DALL’ANCE
MOLISE UN APPELLO AI COMUNI:
“SALDATE
QUANTO DOVUTO ALLE AZIENDE DELL’EDILIZIA, A PRESCINDERE DALLE SORTI DELL’IMU”
Al primo posto
dell’agenda del Governo Letta c’è lo stop all’Imu. Ma per l’annunciata
sospensione del pagaento sull’abitazione principale, bisognerà aspettare il
Consiglio dei ministri fissato per domani, anche se la decisione è stata
confermata dal ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni.
“Visto il rebus legato alla sorte dell’IMU
- afferma il Presidente dell’ANCE
MOLISE Edoardo FALCIONE - siamo molto preoccupati che i Comuni possano congelare in una sorte di
limbo i soldi destinati alle imprese, ossia 4,5 miliardi sbloccati ieri dal Ministero dell’Economia e destinati ai
Comuni proprio per pagare le aziende edili”.
Il rischio c’è
e non solo a causa delle complicate procedure (che esistono solo in Italia) di
autorizzazione e certificazione dei crediti, ma anche per esplicita volontà
degli Enti locali che, preoccupati di capire come verrà sciolto il nodo
dell’IMU, decidano di trattenere una parte di queste risorse (circa 2 miliardi
sui 4,5 stanziati) per far fronte ai mancati introiti legati alla
sospensione-cancellazione della tassa sulla casa.
“Una beffa che vorremmo scongiurare -
aggiunge Falcione - anche perché, proprio alla luce del decreto appena varato,
i Comuni potrebbero già da oggi saldare quanto dovuto ai fornitori (aziende
impregnate nei lavori pubblici). Sarebbe
uno scenario da incubo per chi, come centinaia di aziende, attende da mesi il
saldo per il lavoro svolto.
Provengo dal settore
dell’edilizia e so bene quante aziende edili sparse sul nostro territorio
regionale scontano oggi le difficoltà dell’accesso al credito, della penuria di
lavori pubblici e del mancato pagamento delle commesse da parte delle pubbliche
amministrazioni.
Si hanno, a mio avviso,
tante possibilità per rimuovere qualche ostacolo al fare impresa: abbiamo
parlato più volte del ruolo della Finanziaria regionale, della riforma dei
Nuclei Industriali, abbiamo sollecitato le banche a riaprire le linee di
credito in favore di chi investe in questa regione.
Mi rivolgo oggi alle amministrazioni locali, ai
sindaci dei comuni molisani per chiedere loro di attrezzarsi per pagare i
debiti alle aziende dell’edilizia, per lo più di piccole dimensioni e a
conduzione familiare”.
Dall’inizio
della crisi ad oggi - si legge nei comunicati stampa diffusi dall’Ance - l’emorragia di posti di lavoro ha superato
quota 360mila, mentre si registra un boom di fallimenti: siamo già oltre
10mila. I costruttori si augurano, quindi, che il governo corra in fretta ai
ripari, dando certezze agli enti locali sul fronte dell’IMU e alle aziende su
quello degli arretrati che, complessivamente, sfiorano i 120 miliardi.
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