
città in cui è stato allestito l’altare della reposizione osservando un breve
momento di raccoglimento e di preghiera dinanzi al Santissimo Sacramento.
I SEPOLCRI
Parrocchia San Giuseppe Artigiano |
Parrocchia San Paolo |
Parrocchia S. Antonio di Padova |
Un plauso particolare all'amico Albino per il suo impegno costante e la sua maestria.
Il suo talento meriterebbe più attenzione.
Ferrazzano (CB) Parrocchia S.Maria Assunta in Cielo. |
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