Vincenzo Cotugno nuovo presidente del Collegio dei
revisori dei conti.
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Vincenzo Niro |
E’ stato aggiornato a martedì prossimo, 21 maggio
2013, alle ore 11,00, il Consiglio regionale del Molise, tornato a riunirsi
nella giornata di oggi, 15 maggio, per
l’esame di un ordine del giorno comprendente , tra gli altri argomenti, anche l’avvio del dibattito sulle
dichiarazioni programmatiche lette in aula dal Presidente della Giunta
Regionale, Frattura, nella seduta di martedì scorso, 7 maggio.
I lavori sono stati aggiornati poco dopo le ore
14,00 dal Presidente Niro, che in apertura aveva comunicato gli impegni
pomeridiani a Roma del Presidente Frattura e quindi la volontà di sospendere l’assemblea.
Ad inizio seduta si è proceduto alla votazione per
la elezione del Collegio dei Revisori dei Conti, due componenti per la
maggioranza, uno per la minoranza. Sono risultati eletti, per la maggioranza:
Vincenzo Cotugno e Carmelo Parpiglia con undici voti e Patrizia Manzo, per la
minoranza, con otto voti. Due gli assenti, Nagni, giustificato, e Scarabeo
arrivato in aula più tardi.
L’organismo così composto, a fine seduta, ha
proceduto anche ad eleggere il presidente nella persona di Vincenzo Cotugno.
Prima di iniziare il dibattito il consigliere
Ciocca ha chiesto, ed ottenuto, di anticipare, e deliberare, il punto 4, un
aspetto prettamente tecnico inerente una
“Errata corrige relativa alla legge regionale 24/89 riguardante l’area delle
Mainarde e dell’alto Volturno”. Dopo la relazione del consigliere Romagnuolo,
il consiglio, con il voto contrario del consigliere Sabusco e con l’astensione
dei consiglieri del movimento 5 stelle, Federico e Manzo, ha approvato il
provvedimento, che fa riferimento ad “un’area boscata che non corrisponde alla
realtà dei luoghi”, così come affermato da un esperto in materia.
Si è potuto, quindi, iniziare il dibattito sulle
dichiarazioni programmatiche, con la raccomandazione del Presidente Niro ad
osservare il contingentamento dei tempi fissato in conferenza dei capigruppo
(15 minuti per ogni intervento).
Il primo a prendere la parola è stato il
consigliere di maggioranza, Ciocca, che, concludendo, ha affermato: “Auguro a
tutti noi un buon lavoro di squadra. Nella direzione indicata dal governatore,
nella certezza che l’attività politica si svolgerà sempre con lealtà,
correttezza, stima reciproca, privilegiando sempre l’ascolto e la
considerazione di tutte le diverse sensibilità che sono fuori da questo
palazzo, che aspettano di trovare quelle risposte che fino ad oggi no hanno
ricevuto. Ingraniamo una marcia nuova, senza tentennamenti, con coraggio e
decisione. E’ questo il nostro dovere, il motivo per il quale siamo qui”.
E’ stata la volta poi della consigliera Lattanzio,
sempre di maggioranza, che ha così esordito: “Il mio pensiero va, naturalmente,
a chi ha perduto certezze e speranze, siamo qui chiamati a restituire piena
dignità ed ogni diritto a tutti, nessuno escluso, iniziando però dagli ultimi,
con una stretta inversione di marcia rispetto al passato. E’ da questo
intendimento che si deve partire. Le dichiarazioni programmatiche sono un bel
punto di avvio. Si presentano corpose, con un buon articolato, e ricche di
spunti e di ampie linee di indirizzo. Una delle nostre battaglie dovrà quindi
essere quella del contrasto alla povertà e non contro i poveri”.
Il primo a prendere la parola, per la minoranza, è
stato l’ultimo arrivato in Consiglio, Nico Romagnuolo: “ Non intendo assumere
posizioni preconcette di contrarietà al governo per partito preso: ho
intenzione, al contrario, di offrire il mio contributo sulle questioni
politiche ed amministrative, all’interno delle sedi istituzionali deputate al
confronto ed ho intenzione di svolgere il ruolo di minoranza esercitando quelle
funzioni di controllo e di vigilanza
sulla attività del governo regionale che sono proprie di chi siede alla
opposizione. In ossequio ad un dovere di onestà intellettuale cui intendo
assolvere mi permetto di esprimere un sentimento di profonda delusione per come
questa legislatura è partita e per quella che a me è sembrata una vera e
propria banalizzazione del suo primo atto politico, il più importante: le linee
programmatiche. E’ un generico elenco di buoni propositi che parla di tutto e
dunque non parla proprio di niente”.
