Continuano serrate le indagini della Squadra di P.G. della Sezione Polizia Stradale di Campobasso, volte a smascherare gli evasori dei bolli auto e coloro che con sotterfugi cercano di sottrarsi alle proprie responsabilità connesse alla circolazione dei veicoli.
Questa volta è stato un intero nucleo familiare ad essere scoperto.
Sin dal 2006 avevano messo in atto un efficace sistema che ha consentito di risparmiare non solo gli importi degli esborsi dovuti ma, addirittura, di trarne guadagni in termini di introiti finanziari.
Il meccanismo consisteva nel fare attestare sul certificato di proprietà del veicolo l’avvenuta vendita in favore di altro soggetto. L’atto veniva asseverato dall’Ufficiale di Anagrafe del comune di residenza che autenticava la firma del venditore e, come per legge, si limitava ad annotare sul documento le generalità dell’acquirente.
Da tale data, sarebbe scatta l’esenzione del pagamento del tributo alla Regione Molise.
In realtà la vendita era solo formale e non sostanziale e pertanto essa era un mero espediente per sottrarsi alle responsabilità connesse alla proprietà del veicolo sia sotto il profilo tributario sia sotto quello della circolazione stradale, poiché il proprietario è obbligato in solido con il trasgressore per le violazioni delle norme del Codice della Strada.
E’ stato infatti accertato che i presunti acquirenti erano persone inesistenti e che i veicoli restavano nella piena disponibilità dei finti venditori.
Di tal guisa, per le contravvenzioni recapitate per eccessi di velocità ad esempio, era sufficiente inviare un ricorso al Prefetto asserendo la propria estraneità ai fatti perché non più proprietario, supportando la dichiarazione con la copia del Certificato di proprietà dal quale si evinceva il nuovo responsabile in solido. Le Forze di Polizia avviavano quindi la procedura di notifica nei confronti del nuovo intestatario che, in quanto insistente, risultava senza esito, con conseguenti spese a carico dell’Erario.
Non solo.
Quando la Regione Molise contestava il mancato pagamento delle tasse automobilistiche, la medesima tesi veniva sostenuta dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso che, tratta in inganno dagli atti prodotti in giudizio, accoglieva i ricorsi e addirittura condannava la Regione Molise al pagamento delle spese processuali con risarcimento nei confronti del ricorrente.
La Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Campobasso ha peraltro raccolto prove difficilmente confutabili circa la permanenza dei veicoli in argomento nella piena disponibilità dei finti venditori.
I tre soggetti individuati, peraltro una coppia di noti professionisti, ed il genitore di uno di loro, dovranno rispondere di truffa continuata ai danni dello Stato dinanzi Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo regionale.
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