Questa mattina, in Roma, presso l’aula “Beniamino Andreatta” di Palazzo Salviati, del Centro Alti Studi
della Difesa, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli
Mantelli è intervenuto al convegno nazionale “Remotizzazione e robotizzazione
nelle Forze Armate”, organizzato dal Centro Studi Difesa e Sicurezza con il
patrocinio di Finmeccanica S.p.A.. Il Convegno ha fornito ai partecipanti
preziose informazioni sull’attuale livello di presenza di sistemi robottizati e
remotizzati presso le Forze Armate italiane e sulle prospettive, a breve medio
termine, di inserimento di nuovi sistemi.
L’intervento del Capo di Stato
Maggiore della Difesa ha evidenziato come “le nuove tecnologie, applicate
alla gestione remota o autonoma di sistemi complessi, permettono di ridurre
l’esigenza di personale, ma anche di ridurre il rischio fisico per l’uomo in
numerosi contesti, non necessariamente militari. Aspetto questo non affatto
secondario se si pensa al crescente impatto sull’opinione pubblica, sempre meno
disposta e capace di sopportare perdite umane anche per le missioni più nobili
e condivise dalla comunità internazionale”. L’Ammiraglio Binelli, dopo aver
illustrato pregi e criticità della robotizzazione e della remotizzazione ha
affrontato il tema della realizzazione del giusto compromesso tra capacità
tradizionali e di alta tecnologia. “ Esistono – ha spiegato – situazioni
operative nelle quali fa premio la presenza sul campo dell’uomo, cioè di
un’intelligenza e di una volontà mediate da un complesso di fattori che
spaziano dal bagaglio culturale, alla sensibilità, al buon senso e anche ai
sentimenti di umanità, peculiari dell’intelligenza naturale e che non potranno
mai essere riprodotti artificialmente. Il “soldato consapevole” di cui
si parla in ambito NATO, è un valore irrinunciabile che nessuna macchina e
nessun sistema remoto potrà mai sostituire. L’uomo – ha concluso
l’’Ammiraglio – rimane l’elemento centrale, con la sua sensibilità e il suo
intuito “fuori dagli schemi”, di ogni operazione militare!Durante il
convegno, quasi a rimarcare l’importanza e l’attualità degli argomenti
trattati, è giunta la notizia di un’imbarcazione in navigazione al largo della
Libia diretta verso nord, intercettata da un Predator dell’Aeronautica Militare
nell’ambito della prima missione operativa di tali velivoli nell’OPERAZIONE
MARE NOSTRUM. Le immagini trasmesse dal Predator hanno reso possibile
verificare la presenza di migranti a bordo dell’imbarcazione verso la quale sta
dirigendo per le operazioni di soccorso la Fregata “Maestrale” della Marina Militare
italiana.
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