martedì 1 ottobre 2013

CONSIGLIO REGIONALE 1 OTTOBRE 2013

Campobasso 1 ottobre 2013

VIOLENZA DI GENERE, C’E’ LA LEGGE 
Votata alla unanimità oggi  dal Consiglio Regionale. Tutti soddisfatti.

“Il Consiglio Regionale del Molise,
preso atto e recepite le istanze formulate in data odierna a seguito della manifestazione pubblica di cittadini che hanno inteso esprimere e manifestare dissenso verso la politica e i costi della stessa,
IMPEGNA
il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio:
1)-ad aprire un confronto con le parti sociali ed imprenditoriali al fine di dimostrare le scelte adottate e favorire un percorso inteso a trovare ulteriori soluzioni per il contenimento della spesa pubblica ed i costi della politica;
2)-a dare attuazione alle norme che favoriscono la trasparenza e la partecipazione politico-istituzionale ed amministrativa;
3)-di rendere nota la seguente tabella relativa al trattamento economico allo scopo di fornire informazioni esatte ed offrire alla popolazione dati certi.

CARICA  RICOPERTA                                                                                
TOTALE NETTO


Presidente Giunta e Presidente  Consiglio                                                      
9.061,71
Vice Presidente Giunta, Vice Presidente Consiglio e Assessori                  
8.206,71
Segretario Consiglio, Presidente Commissione, Presidente Gruppo         
7.779,21
Consiglieri   regionali                                                                                        
7.346,71
                                                               I CONSIGLIERI REGIONALI – Seguono le firme –

