70esimo anniversario di morte del
vescovo martire per la Pace.
giovedì 10 ottobre 2013
MONSIGNOR SECONDO BOLOGNA, UN MARTIRE CONTEMPORANEO DELLE GUERRE UMANE
Campobasso 10 ottobre 2013
Monsignor Secondo Bologna nasce a Cuneo il 9 agosto 1898 in una famiglia
modesta, mugnaio il Padre Giuseppe, casalinga la madre Margherita. Il suo
servizio come Vescovo di Campobasso durò tre anni, dal 1940 al 1943. Il corpo
di mons. Bologna restò nel cimitero di Campobasso fino al 10 ottobre 1964,
quando fu collocata nella cappella del Sacro Cuore nella Cattedrale della Ss.
Trinità di Campobasso insieme alla figura di Mons. Alberto Romita. Negli anni
sessanta gli è stata dedicata una importante arteria della città , Via
monsignor Secondo Bologna. Passando per via monsignor Bologna a Campobasso non si può fare a meno di chiedersi il perché di una strada intitolata ad un vescovo, a quel
vescovo. Siamo nel 10 ottobre del 1943, anno di ricordare per la piccola cittadina di Campobasso
che “assaggia” il morso freddo delle
bombe canadesi. Una di queste
colpisce il seminario vescovile ed uccide il vescovo di Campobasso Bojano, primo martire di una
guerra che - come tutte le guerre - colpisce spesso i deboli, gli indifesi, i
testimoni della pace. A settant’anni
dalla sua morte mons. Bologna resta un simbolo
di pace. Il suo martirio
innocente, seguendo i racconti dell’epoca, impressiona i tedeschi , tanto da fermarne la
rappresaglia e anche i canadesi, che
avanzavano come al solito a suon di bombe, decidono di
irrompere nella cittadina, passando per Gildone, senza l’uso delle
armi. Sembra dunque che il sangue innocente versato dal vescovo
abbia evitato altro inutile spargimento
di sangue. Nel recente testo pubblicato proprio per ricordarne la
straordinarietà, colpiscono le parole pronunciate dal presule , quasi nel
presagio del suo martirio, al termine
della messa del mattino in Cattedrale “
Signore, se per la salvezza di Campobasso occorre una vittima, prendi me ma
salva il mio popolo”! Parole
sconvolgenti, che richiamano il senso del martirio, della testimonianza
cristiana. E a sera la preghiera sacerdotale del vescovo viene accolta dal
Padre. Mentre il vescovo con alcune suore si trova nel silenzio della cappella
a pregare un a sola bomba tronca la vita di mons. Bologna e di suor Lucia
Brunelli, delle piccole discepole di Gesù. E’ una pagina di storia locale ma
anche un esempio di pace e di testimonianza. E questo anno la diocesi di Campobasso
Bojano è stata scelta per essere ospite
della marcia della pace! Un evento non casuale che permetterà la riscoperta di
questo uomo che nella sua ordinarietà ha fatto capire il senso del cristianesimo e la missione del
cristiano. Il 21 settembre del 1943 il
Vescovo aveva esortato i suoi parroci “ ognuno resti al suo posto, in mezzo ai
propri fedeli, accanto alla propria chiesa”, sintetizzando in questo modo
l’atteggiamento caritatevole del
sacerdote che, in pace come in guerra,
non si allontana mai dalle sue pecore.
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