Recuperata la perfomance negativa
del I trimestre del 2013: il saldo nei primi nove mesi dell’anno torna così positivo
sia pure per poche decine di unità. Ottimo risultato di Isernia nel trimestre
estivo che si pone in cima alla classifica delle provincie italiane per tasso
di crescita imprenditoriale.
La
conoscenza del territorio e della struttura produttiva sono fondamentali per
accrescerne la competitività puntando sulle eccellenze e cercando di superare
le debolezze del sistema locale.
Per questo motivo il sistema
camerale molisano rende disponibile la pubblicazione di un insieme organico di
dati rilevanti, predisposti da Infocamere, per l'analisi e la valutazione dei
trend economico-produttivi della Regione Molise di facile e di veloce
consultazione: il Cruscotto di Indicatori Statistici con dettaglio regionale o
provinciale con dati congiunturali aggiornati trimestralmente.
Uno strumento accessibile a tutti i
cittadini, il Cruscotto Indicatori Statistici è un insieme organico di dati
rilevanti per l’analisi e la valutazione della struttura e dei trend economico-produttivi
della regione/provincia capaci di dare non solo indicazioni sulla demografia
delle imprese ma anche sui principali aggregati economici.
In sintesi, i principali risultati per il terzo trimestre
del 2013 confermano, in linea con quanto successo nel trimestre precedente, un
ulteriore rafforzamento del tessuto imprenditoriale molisano, con un numero di
nuove imprese iscritte (389 unità) superiore di circa il 45% a quelle delle
cessate non d’ufficio (269 unità). Grazie a questi due risultati positivi del
secondo e del terzo trimestre, si è recuperata la performance negativa del
primo trimestre e il saldo tra iscrizioni e cessazioni nei primi nove mesi
dell’anno torna positivo, sia pure di poche decine di unità. Rispetto allo
stesso trimestre dello scorso anno, anche le tendenze sono positive: le
iscrizioni di nuove imprese aumentano di quasi l’11%, e le cessazioni d’ufficio
solo del 3,5%. L’andamento dei primi nove mesi 2013 rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno è ugualmente favorevole (anche se meno brillante),
con le iscrizioni che aumentano leggermente e le cessazioni che diminuiscono di
quasi il 9%.
Il tasso di crescita imprenditoriale (+0,34%) risultante
dall’andamento delle iscrizioni e cessazioni pone il Molise al terzo posto,
subito dopo la Campania
(+0,45%) e il Lazio (+0,42%), risultato migliore di quello registrato nel
trimestre estivo di un anno fa. A livello provinciale è da rimarcare l’ottimo
risultato raggiunto da Isernia che ottiene la cima della classifica provinciale
con un tasso di crescita pari a +0,88%, mentre Campobasso con +0,16% si pone a
metà classifica, in peggioramento rispetto allo stesso trimestre del 2012.
Il risultato finale in Molise è di 35.100 imprese registrate
(31.442 attive), di cui 26.040
in provincia di Campobasso e di esse 23.584 attive, e 9.060 in provincia di
Isernia di cui 7.858 attive.
Riguardo lo status di imprese,
quelle in scioglimento o liquidazione aumentano nel trimestre in analisi di
oltre il 5%; diminuiscono però i fallimenti e le altre procedure concorsuali
(del 9%).
Nel dettaglio per forme giuridiche,
il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni riguarda tutte le tipologie
societarie di impresa. Risulta però proporzionalmente nettamente superiore nel
caso delle sociètà di capitali. Nei primi nove mesi dell’anno in corso, le
iscrizioni di società di capitali sono circa due volte e mezzo le cessazioni;
sono praticamente uguali alle cessazioni nel caso delle società di persona.
Infine, per quanto riguarda le imprese individuali, le cessazioni sono più
numerose delle iscrizioni.
L’analisi per comparti produttivi mostra che, sempre nel
periodo luglio settembre 2013 circa un terzo del totale delle iscrizioni
(riferite solo ad imprese classificate) si osserva nel Commercio; gli altri
comparti più rilevanti in termini di iscrizioni sono i Servizi alle imprese
(17%), Turismo e Costruzioni (ciascuno con circa il 12% del totale). Se si
guarda ai primi nove mesi dell’anno gran parte delle iscrizioni hanno
riguardato il Commercio, in una proporzione analoga a quella osservata nel solo
terzo trimestre. Agricoltura, Costruzioni e Servizi alle imprese si collocano a
seguire.
Di contro, l’analisi delle chiusure conferma che ancora il
Commercio assorbe il 29% circa anche delle cessazioni; l’Agricoltura pesa per circa
il 26% e le Costruzioni per il 12%. Meno rilevanti gli altri comparti. Se si
considera il risultato aggregato dei primi nove mesi, le cessazioni si
concentrano prevalentemente in Agricoltura (29%) e nel Commercio (27%);
seguono: Costruzioni, Servizi alle imprese e Turismo.
Le nuove iscritte imprese “giovanili” sono pari al 36% del
totale; ragguardevole è anche l’insieme delle iscritte “femminili” pari al 28%
del totale. Limitata, invece all’8%, le presenza tra le nuove iscritte delle
imprese “straniere”. Nei primi nove mesi del 2013, le iscrizioni delle imprese
“femminili” e “giovanili” mostrano discrete variazioni positive
(rispettivamente dell’8% e del 3% circa); rimane consistente a quasi l’11% la
contrazione delle iscrizioni di imprese “straniere”. Tra le imprese rosa, circa
un quarto è nel Commercio; relativamente numerose, intorno al 18%, quelle del
Turismo. Arriva al 29% la percentuale delle imprese “giovanili” nel Commercio;
gli altri settori relativamente rilevanti sono Turismo, Servizi alle imprese e
Costruzioni (tra il 12 e il 14% circa). Più delle metà delle iscrizioni di
imprese “straniere” si concentra nel Commercio.
Preoccupate resta Il dato relativo
all’occupazione fortemente negativo: gli addetti del totale delle imprese
operanti in Molise (questi dati sono riferiti al secondo trimestre dell’anno)
sono diminuiti addirittura del 4,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa;
a livello nazionale, la riduzione dell’occupazione nelle imprese si è fermata
al -1,7%. Se si effettua un’analisi solo sulle imprese attive “copresenti” sia
nel II trimestre del 2013 che nello stesso trimestre del 2012 la situazione è
leggermente migliore ma pur sempre negativa con il numero degli addetti totali
che in regione diminuiscono del 2,1%.
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