Integrazione
Cardarelli – Cattolica
Di Sandro: una via possibile
La necessità di dotare il territorio regionale di un
sistema sanitario efficiente ed efficace, in grado di erogare ai cittadini
prestazioni ottimali in strutture adeguate, ha spinto l’Amministrazione
regionale a valutare la possibile
integrazione tra l’attività dell’ASREM, con riferimento al Presidio Ospedaliero
del Cardarelli di Campobasso, e quella della Fondazione di Ricerca e Cura
Giovanni Paolo II.
La proposta, da sottoporre all’attenzione dei vertici
ASREM, sarebbe quella di utilizzare un “blocco funzionale” (una parte dei
locali) della Fondazione, attualmente libero, per le attività dell’ASREM
erogate ad oggi presso il PO del Cardarelli.
La scelta consentirebbe, in un periodo di austerità
economica, un risparmio in termini di costo, limitando gli interventi di adeguamento
e messa in sicurezza del PO Cardarelli, inoltre permetterebbe, al personale
ASREM, di garantire assistenza con standard strutturali notevolmente superiori.
DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE:
L’esigenza di offrire servizi adeguati alle necessità del cittadino
accanto alla necessità, imposta dal Piano di Rientro, di ridurre i costi legati alla gestione dei servizi
sanitari regionali, ci hanno indotto a valutare la possibilità di integrazione
tra il PO del Cardarelli di Campobasso e la Fondazione Giovanni Paolo II.
Ne conseguirebbe, infatti, la
creazione di un vero e proprio polo di eccellenza in grado di garantire
da un lato adeguatezza strutturale e, quindi, innalzamento degli standard
qualitativi del servizio e, dall’altro, quella progressiva integrazione tra pubblico
e privato finalizzato a fornire una
concreta risposta al problema della razionalizzazione.
Per questi motivi si è ritenuto di dover proporre all’ASREM la
realizzazione di uno “studio di
fattibilità” finalizzato a realizzare un’integrazione strutturale - funzionale
tra i due stabilimenti ospedalieri che possa rappresentare una soluzione
innovativa ad uno degli annosi problemi che la riguardano – quello
dell’adeguamento strutturale del Cardarelli – e che sia in grado di produrre effetti positivi
per gli utenti che ne beneficeranno.
La via indicata potrebbe essere in grado di fornire un’efficace risposta
alle necessità territoriali costituendo, per il prossimo futuro, un polo di
attrazione anche per l’utenza extra regionale.
Mi auguro, pertanto, che lo studio di fattibilità fatto dall’ASREM
fornisca un’idea più precisa del possibile percorso da intraprendere.
Solo con scelte innovative e
coraggiose il nostro Sistema Sanitario Regionale troverà la via del
risanamento.
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