giovedì 2 maggio 2013

NOTA di VINCENZO COTUGNO

Campobasso 2 maggio 2013








di Vincenzo Cotugno

La giornata di ieri ha rappresentato per il Molise un momento di grande festa ma anche di riflessione, confermando l’attenzione delle istituzioni verso il mondo del lavoro ma soprattutto facendo emergere due verità che dovranno essere prioritarie nell’agenda del governo regionale.
La prima: il Molise possiede straordinarie professionalità, come dimostrano le cinque Stelle al merito del lavoro conferite a cinque dipendenti molisani per le benemerenze acquisite durante la loro carriera.
Si tratta chiaramente della punta di un iceberg, costituito da un patrimonio inestimabile di lavoratori e lavoratrici che hanno acquisito professionalità e competenza in tutti i settori, dai servizi al manifatturiero, e che la crisi rischia di compromettere irrimediabilmente. Un patrimonio che abbiamo il dovere politico e morale di salvaguardare.
La seconda verità è che non esiste lavoro senza imprese. E non è un caso se proprio ieri, presso la Sala convegni della Camera di Commercio di Campobasso, si sono riunite le assemblee dell’ACEM e dell’API per il rinnovo dei vertici sociali. Credo sia emblematico che, nel giorno dedicato alla festa dei lavoratori, gli imprenditori si riuniscano per rilanciare il loro impegno economico e sociale dal quale potranno scaturire benessere e occupazione.
In quest’ottica, voglio felicitarmi con Corrado Di Niro per la sua elezione a nuovo Presidente dell’ACEM e con Matilde Iosue neo-eletta Presidentessa dell’API: a loro le mie sincere congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro!
Auguri di cui avranno davvero bisogno, visti i settori che rappresentano.
Non a caso, proprio l’edilizia e le piccole imprese stanno pagando il prezzo più alto in questa crisi. Basta leggere i dati impressionanti pubblicati da IL SOLE 24ORE: oltre il 60% delle imprese fallite negli ultimi due anni appartengono al comparto edilizio e, a queste, devono aggiungersi le migliaia di piccole e piccolissime imprese artigiane costrette a chiudere perché non trovano più spazi nell’indotto di un settore che ha sempre costituito il vero volano della ricchezza prodotta in Italia.
Ecco perché abbiamo il dovere di agire. Istituzioni, politici, imprenditori, sindacati: tutti insieme dobbiamo elaborare un piano sostenibile di rilancio dell’economia molisana, trasferendo nel sistema quanta più liquidità possibile e spingendo le banche a dare credito.
Su questo punto proporrò da subito in seno al Consiglio regionale la discussione di un ordine del giorno che impegni la Regione Molise a rifinanziare quanto prima la Finmolise e, nel contempo, a promuovere la costituzione di un tavolo di confronto con tutti gli istituti di credito operanti in Molise affinché aiutino le imprese a superare questo momento drammatico. 
Il lavoro lo crea l’impresa: diamo alle imprese certezze e condizioni ambientali favorevoli e avremo occupazione e benessere. Questa è la nostra priorità e il nostro obiettivo.


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