mercoledì 17 ottobre 2012

CAMPOBASSO. " La forza di credere nel Molise "

Campobasso 17 ottobre 2012


La forza di credere nel Molise












Di Angiolina Fusco Perrella


Il Molise, per molti terra lontana, di cui si ha il vezzo di parlarne con lo spirito teso a distruggere e non a costruire, si vuole come un grimaldello eliminarlo nella propria identità storica, culturale ed economica. Così è storia di oggi che il nostro Molise venga aggredito nei simboli, nella dignità delle Istituzioni, e poi, non contenti, colpendo le persone. Sicché il politico diventa esposto nella vita personale, offeso nella propria dignità. Un contesto non di contenuti politici in cui la cronaca può diventare strumento negativo rispetto allo spirito della democrazia. Cari molisani domandiamoci perché.
Colpendo le nostre Istituzioni, la dignità di ciascuno, si vuole colpire l’autonomia della nostra bella e piccola regione. Non a caso recenti posizioni hanno espresso giudizi positivi su accorpamenti regionali di area vasta, ignorando ciò che era la terra di molise, senza la dignità regionale (non è un errore il minuscoletto della “m”). Quando ancora non eravamo regione era storia di popolo, di territorio in cui il livello dei redditi percepiti dalla popolazione residente era inferiore del 66% alla media della popolazione italiana. Dal Molise “ruralissimo” a quello di sviluppo integrato, dei nostri tempi, in cui il diritto allo studio, alla salute, alla difesa del reddito delle famiglie sono diventati tutti elementi di politica condivisa e di identità territoriale.
Domandiamoci come si possa essere contro gli Ospedali a servizio della nostra gente. Contro l’integrazione dell’offerta sanitaria, di garanzia anche di mobilità attiva. Contro il diritto allo studio. Contro quei giovani che hanno raggiunto il traguardo del loro “sogno” di una laurea casomai in Medicina. Giovani meritevoli, appartenenti a famiglie monoreddito, che sicuramente sarebbero stati costretti a rinunciare al proprio progetto di studi e di vita se non ci fosse stata, in questi anni, la lungimiranza delle Istituzioni che hanno saputo garantire il diritto allo studio a tutti i livelli, una offerta formativa completa fino a quella universitaria. Uno sviluppo possibile, di giovani e di donne, della nostra gente. Non è forse questo testimonianza dell’intesa tra le Istituzioni che hanno collaborato tra loro anche con le criticità che conosciamo? Eppure anche lì i catenacci contro!!! Lo ricordiamo.
Ed ancora, difesa del reddito delle famiglie. Impegno della Regione anche a fare e sostenere impresa. La forza delle idee, il coraggio di andare avanti anche nei difficili tavoli romani, a rivendicare per il nostro Molise la dignità ed uno sviluppo possibile.
Non ultimo, l’invito politico a lavorare insieme, in questi tempi di indubbia difficoltà per tutte le regioni, per le città e per la nostra Italia.
E …. ancora contro!
Domandiamoci che responsabilità possa essere espressa da coloro che sono stati contro. 
Oggi, con molta meraviglia ci chiediamo: “Ma è possibile sempre posizioni contro”. Ora come allora!!! Purtroppo neppure il tempo muta uomini e cose!
E così ora tocca al nostro Molise! Contro il territorio, contro chi lo rappresenta. Per colpire cosa? Lo sappiamo bene!!! La nostra autonomia. L’Autonomia che ci permette di progettare insieme, con la nostra gente, uno sviluppo possibile anche se con le difficoltà di oggi. Per queste ragioni condividiamo con stima le parole espresse da S.E. Monsignor Bregantini - Arcidiocesi di Campobasso-Bojano -  che in poco tempo ha interpretato in maniera essenziale ed oggettiva la realtà molisana. Ci chiediamo se il senso dell’ultima inchiesta giornalistica rappresenti il confronto costruttivo, di informazione formando. Se la risposta è quella che conosciamo necessariamente registriamo il fallimento dell’obiettivo primario di un utile stimolo politico. Rimane la fiducia nel domani, l’uso della ragione e la convinzione che il futuro della nostra Regione appartenga a coloro che credono nella sua identità come nel suo valore.

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