Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, in merito agli articoli pubblicati dal Corriere della Sera a firma di Sergio Rizzo e Riccardo Puglisi.
Se anche i tecnici fanno populismo
“Ha
ragione il Corriere della Sera: che
fine hanno fatto i documenti predisposti dai gruppi di lavoro della spending review di Cottarelli? La
domanda posta dall’autorevole quotidiano italiano è anche nostra. Soprattutto
nostra. Come molisani ci interessa saperlo anche alla luce dell’indiscrezione
rivelata oggi da Sergio Rizzo. Secondo la sua ricostruzione, dal rapporto per
la revisione della spesa pubblica, chiuso – leggiamo – in qualche cassetto,
verrebbe fuori la lapidaria conclusione che “la Regione Molise non
avrebbe ragione di esistere”, la giusta soluzione per sanare i conti del Paese.
Semplice, no?
Evidente a tutti
che una Regione delle dimensioni del Molise, con 20 consiglieri regionali, in
un sistema politico-amministrativo generale a dir poco elefantiaco, è il
problema dei problemi per il contribuente italiano. Eliminata, non ci sarebbero
più sprechi. Se questa è la convinzione, lo facciamo noi il sacrificio in nome del
senso di solidarietà nazionale che ci appartiene. Peccato che tutto questo a
noi suoni come qualunquismo e populismo.
Più volte ci
siamo difesi da chi, alterne voci di tutti gli schieramenti politici, con
superficialità assoluta ha sentenziato che il Molise non ha ragione di
esistere. Oggi riprendiamo la nostra difesa di fronte al verdetto emesso –
almeno così sappiamo – dai tecnici incaricati di individuare ed eliminare gli
sprechi del sistema Paese.
Con i signori
tecnici, e non solo con loro, ci piacerebbe confrontarci sulle misure di spending review adottate da questa Regione,
misure in bilancio e consultabili da tutti secondo i principi guida della
nostra azione amministrativa: trasparenza, condivisione, semplificazione, controllo.
I provvedimenti di razionalizzazione e
contenimento della spesa pubblica li abbiamo adottati non per mantenere in vita
l’apparato Regione Molise, ma per rilanciare l’economia locale, per creare
occasioni di lavoro, per dare possibilità di futuro ai nostri cittadini. Tagli
e risparmi fatti, finalmente, solo per consentire ai nostri cittadini di vivere
in un territorio in grado di avere futuro, fatti esclusivamente per migliorare
la qualità della loro vita. Tagli e risparmi per dimostrare che dalle piccole
realtà può partire il buon esempio.
Piccoli come siamo, in un solo anno abbiamo superato 11
milioni di euro di economie. Come? Lavorando tutti insieme per ridurre la spesa
corrente e semplificare tutta la nostra architettura istituzionale. Con il
processo avviato la pianta organica della Regione Molise passerà nel 2016 da
819 addetti (situazione al 31 dicembre 2013 ), a 580 per un risparmio strutturale di
oltre 8 milioni e mezzo di euro. Il numero dei dirigenti risulterà ridotto del
46 percento: da 74 a
40.
Abbiamo cancellato tutte le attività non prioritarie,
eliminato premialità che non corrispondano al merito, accorpato, e continueremo
a farlo, organismi con funzioni spesso identiche. Abbiamo risparmiato oltre un
milione di euro nelle governance
delle partecipate, mediante il coinvolgimento dei dirigenti regionali e
l’azzeramento dei cda a favore dell’amministratore unico.
Tra fitti e spese di gestione, abbiamo razionalizzato
l’uso degli immobili per quasi un milione di euro di risparmi, abbiamo messo in
vendita gli automezzi di proprietà dell’amministrazione.
Persino l’organizzazione della visita del Santo Padre,
evento straordinario per una realtà da “eliminare”, per quanto di competenza
della Regione, è stata a costo zero, grazie a tutte le strutture regionali e
alle imprese che hanno risposto alla nostra richiesta di collaborazione.
Abbiamo fatto questo, e altro ancora abbiamo in cantiere,
per rendere il Molise più economico, più efficiente, più moderno, per
rispondere alle esigenze e alle richieste di un Paese in profonda crisi, convinti che
solo così possiamo insieme, i nostri cittadini e noi, guardare al futuro con
fiducia e speranza. Lo sappiamo, rischiamo molto sul piano politico, ma siamo
certi di assicurare un domani alla nostra Regione. Andremo avanti senza
arretrare mai rispetto ai quotidiani attacchi riservati alla nostra esistenza.
Ecco su che cosa ci piacerebbe confrontarci, piuttosto
che essere solo oggetto di scherno da parte di chi, senza conoscerci, decreta
che non meritiamo di esistere come Regione. magari, chissà, potremmo riservare
anche qualche sorpresa”.
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