Seguendo l’ordine di prenotazione è intervenuto il
consigliere di maggioranza, Cotugno: “Apprezzo la relazione del Presidente al
quale ribadisco la mia piena fiducia. Questo programma non è un libro dei
sogni, ma una vera e propria rivoluzione. L’avvio di una stagione nuova e ricca
di cambiamenti, una stagione alla quale intendiamo partecipare con un forte
contributo di idee e di progetti. Lavoro, imprese, giovani e innovazione: ecco
le sfide immediate con le quali dovrà confrontarsi il governo regionale.
Dobbiamo recuperare le tante eccellenze e professionalità molisane che operano
fuori dalla nostra Regione ed arrestare l’emorragia dei nostri giovani
costretti a vedere il loro futuro lontano dal Molise”.
Il capogruppo del Movimento cinque stelle, Antonio
Federico, ha iniziato il suo intervento ponendo una domanda – ha detto – che
molti si saranno fatti: “Perché siamo qui?” Perché – ha aggiunto - dei semplici cittadini, come siamo io e
Patrizia Manzo, decidono di rischiare tutto, indossare un elmetto ed andare
direttamente in trincea?
“E la risposta è proprio il fatto che ci si ponga
questo interrogativo, che ci si chieda perché questo accade. Oggi siamo
protagonisti di una rivoluzione che passa anche qui in Molise, che passa anche
qui, in questo Consiglio. Non siamo un partito , non vogliamo esserlo, non
siamo politici di professione, non siamo vincolati da interessi di parte.
Vogliamo riportare la politica ai cittadini, gli unici che hanno diritto di
decidere del proprio futuro. Per rafforzare l’esercizio della partecipazione,
della democrazia e della trasparenza della politica, come afferma il Presidente
nella introduzione delle linee programmatiche, è necessario che i cittadini
siano adeguatamente informati. Il primo passaggio è quello legato alla
trasparenza che deve essere garantita ad ogni livello della pubblica
amministrazione”.
Il consigliere dell’Italia dei Valori, Carmelo
Parpiglia, e il consigliere del PDL, Nicola Cavaliere, uno di maggioranza e
l’altro di minoranza, hanno chiuso la serie di interventi.
Il primo: “Innanzitutto esprimo tutta la mia solidarietà
al Presidente Frattura per ciò che è stato pubblicato sul Corriere della Sera.
Un tentativo di delegittimare chi ha vinto legittimamente le elezioni. Siamo
fermamente convinti dell’idea di sviluppo espressa nelle linee programmatiche,
per far crescere il territorio sotto tutti i punti di vista. E’ vero che il
momento che attraversiamo non è di quelli più invitanti, ma dobbiamo profondere
ogni energia per dare il meglio di noi stessi, nell’interesse della popolazione
molisana. Le risorse sono scarse, ma abbiamo voluto la bicicletta e adesso
dobbiamo pedalare. In primis dobbiamo lottare contro gli sprechi, con
atteggiamento sobrio, eppoi dobbiamo rilanciare il lavoro”.
Il secondo: “il documento mi ha fatto soffermare su
tre elementi centrali: 1)- l’ambizione di un programma che poggia le basi su
azioni che sono in parte già fatte o in corso di completamento; 2)-la mancanza
di una declinazione seria delle modalità e degli strumenti, soprattutto, che si
vogliono utilizzare per la enormità di buoni propositi elencati;
3)-l’arretratezza ed il ritardo di alcune questioni poste come centrali. In
conclusione esprimo forte perplessità sul documento, i cui unici punti chiave
sono dati da una eredità che noi vi abbiamo lasciato, sperando che almeno
questo in futuro possa essere restituito, in quanto non vorremmo ritrovarci,
come sempre accade, a raccogliere le macerie che normalmente voi fate”.
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