Cosa
hanno in comune il processo civile ed il Gattopardo? A quanto pare la massima
fin troppo abusata di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: ‘Occorre che tutto cambi
perché tutto resti com’era’.
Da
qui il titolo del convegno con il quale, oggi pomeriggio, 24 maggio, a
Campobasso, si è fatto il punto sullo stato dell’arte del processo civile e
sulle implicazioni delle riforme per gli avvocati e per i cittadini.
Dopo
i saluti istituzionali e gli interventi del presidente del Consiglio dell’Ordine,
Demetrio Rivellino, e del presidente di Anf Campobasso, Marco Angiolillo, il
focus sulla posta elettronica certificata dell’avvocato Giordano Pierluigi.
Poi
il convegno è entrato nel vivo con la relazione del professor Giuseppe Della
Pietra, docente di Diritto Processuale civile all’Università Parthenope di
Napoli.
Puntuale
il suo screening sui vari istituti, a partire dall’appello, fino al ricorso per
Cassazione.
“Il
processo civile – ha commentato Della Pietra a margine del convegno – è
caratterizzato da un susseguirsi di riforme. Ogni Governo che arriva pensa di
dettare la propria ma, alla fine, non c’è soluzione: il processo dura sempre
tanto e, spesso, costa sempre di più”.
Un
problema, dunque, che interessa i professionisti, ma anche gli utenti: venti
anni di ritocchi al processo civile per ritrovarsi nelle stesse condizioni di
partenza.
“I
problemi degli avvocati – ha spiegato Della Pietra – sono legati a quelli dei
cittadini, nel senso che l’avvocato è il ‘medium’ tra loro e la Giustizia. Se
l’avvocato ha un problema, nove volte su dieci si estende anche al cliente”.
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