E’ questo il testo dell’ordine del giorno, approvato poco prima delle ore 16,00 dal Consiglio Regionale del Molise, che ha così inteso dare risposta ai cittadini che in mattinata hanno manifestato dinanzi alla sede del Consiglio per protestare contro i costi della politica.
E’ stato il Presidente della Giunta, Paolo Di Laura Frattura, poco prima delle ore 14,00, a chiedere una sospensione per consentire ai consiglieri  di predisporre il documento da sottoporre all’attenzione dell’aula.
“Non possiamo far finta che nulla sia successo” – ha detto il Governatore -, in riferimento alla presenza dei cittadini portatisi in via IV Novembre per esporre il loro disappunto.
Alla ripresa dei lavori, nel pomeriggio, è stato il Presidente Niro a dare lettura dell’ordine del giorno per il quale, alla UNANIMITA’, sono state votate la iscrizione e la immediata discussione. 
Hanno preso la parola il consigliere Federico del movimento 5 stelle (“in sintesi quello che si chiede è di eliminare l’articolo 7 dei portaborse e apportare modifiche alla legge 10”), Parpiglia dell’Italia dei Valori (“hanno protestato non tanto per la riduzione della indennità, quanto, secondo loro, per l’aumento della stessa, cosa che non è assolutamente vera. Questa maggioranza ha votato contro il vitalizio, cosa che nessuno ha fatto in Italia. In più c’è stata una riduzione del 30 per cento operata in precedenza e quanto prima andremo a regolamentare o abolire l’art.7”), Ioffredi di Sel (“è in atto una campagna denigratoria nei nostri confronti. La manifestazione di questa mattina ha sponsor occulti. Il volantino pubblicitario non reca neppure il nome della tipografia che l’ha stampato. Chiedo alle forze dell’ordine di individuarla per arrivare ai mandanti. Si sta ledendo la nostra dignità. Dobbiamo difenderci da questi attacchi. Non ho mai reagito per altre situazioni, ma per le calunnie e le inesattezze mi sento obbligato a sporgere querela e spero che anche il Consiglio tutto lo faccia”).
L’invito di Ioffredi è stato raccolto dal Presidente Niro che sottoporrà la problematica all’Ufficio di Presidenza.
Gli interventi di Ciocca (“dove era questa gente, che oggi si indigna, quando altri percepivano addirittura doppi stipendi?”) e del Presidente Frattura (“non credo sia il momento di fare polemiche, occorre reagire con i fatti e con i numeri. Non sono disponibile ad accettare lezioni di etica da chi l’etica non sa manco dove sta di casa. Non ho proprio nulla di che vergognarmi e non mi sento assolutamente un ladro”) hanno chiuso la discussione e consentito di passare al voto sull’ordine del giorno.
Così come richiesto dalla consigliera Angela Fusco Perrella (in aula per la opposizione insieme a Monaco, Federico e Manzo), l’ordine del giorno è stato votato per parti, punto per punto: il punto 1)- è stato votato alla UNANIMITA’, il punto 2)-alla UNANIMITA’ e il punto 3)-alla UNANIMITA, con l’astensione dei consiglieri Fusco Perrella e Monaco.
In mattinata, dopo le rituali comunicazioni del Presidente del Consiglio, Vincenzo Niro, e a seguito di una inversione dell’ordine del giorno chiesta dal consigliere Ciocca, l’assemblea alla UNANIMITA’ , ha approvato una proposta di legge di iniziativa bipartisan (primo firmatario Lattanzio) concernente “Norme in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”.
E’ stata la stessa consigliera Lattanzio a relazionare sull’importante provvedimento, ringraziando, in primis, tutto il Consiglio “per aver creduto in questa misura legislativa che, in seno, - ha detto - contempla uno tra i più alti principi: l’uguaglianza”.
La proposta di legge su cui sono chiamata a relazionare – ha proseguito la Lattanzio – “raccoglie la sfida lanciata ad Istanbul dal Consiglio d’Europa. La violenza di genere, un crimine di portata mondiale, che ostacola il raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza dei diritti e delle condizioni dell’uomo e della donna, di pace e di sviluppo delle Comunità tutte, è una grave forma di violazione dei diritti umani. La violenza contro le donne, diciamolo a chiare lettere, è orribile e ripugnante”.
Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri Fusco Perrella (“è un momento storico per la Regione Molise e per le donne. Si colma una carenza legislativa con un provvedimento sottoscritto da tutte le componenti politiche”), Ciocca (“è una legge voluta da tutti e che finalmente va in porto. Ad essa dobbiamo aggiungere quella per la tutela dei minori”), Manzo (“siamo soddisfatti per questo importante obiettivo, raggiunto con la collaborazione di tutti. La violenza di genere è un problema non solo delle donne, ma della intera società civile”), Di Nunzio (“esprimo gratitudine a chi ha creduto e lavorato a questo progetto che rappresenta un tassello molto significativo per il Molise”), Frattura (“un plauso alla commissione che ha elaborato la proposta e un plauso al metodo di lavoro che dà risultati quando ci si confronta sui contenuti”).
Successivamente il Consiglio, sempre alla UNANIMITA’, ha votato una variante parziale al vigente piano regolatore generale del Comune di Termoli, in contrada Difesa Grande, per la realizzazione di un edificio sede degli Scout presso la Chiesa Santa Maria degli Angeli. Sul punto ha relazionato il consigliere Ciocca.
Si è passati quindi ad alcune interrogazioni, ad iniziare da quella proposta dai consiglieri Federico e Manzo, per chiedere informazioni sulla attività svolta dai Commissari negli Enti provinciali del Turismo. La risposta scritta già ricevuta e quella orale del vice presidente Petraroia hanno soddisfatto i due rappresentanti del movimento 5 stelle.
Un’altra interrogazione di Federico e Manzo sulla strada provinciale Fondovalle Verrino è stata ritirata, in attesa della risposta scritta.
Soddisfatto delle risposte ottenute dal Presidente e dal Vice Presidente della Giunta, Frattura e Petraroia, anche il vice Presidente del Consiglio, Monaco, per tre sue interrogazioni (sull’agenzia Regionale Molise Lavoro, sull’inquinamento ambientale e marino con particolare riferimento al cosiddetto fenomeno della “schiuma bianca” che ha interessato il litorale nord di Termoli all’inizio dell’estate, e sulla crisi della filiera avicola molisana, con particolare riguardo alle decisioni pubbliche prese dalla Regione per la Gam, specie sulla procedura del concordato con l’Arena spa).
Discussa, infine, una interpellanza a firma dei consiglieri Lattanzio, Cavaliere, Ciocca, Di Nunzio, Federico, Micone, Parpiglia, Sabusco e Fusco, in merito all’accreditamento di gruppi di interesse per favorire la trasparenza della attività politica ed amministrativa, nonché la partecipazione sociale all’attività politica stessa.
Nel rispondere il Presidente Frattura ha invitato il Presidente del Consiglio Niro a portare l’argomento all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza o della conferenza dei Capigruppo per la eventuale creazione di un registro.
Alle 16,00, come detto, il Presidente del Consiglio, Niro, ha chiuso i lavori informando del rinvio della conferenza dei capigruppo prevista per domani, 2 ottobre.

Il Consiglio sarà riconvocato previa indizione di una nuova conferenza dei capigruppo.

