Nella tarda mattinata del 20 novembre 2014 ,
sul numero di emergenza “112”
perveniva una richiesta telefonica di aiuto da parte di una donna che, a suo
dire, subiva da diverso tempo minacce e continue richieste di denaro da parte di
un soggetto maschile.
Supportata con
professionalità, prima dall’operatore della Centrale operativa e
successivamente dai militari della locale stazione e quelli del nucleo
operativo di Bojano, la stessa inoltrava formale denuncia nei confronti di un 43enne
per le pressanti richieste di denaro sotto minaccia fatte da quest’ultimo.
A seguito di ciò si
addiveniva dapprima all’identificazione del malfattore e, successivamente d’intesa
con l’Autorità Giudiziaria, si disponeva un servizio mirato tale, da addivenire
a sorprenderlo in flagranza di reato mentre riceveva i soldi dalla vittima.
L’uomo tratto in arresto,
dopo le formalità di rito, veniva associato alle carceri di Campobasso con l’accusa
di “estorsione”. In considerazione che il soggetto non è residente nel
centro matesino, è stato avviato anche il procedimento per il divieto di
ritorno in Bojano.
Le indagini, laboriose,
complesse e delicate, solo grazie alla professionalità e alla solerzia posta in
essere dai militari dell’Arma, hanno consentito di addivenire alla risoluzione
del caso.
Ampia soddisfazione è stata
manifestata ed espressa dalla perseguitata, la quale ha intravisto nella
istituzione dell’Arma dei Carabinieri, l’unica via di uscita dal tunnel della disperazione
dove era precipitata.
Questa importante, quanto fondamentale
risposta contro la violenza che ormai giornalmente le donne subiscono, è
soprattutto frutto dell’importanza che l’Arma dei Carabinieri ha dato a questo silente
reato che viene perpetrato quotidianamente.
Il Comando non potendo
partecipare il 25 novembre p.v. (giornata internazionale contro la violenza
sulle donne) con manifestazioni eclatanti e pubblicistiche da il proprio
apporto con fatti reali che la gente comune si attende.
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