Lucio De Bernardo: “Taglio del
numero dei consiglieri? Un provvedimento di facciata, se la Giunta si apre agli
assessori esterni”
Si è sempre detto favorevole alla condivisione
dei contenuti generali della proposta di modifiche allo Statuto regionale, il consigliere
Lucio De Bernardo ma assieme ad altri colleghi è stato convinto firmatario di un
emendamento bipartisan che cancellasse la possibilità di prevedere l’ingresso in
Giunta di assessori esterni. Un emendamento anti-casta che, nell’assise odierna
di Palazzo Moffa, non è passato e che ha in parte annullato un percorso
virtuoso inizialmente intrapreso.
“Una
bocciatura che lascia l’amaro in bocca – ha commentato il Presidente della IV
Commissione consiliare De Bernardo – in
quanto l’eventualità di contemplare l’ingresso di assessori esterni in
esecutivo è innanzitutto in controtendenza rispetto ai dettami di austerità
verso cui il Governo ci indirizza, ma che ancor prima la nostra moralità ci
impone. La scelta di un assessore esterno è da escludere, inoltre, perché
trascende la volontà degli elettori che già nelle urne hanno indicato il loro
rappresentante. Un giusto principio di collegialità verrebbe così sopraffatto
da decisioni di casta e partitiche, logiche oggi quanto mai anacronistiche e
che fino al più recente passato sono state causa di un impoverimento del senso
più alto della politica. I tempi che viviamo ci impongono un cambiamento. Lo
chiedono i cittadini, la gente che quotidianamente ci partecipa le proprie
difficoltà. È per tutti loro che il senso del dovere ci impone un vero segnale
di rinnovamento. Dopo i proclami sul taglio dei componenti di questo Consiglio,
– ha continuato De Bernardo – giustamente condiviso dalla quasi totalità dei consiglieri,
non è ammissibile derubricare tale atto meritorio, sottolineato come tale anche
dalla stampa nazionale, ad un mero provvedimento di facciata. Prevedere
l’ingresso in Giunta di assessori esterni potrebbe comportare un allargamento
del Consiglio fino a 24 componenti ed in definitiva determinare un
significativo aumento dei costi della politica. Ugualmente esecrabile è la
motivazione che ci sarebbe alla base di tale eventuale allargamento, vale a
dire ‘la collocazione delle giuste professionalità all’interno dell’organo
esecutivo’. Sono convito, invece, che la ricerca di intelligenze e di
professionalità debba avvenire sin dal momento della compilazione delle liste
elettorali, privilegiando finalmente le capacità umane e professionali dei
rappresentanti, anziché scelte operate esclusivamente sulla base delle capacità
di catalizzare voti. Del resto, in passato talune scelte di collocare in Giunta
assessori esterni si sono rivelate poi fallimentari, determinando l’allargamento
del Consiglio talvolta fino a quaranta consiglieri e con conseguenze nefaste
sulle casse regionali. Era auspicabile che oggi l’assise condividesse
l’emendamento ma – ha concluso il consigliere De Bernardo –, stando al
risultato, è evidente che la maggior parte dei consiglieri regionali molisani
non è ancora pronta a segnare, con una tangibile svolta, la storia politica di
questa Legislatura”.
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