martedì 29 ottobre 2013

NIRO A TRIESTE,PROGETTO CAPIRe

Campobasso 29 ottobre 2013

Progetto CAPIRe, il Presidente Niro all’incontro di Trieste

Si è svolto a Trieste, presso la sede del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, l’incontro del Comitato di Indirizzo del progetto CAPIRe.
Ai lavori, organizzati dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Conferenza delle Assemblee Legislative delle Regioni e Province Autonome, ha preso parte il Presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Niro, membro del Comitato di Indirizzo CAPIRe.

Importante punto all’ordine del giorno è stata la discussione del documento programmatico dal titolo "Imparare a Spendere Meglio. Manifesto delle Assemblee regionali a favore di un impiego diffuso di strumenti e metodi per valutare l’efficacia delle politiche”, già lanciata sul blog di CAPIRe in occasione del workshop tenutosi a Bari nei giorni 4 e 5 del luglio scorso. “Con il ‘forum’ avviato a Bari – è intervenuto Niro – si è voluto aprire un dibattito ad istituzioni e singoli cittadini per raccogliere proposte e suggerimenti utili ad aumentare l’efficacia delle politiche pubbliche. Si è ritenuto – ha aggiunto il presidente del Consiglio – che in un processo di valutazione degli effetti delle politiche pubbliche intraprese, fondamentale fosse proprio la comunicazione alla cittadinanza dell’impatto delle stesse in termini di costi e risultati raggiunti, nonché il coinvolgimento dei destinatari nel processo di definizione delle proposte. Ritengo – ha chiarito Niro – che il Manifesto di Capire sia un’iniziativa molto utile in un Paese in cui ancora manca una piena cultura del controllo e della valutazione. Occorre, invece, comprendere che la valutazione è una premessa nel rapporto tra cittadini e governanti, indispensabile ai primi per garantirgli un controllo democratico, informato e consapevole e ai secondi per sollecitargli assunzione di responsabilità e condotte trasparenti. E’ questa la strada, che dobbiamo seguire – ha concluso il numero uno di Palazzo Moffa – anche sfruttando le iniziative di e-democracy, oggi a disposizione di molte amministrazioni e promuovendo l’istituzione di un Organo ispettivo per la valutazione dei dati da inserire nei modelli alternativi”.

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