lunedì 15 ottobre 2012

IX CORSO PER GIORNALISTI DESTINATI IN AREE DI CRISI ED A RISCHIO. CONSIDERAZIONI.

Campobasso 15 ottobre 2012

ESPERIENZA TRAVOLGENTE.


107    F O T O 


Ore 24 e trenta venerdì 12 ottobre.
Roma piazzale del Comando Operativo Interforze, abbracci baci saluti.
Il corso per giornalisti destinati alle aree di crisi ha termine.
Anche se la commozione ti assale, è il momento per un bilancio dei dodici giorni trascorsi assieme a 26 colleghi e due tutor.
Parti con l’intenzione di una nuova esperienza e sebbene ti abbiano informato sulle asperità delle prove da superare, sei convinto che è sempre una simulazione.
La prima settima trascorre veloce con briefing che si susseguono a ritmo frenetico.
Gli istruttori, dai Generali ai Marescialli, si sono dimostrati uomini  preparati e disponibili a rispondere a tutte le nostre domande. Apprendiamo e memorizziamo di tutto sulle forze armate dall’Esercito, ai Carabinieri alla Marina all’aeronautica.
La seconda settimana inizia con il trasferimento da Roma  a Livorno.
Cominciano le esercitazioni sul campo anticipati dai vari briefing informativi.
Dopo le prime esperienze (toste) cambi l’idea che ti eri fatto sulla simulazione.
Nei centri di addestramento i teatri sono realizzati come nella realtà.
Le fasi concitate del  rapimento, spari , fucili puntati, manette ai polsi, cappuccio e quant’altro, nonostante ti ripeti che è una finzione puoi a volte esser preso dal panico e non superare la prova.
Comunque in ogni caso è una esperienza travolgente, ti rimane dentro.
Tutte le esercitazioni svolte, dal volo sul C130J muniti di regolari giubbotti anti proiettili e di casco, alle sfrecciate sui veloci gommoni della Marina, regolarmente equipaggiati, ci hanno preparati direi in modo ottimale ad affrontare i vari teatri.
In conclusione mi sento di ringraziare lo SMD per l’impegno profuso e la FNSI per l’organizzazione.
Un grazie particolare, un abbraccio ed un saluto ai tutor, Cap. Ciervo e Mar. Matera che ci hanno seguito per l’intero corso, consigliandoci, informandoci, a volte redarguendoci, ma sempre con professionalità.




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