di Vincenzo Cotugno
La giornata di
ieri ha rappresentato per il Molise un momento di grande festa ma anche di
riflessione, confermando l’attenzione delle istituzioni verso il mondo del
lavoro ma soprattutto facendo emergere due verità che dovranno essere
prioritarie nell’agenda del governo regionale.
La prima: il
Molise possiede straordinarie professionalità, come dimostrano le cinque Stelle
al merito del lavoro conferite a cinque dipendenti molisani per le benemerenze
acquisite durante la loro carriera.
Si tratta
chiaramente della punta di un iceberg, costituito da un patrimonio inestimabile
di lavoratori e lavoratrici che hanno acquisito professionalità e competenza in
tutti i settori, dai servizi al manifatturiero, e che la crisi rischia di
compromettere irrimediabilmente. Un patrimonio che abbiamo il dovere politico e
morale di salvaguardare.
La seconda
verità è che non esiste lavoro senza imprese. E non è un caso se proprio ieri,
presso la Sala
convegni della Camera di Commercio di Campobasso, si sono riunite le assemblee
dell’ACEM e dell’API per il rinnovo dei vertici sociali. Credo sia emblematico
che, nel giorno dedicato alla festa dei lavoratori, gli imprenditori si
riuniscano per rilanciare il loro impegno economico e sociale dal quale
potranno scaturire benessere e occupazione.
In quest’ottica,
voglio felicitarmi con Corrado Di Niro per la sua elezione a nuovo Presidente
dell’ACEM e con Matilde Iosue neo-eletta Presidentessa dell’API: a loro le mie
sincere congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro!
Auguri di cui
avranno davvero bisogno, visti i settori che rappresentano.
Non a caso,
proprio l’edilizia e le piccole imprese stanno pagando il prezzo più alto in
questa crisi. Basta leggere i dati impressionanti pubblicati da IL SOLE 24ORE:
oltre il 60% delle imprese fallite negli ultimi due anni appartengono al
comparto edilizio e, a queste, devono aggiungersi le migliaia di piccole e
piccolissime imprese artigiane costrette a chiudere perché non trovano più
spazi nell’indotto di un settore che ha sempre costituito il vero volano della
ricchezza prodotta in Italia.
Ecco perché
abbiamo il dovere di agire. Istituzioni, politici, imprenditori, sindacati:
tutti insieme dobbiamo elaborare un piano sostenibile di rilancio dell’economia
molisana, trasferendo nel sistema quanta più liquidità possibile e spingendo le
banche a dare credito.
Su questo punto
proporrò da subito in seno al Consiglio regionale la discussione di un ordine
del giorno che impegni la
Regione Molise a rifinanziare quanto prima la Finmolise e, nel
contempo, a promuovere la costituzione di un tavolo di confronto con tutti gli
istituti di credito operanti in Molise affinché aiutino le imprese a superare
questo momento drammatico.
Il lavoro lo
crea l’impresa: diamo alle imprese certezze e condizioni ambientali favorevoli
e avremo occupazione e benessere. Questa è la nostra priorità e il nostro
obiettivo.
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