giovedì 31 ottobre 2013

“BUONE PRATICHE PER LA GIUSTIZIA NEGLI UFFICI GIUDIZIARI”

Campobasso 31 ottobre 2013

IL MOLISE, VERO MOTORE DI INNOVAZIONE DIGITALE DELLA GIUSTIZIA.

Presentati i risultati del progetto “Buone pratiche per la giustizia negli Uffici Giudiziari” promosso dalla Regione Molise

Un notevole aumento della produttività ed una progressiva riduzione delle tempistiche grazie all’introduzione dei sistemi informativi e, soprattutto, di strumenti altamente digitalizzati all’interno dei tre Uffici Giudiziari del territorio molisano coinvolti nel progetto, precisamente la Corte di Appello di Campobasso, il Tribunale ordinario di Campobasso ed il Tribunale per i Minorenni di Campobasso: è quanto emerso dai risultati del convegno conclusivo del progetto Interregionale/Transnazionale “Diffusione delle Best Practices negli Uffici Giudiziari italiani”, iniziativa promossa dalla Regione Molise con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo 2007/2013 (Asse V - Transnazionalità ed Interregionalità) che si è tenuto questa mattina presso l’Università degli Studi del Molise a Campobasso.
     Alla complessità di attori istituzionali e di regole pensate dal legislatore per garantire una funzione sociale di fondamentale importanza per la società che caratterizza l’apparato del sistema Giustizia, la Regione Molise ha risposto finanziando un progetto che è stato definito una vera e propria best practice.
     162mila Euro le risorse economiche impiegate ma, come confermato dalle illustri personalità presenti provenienti dal Ministero della Giustizia, dal Consiglio Superiore della Magistratura,  dalla Direzione Nazionale Antimafia, dall’Associazione Nazionale Magistrati, dal Dipartimento della Funzione Pubblica si è trattato di fondi spesi bene in un contesto di non facile gestione, caratterizzato da tagli alla spesa pubblica e da un’emorragia inarrestabile del personale, sempre più sotto organico.
     Centrati in pieno gli obiettivi che il progetto si era dato nel 2011, quando ebbe inizio, e che è durato ben 24 mesi: ricercare nuovi e più moderni modelli organizzativi che rendessero l'azione degli Uffici Giudiziari più efficace sotto il profilo amministrativo e più efficiente sotto quello economico, al fine di fornire le risposte che la collettività di riferimento si attende, con livelli di servizio e tempistiche adeguati.
     Sono state 6 le linee di intervento affrontate nel corso dei 24 mesi di durata del progetto: l’analisi e la riorganizzazione degli uffici giudiziari al fine di migliorarne l’efficienza operativa e l’efficacia delle prestazioni rivolte agli utenti interni ed esterni, l’analisi dell’utilizzo delle tecnologie, l’adozione e l’utilizzazione delle stesse per il miglioramento organizzativo, la costruzione della Carta dei servizi e del Bilancio Sociale, la comunicazione con la cittadinanza e quella istituzionale.
     Gli uffici giudiziari coinvolti hanno sperimentato e realizzato nuove modalità di servizio nei confronti degli utenti, con particolare attenzione a quelli non specializzati e privi di conoscenze e competenze sulle regole e procedure giudiziarie. È il caso del Tribunale per i Minorenni di Campobasso, nel quale come strumento per migliorare l’accessibilità al servizio Giustizia è stato allestito il sito web dedicato alla comunicazione con i cittadini minorenni, un sito più ‘friendly’ e meno istituzionale.
     La Procura della Repubblica di Campobasso, come minuziosamente illustrato nell’intervento del Procuratore Capo, Armando D’Alterio, ha sperimentato ed innovato la cultura del diritto, curando perfino l’aspetto psicologico del percorso metodologico, intrapreso e portato a termine, del cambiamento organizzativo. Uno strumento realizzato nell’ambito del progetto e che sarà operativo dal prossimo 15 febbraio è il cosiddetto RIC (Registro Informatico dei Consulenti), un dispositivo di alta trasparenza e che garantisce la rotazione degli incarichi.     
     Un processo d’azione definito eccellente, frutto di un approccio non più di tipo ‘top down’ ma molto più ‘bottom up’, reso possibile attraverso un metodo partecipativo che ha coinvolto l’Unione Europea, la Regione Molise, la Procura Generale presso la Corte di Appello di Campobasso, la Procura della Repubblica di Campobasso, la Procura della Repubblica per i Minorenni di Campobasso, le società di consulenza KPMG – Deloitte – PwC. 

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