Nel
mese di luglio, l’imprenditore aveva ricevuto la richiesta di preventivo per la
fornitura di merce da un uomo che asseriva di essere in procinto di aprire un
negozio in Rionero di Vulture (Potenza).
Trattandosi
di nuovo potenziale cliente, il denunciante aveva chiesto ed ottenuto di
prendere visione, tramite mail, dell'assegno circolare con il quale sarebbe
stata pagata il materiale.
Accertata
l’autenticità dell'assegno dal direttore della banca di Campobasso presso la
quale il titolo sarebbe stato versato, il commerciante aveva consegnato in
località Lavello (Potenza) la merce ordinata, del valore di Euro 12.000 circa,
ricevendo in pagamento un assegno circolare di pari importo risultato poi
essere stato falsificato.
L’imprenditore
denunciava quindi l’accaduto alla Squadra Mobile che avviava immediatamente
approfondite indagini, nel corso delle quali accertava l’esatta dinamica dei
fatti e giungeva alla individuazione ed alla conseguente denuncia degli autori
della truffa.
In
particolare, la mattina del 1° luglio scorso, presso una banca di un comune in
provincia di Potenza, un uomo di nazionalità rumena, risultato poi essere uno
degli autori della truffa, aveva versato la somma di dodicimila euro chiedendo
l’emissione di un assegno circolare di pari importo.
Lo
stesso giorno, in questa città, uno dei complici aveva contattato il
commerciante e un impiegato aveva ricevuto la telefonata del direttore
dell’istituto di credito di Campobasso dando a quest’ultimo assicurazioni sulla
autenticità del titolo.
Due
giorni dopo il rumeno, unitamente ad uno dei complici, era tornato in banca ove
aveva rinegoziato l’assegno prelevando la relativa somma in contanti,
consegnando il titolo per l’annullamento solo dopo averlo riprodotto al
computer. In tal modo, l’assegno falsificato era stato utilizzato a pagamento
della merce ordinata.
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