"Lo Stato in
periferia e l'assetto del governo regionale e locale".
“L'attuale
momento politico, caratterizzato da tensioni ingenerate giustamente
nell'opinione pubblica da vicende decisamente esecrabili, non può non
riconoscere che, nella storia dell'Italia unita, il periodo che ha visto le
Regioni protagoniste nello svolgere un ruolo importante nella cosa pubblica e
nel fornire servizi ai cittadini, sia coinciso con la maggiore crescita della
democrazia, della partecipazione e dell'evoluzione civile e sociale dell’ Italia.
Concordo con chi dice che bisogna superare l'emotività degli scandali e
comprendere il ruolo strategico che le Regioni hanno, sia per la crescita e il rinnovamento
dell'Italia sia per l'attuazione delle politiche europee. L’ Europa, infatti,
vede nelle Regioni, in maniera tacita e consolidata, degli interlocutori privilegiati
e di grandi capacità operative".
Lo
ha detto il Vice Presidente della Conferenza delle Regioni, Michele Iorio,
intervenendo, in mattinata, a Roma, presso la “Sala della Regina” di
Montecitorio, all'incontro voluto dall'Associazione "Italiadecide"
sul tema "Lo Stato in periferia e l'assetto del governo regionale e
locale".
Il Presidente Iorio è intervenuto in
rappresentanza del sistema delle Regioni su specifico invito del Presidente
dell'Associazione "Italiadecide", Luciano Violante, Presidente
emerito della Camera dei Deputati.
Hanno partecipato all'incontro 40 personalità
selezionate come i Prefetti (era presente anche il Prefetto di Campobasso, e quelli
di Napoli e Torino), il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Giovanni
Maria Flick, alti magistrati della Corte dei Conti, i vertici di Confindustria,
oltre agli esponenti apicali di vari Ministeri.
Sono intervenuti anche il Ministro dell'Interno,
Anna Maria Cancellieri, e della Funzione Pubblica, Filippo Patroni
Griffi.
"Ho condiviso -ha detto ancora Iorio- la riforma del Titolo
V della Costituzione, anche se non appartengo all'area politica che l’ha
varata. Non mi sfugge, però, che essa ha trovato in questi anni un Parlamento
che non ha saputo darle pieno compimento con una Camera delle Autonomie, che
fermasse tentativi di riaccentramento o di lesione dei principi regionalistici.
Mi auguro che in futuro l'argomento possa essere ripreso con una giusta
serenità di approccio al dibattito sull'architettura istituzionale, e non sia
mosso dagli scandali e dalla necessità di fare risparmio a tutti i costi
".
Nessun commento:
Posta un commento