73 F O T O
IL CONSIGLIO REGIONALE VOTA PER LE
DUE PROVINCE
Il
documento della Conferenza delle autonomie locali condiviso con una mozione
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Con 14 voti
favorevoli (Cavaliere, Chieffo, Ciocca, D’Aimmo, De Bernardo, Fusco Perrella,
Izzi, Marinelli, Niro, Pietracupa, Romagnuolo, Sabusco, Scasserra e Tamburro),
quattro contrari (Di Pietro, Leva, Parpiglia e
Petraroia) e tre astenuti (Di Donato, Di Laura Frattura e Romano), il
Consiglio regionale del Molise, alle ore 14,00 circa, ha approvato, a
MAGGIORANZA, la mozione con la quale
si condivide il documento della
Conferenza delle Autonomie Locali sulla “Ipotesi di riordino delle province
della Regione Molise” e si dà mandato “al Presidente della Giunta Regionale ed
alla Giunta Regionale a trasmettere il documento stesso al Governo entro il 23
ottobre e adempiendo ai connessi obblighi”.
Ciò, si
legge nella mozione, “Attesa l’odierna discussione sulle ipotesi di riordino
delle province molisane, illustrate dall’assessore Chieffo sulla base di un
documento elaborato dalla Conferenza delle autonomie locali e ritenute
condivisibili le proposte e le soluzioni delineate in tale documento che
contemperano le opposte esigenze di rispettare, da un lato, le norme nazionali
tese ad accorpamenti ed alla riduzione della spesa pubblica e, dall’altro, di
scongiurare il generale impoverimento del territorio mantenendo la funzionalità
dei servizi e contrastando lo spopolamento”.
Sempre a
MAGGIORANZA, con l’astensione dei consiglieri Ciocca, Parpiglia e Di Pietro e i
voti favorevoli della opposizione, è stato respinto un emendamento al
documento, presentato dal Consigliere Petraroia.
Quest’ultimo,
nell’illustrare la sua proposta, ha spiegato che la differenza tra il documento
della Conferenza delle autonomie e il suo emendamento sta essenzialmente nella
previsione delle province: il documento ne prevede due e l’emendamento una.
E’ stato
Antonio Chieffo, assessore agli enti locali, a relazionare sul documento del
CAL che, come detto, entro domani, 23 ottobre 2012, dovrà essere inviato al
Governo Monti.
Chieffo ha
ripercorso le tappe principali dell’iter, contenute nella relazione che
accompagna il documento, partendo dal decreto legge 95/2012,convertito con modifiche, che ha
introdotto il riordino delle province e le loro funzioni e, quindi, la
soppressione della provincia di Isernia.
“Per
effetto di tali disposizioni normative – ha detto Chieffo – una delle due
province molisane, appunto, la provincia
di Isernia, è destinata alla definitiva soppressione visto che i requisiti
minimi sono stati individuati nella dimensione territoriale non inferiore a
duemilacinquecento chilometri quadrati e una popolazione residente non inferiore
a trecentocinquantamila abitanti”.
Chieffo ha
quindi concluso affermando che la Conferenza , pur
sposando appieno i principi e le finalità delle norme emanate dal Governo non
ne condivide la forma. Cosicché ha inteso produrre un documento propositivo di
riordino dell’intero assetto amministrativo ed istituzionale della regione
Molise che pone: - la Regione
quale Ente unico di programmazione ed Indirizzo e le due province Campobasso e
Isernia enti di gestione diretta.
Sulla soppressione
della seconda provincia e sulla possibile perdita della autonomia regionale,
con conseguente aggregazione ad altri territori, si è sviluppato un ampio e
articolato dibattito al quale hanno dato il proprio contributo tutti i consiglieri intervenuti, (Romagnuolo, l’assessore Scasserra, Sabusco,
Di Pietro, Izzi, Romano, Niro, Leva, Ciocca, Di Donato, Frattura e il presidente
Pietracupa). Tutti si sono schierati a difesa dell’attuale assetto, pur con
motivazioni diverse, tranne Di Pietro (le province vanno tutte abolite) e
Petraroia che ha previsto nel suo emendamento una sola provincia e 17 unione
dei comuni.
Lo stesso
assessore Chieffo, intervenendo per la replica, ha definito la discussione
“veramente interessante” per l’apporto dato da tutti al dibattito su un aspetto
fondamentale, che riguarda la nostra regione e, principalmente il suo assetto
futuro e la sua identità.
Chieffo ha
concluso sostenendo che “si è in presenza di una deroga al disposto del
135/2012, deroga che vede non più la soppressione della provincia di Isernia,
bensì un rafforzamento del ruolo e delle funzioni che alle due province è
attribuito.Se non facciamo pervenire una nostra proposta (che farà risparmiare
8 volte e mezza in più rispetto ai tagli del Governo), il Governo stesso
nominerà un commissario”.
Si è,
quindi, proceduto alla votazione per appello nominale che ha dato l’esito
riferito.
Prima che
la seduta si sciogliesse c’ è stato il tempo di iscrivere e votare un ordine
del giorno, presentato da Di Pietro e votato alla UNANIMITA’ sul comparto
sicurezza.
Con esso si
“impegna il Consiglio regionale a fare voti al Governo nazionale affinché si
adoperi: -a scongiurare i tagli lineari e indiscriminati alla sicurezza; - a
evitare il blocco del turn over; a superare il problema del precariato delle
forze armate, delle
forze di
polizia e dei vigili del fuoco, a razionalizzare e qualificare la spesa
pubblica per ottenere più sicurezza, difesa e soccorso pubblico, ad una
revisione del modello organizzativo al fine di tutelare al meglio i cittadini;
alla stabilizzazione dei precari; all’avvio immediato della previdenza
complementare per garantire una pensione dignitosa anche ai lavoratori del
comparto sicurezza etc.”.
Il
Consiglio, così come ha anticipato il Presidente Pietracupa, tornerà a riunirsi
mercoledì della prossima settimana, 31 ottobre 2012, alle ore 9,30, per la
“Giornata della Memoria”, a dieci anni dal terremoto che ha colpito il Molise.
Un
consigliere di maggioranza e uno di minoranza, con i loro messaggi,
commemoreranno la giornata che, subito dopo, proseguirà a San Giuliano di
Puglia.
I
consiglieri torneranno in aula alle 15,30 per proseguire i lavori con l’ordine
del giorno che sarà inviato successivamente.
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