Il Presidente di Confindustria Molise Mauro Natale:
“Il Molise ha offerto una bella dimostrazione di sistema unito”
A Montecitorio, i segretari regionali di CGIL, CISL e UIL, il Governatore Paolo Frattura, l’assessore Michele Petraroia e l’On Danilo Leva.
Mauro Natale (foto G.Calabrese) |
“Era l’unico modo - ha proseguito Natale - per rafforzare
l’esigenza di ottenere il riconoscimento dell’area di crisi anche nella nostra
regione, viste le difficoltà che questo strumento ha di essere applicato ad una
situazione di crisi come quella nostra. L’articolo 27 della legge 134 del 2012
mi sembra chiaro e il Molise, carte alla mano e con i numeri della sua crisi
industriale, a mio modo di vedere rischia di non essere considerato tra quei
casi a cui può essere riconosciuta l’area di crisi. Oggi occorre, da parte di
tutti, rafforzare l’azione politica per evitare che la logica ragionieristica
dei funzionari del Governo non consideri adeguati i numeri della nostra crisi.
La centralità del problema
molisano - sottolinea Natale - sta
proprio nella legge citata e cioè nel fatto che qui da noi non c’è una “crisi
industriale complessa”, così come la individua la norma. In realtà - come sto ripetendo da tempo - la crisi
che abbiamo in Molise è stata determinata dal processo di spending review messo
in atto dal governatore Frattura, in linea con l’azione politica del governo
Renzi. Un’azione politica supportata dai numeri (ci ricordiamo il dossier Cottarelli?), che ha coinvolto una
moltitudine di imprese partecipate con i conti drammaticamente in rosso.
Questo è un fatto, un dato
reale, e non una cattiveria!
Mettere mano alla revisione
della spesa pubblica ha significato anche questo.
Ciò ha comportato
l’inoccupazione di un gran numero di lavoratori e, di conseguenza, un’emergenza
sociale mai riscontrata prima in Molise.
Se, per ipotesi, si facesse
marcia indietro e si tornasse ad un modello assistenzialistico vecchia maniera,
tutta la crisi occupazionale di cui tanto si parla verrebbe meno.
Resterebbe in crisi - in
barba alle regole del libero mercato e della concorrenza - il tessuto produttivo molisano “sano”, quello
che vive di suo, un tessuto produttivo fatto di una miriade di piccole e
piccolissime aziende di ogni settore che sconta la crisi economica in atto
dal 2008, aggravata in Molise da un livello
di tassazione che negli anni è cresciuto in modo assurdo!
E’ questo fattore ciò che
veramente penalizza le nostre imprese e non l’azione di spending review con la
quale sono venute meno le risorse alle aziende partecipate. E - ricordiamocelo - la tassazione regionale
è la diretta conseguenza non solo del debito sanitario che abbiamo accumulato
negli anni, ma anche delle risorse pubbliche impegnate negli anni per
finanziare queste partecipazioni.
Ora, in un momento di
grandissima difficoltà quale quello che viviamo, dobbiamo continuare a far
fronte comune sull’area di crisi, come abbiamo fatto ieri a Roma ottenendo il
plauso del Presidente Epifani, ma sappiamo bene che il Governo Renzi non sta
facendo sconti a nessuno e che dunque potrebbe difficilmente concedere deroghe
alla legge sull’area di crisi.
Da qui la nostra proposta
alternativa o, che dir si voglia, di salvataggio: chiediamo, tutti insieme, al
Governo nazionale INTERVENTI COMPENSATIVI di altro genere, che possano servire
ad attenuare l’impatto negativo in termini di posti di lavoro prodotto soprattutto
dalla dismissione delle imprese partecipate. Chiediamo, tutti insieme, al
Governo intervenire a favore delle regioni definite “in transizione” (come il
Molise), per consentire alla Regione di abbattere la tassazione sulle imprese e
migliorare il contesto competitivo nel quale queste operano (infrastrutture in
primis). Se diminuisce la tassazione locale sulle imprese - come da anni stiamo dicendo - si creano
migliori condizioni per operare e per ricostituire un tessuto industriale fatto
di imprese che crescono e che assumono. L’alternativa al modello di impresa
assistita è questa e su questa intendiamo spingere il partenariato a lavorare,
sapendo che indietro non si torna più”.
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