Campobasso, 19 agosto 2014
«E’ La bellezza del CENTRO STORICO, paese nel paese, che richiede una particolare
CONSAPEVOLEZZA collettiva, ecclesiale ( con le due Chiese, di santo Stefano e
di santa Maria), culturale – civile – amministrativo. Occorre, qui, che
l’Armonia si faccia INTESA e COLLABORAZIONE, ben articolate, per passi
concordati tra Chiesa – Comune – Cittadini. Era una Diocesi.» Da
queste parole espresse dall’arcivescovo di Campobasso –Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini, qualche mese fa,
a conclusione della visita Pastorale nel comune di Limosano (CB) gli abitanti
del piccolo borgo di 800 abitanti hanno
avviato un progetto di recupero, dopo i
danni causati dal terremoto del 2002. Dalla proposta del “recupero” alla
realizzazione di un progetto unitario coordinato con il comune di Limosano, le realtà associative, la Regione Molise , in
collaborazione con l’UNIMOL.
Nel cuore del Sannio
– a Limosano- questo pomeriggio, 19 agosto 2014 , alle ore 18,00 il centro storico,
compresa l’antica Cattedrale dedicata a santa Maria, sarà inaugurato alla
presenza del Vescovo, del Parroco don Nico De Candia e delle Autorità civili e
militari.
Seguirà una processione
con preghiera conclusiva all’ingresso della Chiesa del borgo che dovrà essere
ristrutturata con la speranza ed il contributo di tutti. «Bello se il disegno di recupero si fa insieme. Ma non vi sia né speculazione, né rifugio nel
privatistico. Qui e tutti!» –
nell’input del vescovo Bregantini come risveglio alla coscienza collettiva e
richiamo incisivo alla bellezza dei centri storici dei paesi del
Molise contrassegnati da vestigia di
antica cristianità.
Un gesto simbolico
per sensibilizzare alla “custodia” recuperando “quelle pietre” che ne hanno
fatto la storia. Limosano dunque sede di
antica diocesi. E lo si deduce dal portale del 1755 che reca
la scritta “Archiepiscopus Limosanorum” di un
vescovo del tempo che Limosano è stato un importante comune, nel cuore
del Sannio, sede vescovile nel XII secolo. Le tante realtà di un paese
diventano “bellezza” se il popolo le mette insieme in armonia, con stima reciproca come suggerisce il metropolita di Campobasso. Il borgo,
lasciato come PESO ai limosani,
soprattutto le due Chiese, santo Stefano e santa Maria, con l’antico sepolcrato illustre e
nobilissimo dei vescovi cuore della grande, solenne, bella Chiesa di santa
Maria, quasi “Cattedrale”, sono oggi il
“valore nuovo della rinascita del borgo”,
uno tra i tanti più bei borghi d’Italia da custodire e far conoscere.
Limosano da “Limus-Satus”
cioè Limo fecondo. Il paese, in
provincia di Campobasso, vanta origini altomedievali. In epoca longobarda
dipendeva dalla Contea del Molise.
Il palazzo
Marchesale , di epoca medievale, posto su una rupe, era la casa dei nobili, ed
è adiacente la Chiesa
di Santo Stefano protomartire. Nell’insieme l’abitato costituisce un buon
esempio di architettura dell’ultimo scorcio del secolo XII.
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