venerdì 11 ottobre 2013

DECRETO DEL FARE E RIFORMA FORENSE. LA FIGURA DELL'AVVOCATO AL 2013: CAPOLINEA TERMINALE O PUNTO DI PARTENZA

Campobasso 11 ottobre 2013

Le associazioni incontrano il Foro’

Convegno promosso, nell’ambito dell’iniziativa ‘Le associazioni incontrano il Foro’, dalla locale sezione Anf, in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso e con la partecipazione di tutte le associazioni forensi. L’incontro – dibattito, che si è svolto questo pomeriggio all’Auditorium dell’ex Gil di Campobasso, è stato l’occasione per fare il punto sulle modifiche e gli aggiornamenti della legge professionale e sulla riforma della giustizia. A moderare il dibattito, il presidente di Anf Campobasso, Marco Angiolillo, insieme al presidente del Coa di Campobasso, Demetrio Rivellino. Dopo l’intervento del consigliere regionale delegato alla Cultura, Nico Ioffredi, i saluti istituzionali. L’avvocato Cesare Piazza, già presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana e proveniente dal Foro di Firenze, ha affrontato il tema dei  rapporti tra clienti ed avvocati quali “prestatori di servizi legali”, con particolare attenzione alla divaricazione sempre più ampia fra avvocati civilisti, giuristi d’impresa e di affari, e difensori penalisti. “Noi avvocati italiani siamo alquanto in ritardo sull’evoluzione dei servizi legali – ha commentato Piazza a margine del convegno -  Abbiamo una tradizione più che millenaria che altri popoli non hanno, ma da quando siamo entrati a far parte dell’Unione Europea, dobbiamo sottostare ai concetti delle direttive europee che conoscono le libere professioni soltanto come imprese che forniscono servizi ai consumatori. Per questo noi dobbiamo immaginarci di essere prestatori di servizi legali a favore di una clientela costituita da consumatori che hanno dei diritti. Tant’è che il rapporto tra legali e clienti ormai è disciplinato, tra le altre leggi, dal codice del consumo. Questo contraddice ovviamente anche un immaginario collettivo, laddove il cliente pensa all’avvocato in un certo modo ma quello che è peggio è l’avvocato che pensa che il cliente sia in un certo modo. Invece, il cliente si è adeguato molto più velocemente, perché naviga in internet, ha più consapevolezza anche di certi suoi diritti. Per cui, o cambiamo sistema oppure l’avvocato non ha un futuro come avvocato prestigioso, come detentore della scienza giuridica a tutela degli interessi del suo cliente, perché il cliente incomincia a pensare che tante cose potrebbe farle da sé”. L’avvocato Claudio Neri, componente del Consiglio Nazionale Forense, ha fornito alla platea aggiornamenti sulla legge professionale, mentre dal Foro di Firenze l’avvocato Andrea Noccesi, del direttivo nazionale Anf, ha illustrato le prospettive dell'avvocatura "debole" - giovani e collaboratori degli studi professionali - alla luce delle riforme. “La legge professionale recentemente approvata – ha dichiarato ai giornalisti prima dell’inizio del dibattito - non fornisce degli adeguati strumenti ai giovani avvocati per entrare efficacemente nella competizione, perché è ancora tarata sullo schema di un’avvocatura legata alle regole del passato, che non sono attuali rispetto alle esigenze della clientela di oggi”. Molte le voci critiche dalle fila di Anf nei confronti della riforma. “Non si vedono i vantaggi che venivano  promessi e illustrati da chi ha sostenuto questa riforma – ha dichiarato l’avvocato Luigi Pansini di Anf Bari - ma forse adesso il problema più importante, la questione che toccherà molti avvocati, riguarda la previdenza forense. E’ in fase di approvazione il regolamento che dovrà disciplinare l’ingresso di 56 mila iscritti, dovrà prevedere forme di agevolazione a favore di alcuni, però ancora è tutto allo stato embrionale, per cui non è ancora possibile capire se ci sarà una effettiva tutela riguardo ai giovani, un incoraggiamento alla professione. Non posso che confermare il giudizio negativo di Anf su una riforma che non porta alcun vantaggio utile e forse, per quanto riguarda il regolamento previdenziale, mira in realtà a “ripulire gli albi””.

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