Indennità, Frattura: tutta la verità che dobbiamo ai nostri cittadini

“Questo Consiglio non può rimanere estraneo alla sofferenza sociale oggi portata in strada dai nostri cittadini. Non lasciamo inevasa l’esigenza di chiarezza di tante persone. Rispondiamo con la più puntuale assunzione di responsabilità. Facciamolo dando un segnale di chiarezza e verità ai cittadini che da noi attendono una precisazione rispetto ai falsi dati diffusi. Richiamiamo l’attenzione sui tanti censori di oggi che per anni sono stati seduti nei banchi di questo Consiglio o anche del Parlamento, personaggi che mai prima di adesso si sono posti il problema delle indennità, dell’etica delle stesse o dell’etica nella scelta dei collaboratori”. 
Il dovere di dare risposte, l’esigenza di ripristinare la verità dei fatti, la necessità di stanare e denunciare occulti manipolatori delle difficoltà quotidiane: è stato il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, a richiamare in aula, durante i lavori del Consiglio regionale, la manifestazione di protesta che si è svolta questa mattina davanti ai cancelli di Palazzo Moffa: “Non possiamo voltarci dall’altra parte”. 
Suo, dunque, l’invito a tutta l’Assemblea regionale a predisporre un ordine del giorno, votato all’unanimità, che impegna il presidente della Giunta e il presidente del Consiglio “ad aprire un confronto con le parti sociali e imprenditoriali al fine di dimostrare le soluzioni adottate e di favorire il percorso per ulteriori soluzioni per il contenimento della spesa pubblica e i costi della politica e a dare attuazione alle norme che favoriscono la trasparenza e la partecipazione politico-istituzionale e amministrativa”. All’odg allegata anche la tabella relativa al trattamento economico degli eletti allo scopo di fornire informazioni esatte e offrire alla popolazione dati certi. “Rispondiamo con i fatti attraverso tabelle che ci danno la possibilità di comparare le indennità, così superiamo quell’informazione totalmente difforme dalla realtà”, ha denunciato Frattura. 
Tenendo lontana ogni forma di polemica, il governatore ha posto l’accento sulla politica del rigore condotta in questi mesi. “È facilmente rintracciabile un’analisi dei costi di questo Consiglio per gli anni passati rispetto a quello in corso. Abbiamo fatto economie ovunque: dalla gestione delle rete alle misure antincendio”. 
Lungo e dettagliato, quindi, l’elenco di raffronto tra le cifre passate e quelle attuali che il presidente ha sciorinato in aula. Spese di rappresentanza e di pubbliche relazioni: anno 2011, 99.207 euro, anno 2012 43.783. “Per decenza – ha volutamente sottolineato Frattura –, evito di leggere i 320 mila euro del 2009 o 154 mila del 2010. Al 31 agosto 2013 sono state di 16 mila euro”. Spese per le relazioni istituzionali: si passa da 239 mila euro del 2009 a 4 mila del 2013. Spese per l’acquisto di materiale di cancelleria: 88,840 euro nel 2009, 27 mila e 900 nel 2013. Spese apparecchiature elettroniche: nel 2009 si spendevano 160.959 euro, oggi 81.129. Spese per l’acquisto libri, rivisti e giornali: da 49 mila a 17 mila euro. Spese per l’acquisto, il noleggio e il carburante degli automezzi: 492 mila euro nel 2009, 285.933 oggi. “All’interno di questa voce – ha evidenziato Frattura –, solo per il lavaggio auto siamo passati da 8 mila a mille euro per questo primo nostro semestre. Un risparmio del 75 percento”. 
Numeri, tagli, risparmi, tutti questi, che hanno portato il presidente della Regione a parlare di “evidente e rintracciabile segnale di responsabilità che questo Consiglio regionale tutto sta dando da quando si è insediato. È un segnale vero, lontano e diverso dal populismo e dalla demagogia di chi addirittura gode della pensione di reversibilità ai propri genitori e manifesta davanti a questo Palazzo. Lezioni di moralità e etica possiamo accettarle, ma non le accettiamo da chi non sa nemmeno dove stanno di casa moralità e etica. Qualcuno ci ha insegnato: scagli la prima pietra chi è senza peccato”. 
E con la citazione evangelica Paolo Frattura, ancora una volta, ha puntualizzato la correttezza della norma regionale di adeguamento al decreto Monti, riconosciuta valida anche dal Consiglio dei ministri. “C’è una legge dello Stato – ha ricordato –, condivisa in Conferenza delle Regioni, che ha visto allineata la Regione Molise con tutte le altre Regioni nel rispetto di quelle indicazioni. Non abbiamo nulla di cui vergognarci – ha affermato Frattura –,  men che meno rispetto a chi negli anni ha goduto non solo delle indennità ma anche delle voci accessorie guardandosi bene dal rinunciarci, anzi chiedendo a 55 anni l’anticipazione del proprio vitalizio, vitalizio al quale la stragrande parte di questo Consiglio regionale, unico in Italia, ha rinunciato. Non abbiamo nulla di cui vergognarci di fronte a quelle persone che, pur avendo avuto la possibilità di sedere nella governance delle nostre Istituzioni, non hanno lasciato, al di là di banali denunce, un solo atto di costruzione per il Molise, che, ahinoi, oggi ci troviamo a gestire”. 
“Finiamola con le falsità – ha tuonato il governatore –. Diamo risposte ai cittadini forviati da una comunicazione niente affatto veritiera. Confrontiamoci con le parti sociali con serietà, ma non limitiamoci a rendere conto solo dei compensi. Rendiamo conto di che cosa stiamo facendo, di qual è il Molise diverso per il quale stiamo lavorando quotidianamente”, ha lanciato la sfida Frattura.
“Con questo messaggio – ha concluso il presidente della Regione Molise –, sarà difficile trovare chi viene a urlare qui di fronte utilizzando linguaggio che non ci appartiene e metodi che ci appartengono ancora meno”. 

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