MESSAGGIO ALLA CITTA’ IN OCCASIONE DEL CORPUS DOMINI
2 giugno 2013
Cari fedeli e cittadini di Campobasso,
la festa del corpus Domini è da sempre una grande occasione di grazia
per tutta la città. C’è una storia che si fa bellezza. Una identità che si
matura, una presenza che diviene futuro. Campobasso cresce!
La festa del corpus Domini si innesta così dentro il filone di altre
belle occasioni di grazia per la città tutta. Si intrecciano i canti del “Teco
vorrei” del Venerdì santo che ci lasciano il gusto di una vita condivisa,
specie nel dolore acuto, stile di vera partecipazione.
Quest’anno, poi, la festa si innesta con quella della Infiorata della
Madonna dei Monti. Così Maria conduce a Gesù, che la vede sempre vicina. Lei
gli ha dato “un corpo”, una “carne”. Che la presenza eucaristica continua, nel
velo del mistero.
La spiritualità e la cultura tengono alto il cuore dei Campobassani, ci
permettono di sognare e di sperare, anche in questo tempo di crisi.
Per questo, la festa si fa ogni anno sempre più preziosa!
Quest’anno, in particolare, la figura straordinaria di papa FRANCESCO
ci conquista e ci invia precisi messaggi. Con lui, condivideremo l’ora di
adorazione, alla stessa ora. Come si fa in tutte le chiese del mondo. Una
condivisione che si fa grazie per la sua semplicità, che ha reso la nostra FEDE
più fresca e più bella. Più vera, fatta di segni efficaci e di parole che ti
entrano nel cuore. L’eucarestia alimenta questo stile di una Chiesa che si fa
vicina alla gente. Gesù si fa pane, pane spezzato, cuore che attende, presenza
dolce.
Ecco, allora la scelta vincente della TENDA in piazza, con una duplice
finalità in questo anno della Fede; l’ascolto della PAROLA e l’adorazione
dell’’EUCARESTIA.
Per una settimana, questo bel segno, collocato in un punto strategico
ma anche riservato, ci parla di tre cose.
Che sono il MESSAGGIO che vorrei affidare ora alla nostra bella città.
In questa mia Lettera aperta a tutti voi, carissimi.
1)
Dio
Amico. Nell’anno della Fede ci ha fatto compagnia la figura mite e
forte di MOSE’ lungo le strade dell’Esodo, simbolo della nostra cultura
odierna. In cammino, poiché la crisi nostra si vincerà solo se ci sapremo
mettere in cammino. Ma lungo questo cammino, eccola sosta proprio dentro la
Tenda, posta a distanza dall’accompagnamento, aperta a tutti per incontrare
Dio, dove Mosè parlava con Dio come si parla ad un amico,”faccia a faccia”.
Dio si fa
così nostro AMICO; come ci ha esortato
anche Gesù: “non più servi, ma amici”.
E’
stato commovente aver permesso a tutti di
leggere con calma,in profondità, ininterrottamente la Parola di Dio. E’ una
meditazione che placa il cuore,asciuga ferite, crea amicizia.
E di
amicizia ha tanto bisogno la nostra città! Perché l’amicizia ci cambia e crea
un modo diverso divedere l’altro: alleato e non più nemico; compagno e non più
intralcio;f ratelo e non più fardello, prossimo e non più avversario.
L’amicizia è la sola che può davvero ricreare rapporti fraterni, che può sanare
ferite e lacerazioni. “Gustate e vedete come è buono il Signore”! Da quel
VOLTO, contemplato, ascoltato, amato ogni amicizia si rinnova e si estende al
nostro quotidiano, in città e nelle nostre case, nelle comunità e in famiglia.
2)
L’eucarestia
ha poi un duplice significato: è partecipazione. Ne
sono segno i tanti chicchi che compongono il pane eucaristico. Sparsi sui
monti, raccolti in unità, formano l’unico pane. Che gli acini d’uva, l’unico
vino Che con la grazia dello Spirito Santo, diventano il corpo ed il sangue di
Gesù. Ogni chicco ed ogni acino è indispensabile. Necessario. Prezioso. Come
ognuno di noi. Ed attorno alla “mensa del cielo”, ognuno è atteso,accolto. E’
bello vedere che anche quest’anno, accanto alla tenda dell’Eucarestia, ci sia
la tenda dell’accoglienza, specie per gli immigrati. Dove confluiscono anche i
prodotti delle cooperative, nate con loro e per loro, per la generosità zelante
di alici lungimiranti. La partecipazione ci ricorda che è sorgente di
reciprocità e di esercizio armonioso di diritti e di doveri. Che culmina nella
condivisione. Non annulla le legittime differenze, ma le armonizza in una
superiore unità! L’adorazione ci fonde. L’unico pane eucaristico crea e fonda
l’unico corpo sociale.
3)
Ma
l’amicizia e la partecipazione esigono il fondamento della stima reciproca. E’ la
virtù della cittadinanza. Specchi odi come noi guardiamo all’altro, nel
quotidiano. Sgorga dall’adorazione eucaristica, perché contemplando il volto di
Gesù nella preghiera, ti senti carico di dignità! E senti che lo stesso sole
illumina il volto del fratello vicino. Lo senti tuo, compagno di viaggio. E nel
cuore tuo, quello sguardo al fratello,
in Cristo Gesù, si trasforma subito in stima. E dove c’è stima, c’è
appartenenza. Porta a compimento l’amicizia e la partecipazione. Paolo ci
esorta: “gareggiate nello stimarvi a vicenda!”. Non fischi, ma sguardo
propositivo e fattivo! Per il Bene Comune. In sussidiarietà e solidarietà!
La processione
dei MISTERI, sempre affascinante nella sua forza vitale, ci sia di stimolo a
tutto questo modo innovativo di vita fraterna, per un’amicizia leale, una
partecipazione fattiva e una stima trasformante. “Segni di santità” che si levano
al cielo.
La
processione dei MISTERI, sempre affascinante nella sua forza vitale, ci sia di
stimolo a tutto questo modo innovativo di vita fraterna, per un’amicizia leale,
una partecipazione fattiva e una stima trasformante. “Segni di santità” che si
levano al cielo. Non sia a caso,poi, il fatto che la festa del corpus Domini,
quest’anno, si celebra il 2 giugno, festa della Repubblica. La festa civile si
carichi di amicizia, stima e partecipazione” Come vorrei che al corteo romano
partecipassero anche i giovani, tantissimi, precari! Non solo militari”! Per un
pane condiviso ed un lavoro partecipato! Sarà la mensa celeste! Auguri
Buon
Corpus Domini
f.to
+p. GianCarlo, vescovo
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