L'alta velocità lungo Adriatico con il contributo di tutti
«Subito un impegno concreto di tutte le Regioni che si affacciano sull'Adriatico per rendere più veloci i collegamenti in treno nel tratto tra Bologna e Bari e subito la più ampia disponibilità al confronto per risolvere la questione del raddoppio del tratto ferroviario Termoli-Lesina, oggi considerato un collo di bottiglia nei collegamenti tra il nord e il sud del Paese. Tutto questo richiederebbe investimenti e tempi compatibili». Lo ha detto il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, intervenendo a Bari al Forum sulla realizzazione dell'alta velocità ferroviaria lungo la dorsale adriatica, iniziativa promossa dal quotidiano La Gazzetta del mezzogiorno che ha voluto riunire attorno allo stesso tavolo i governatori delle regioni interessate.
Oltre al presidente del Molise c'erano infatti anche Gianni Chiodi (Abruzzo), Nichi Vendola (Puglia), Deborah Serracchiani (Friuli). Tutti si sono confrontati con l'Amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti.
Frattura, chiamato a fornire rassicurazioni in merito alla realizzazione del doppio binario tra Termoli e Lesina, intervento che consentirebbe una prima velocizzazione dei collegamenti tra nord e sud sul versante adriatico, ha ribadito la disponibilità della Regione Molise a dare il via libera in tempi brevi «a un approfondimento sulla questione con una attenta valutazione però per la parte dove è prevista la realizzazione di un viadotto». «Questo – ha spiegato il governatore -, perché ci rendiamo conto che sarebbe un'opera estremamente impattante. Comunque da parte nostra c'è la massima disponibilità a verificare il tracciato, entriamo nel merito della questione e vediamo cosa possiamo fare».
Su questo argomento al termine del convegno Frattura ha avuto un primo incontro informale con i tecnici di Rfi, la società che gestisce la rete ferroviaria italiana. E' stato deciso di fissare una nuova riunione ufficiale in tempi brevi.
In merito a un primo possibile intervento per la velocizzazione di tutta la rete già esistente sul versante adriatico il governatore, nel corso del faccia a faccia con gli altri presidenti e l'Ad Moretti, ha invitato i vertici delle Ferrovie a rivedere la loro posizione in base alla quale su questa tratta non ci sarebbe un bacino di utenza tale da giustificare la realizzazione dell'opera.
«E' importante valutare il numero reale dei passeggeri interessati – ha ragionato Frattura –, e non soffermarsi invece solo sui numeri che fotografano la situazione attuale. Bisogna dunque considerare tutti quei viaggiatori che oggi per raggiungere Milano si muovono da Napoli e che invece con tempi di percorrenza più contenuti potrebbero in futuro fare scelte diverse e optare per il collegamento adriatico».
«Insieme, le Regioni adriatiche – ha infine concluso il presidente -, possono ottenere risultati importanti. Anche perché sono convinto che, in termini di infrastrutture, per rendere compatibile l'esistente con la velocizzazione, non servono così tanti investimenti da rendere poi molto dubbiosi i termini della realizzazione».
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