VIOLENZA DI GENERE, C’E’ LA LEGGE
Votata alla unanimità oggi dal Consiglio Regionale. Tutti soddisfatti.
“Il Consiglio Regionale del Molise,
preso atto e recepite le istanze formulate in data
odierna a seguito della manifestazione pubblica di cittadini che hanno inteso
esprimere e manifestare dissenso verso la politica e i costi della stessa,
IMPEGNA
il Presidente della Giunta e il Presidente del
Consiglio:
1)-ad aprire un confronto con le parti sociali ed
imprenditoriali al fine di dimostrare le scelte adottate e favorire un percorso
inteso a trovare ulteriori soluzioni per il contenimento della spesa pubblica
ed i costi della politica;
2)-a dare attuazione alle norme che favoriscono la
trasparenza e la partecipazione politico-istituzionale ed amministrativa;
3)-di rendere nota la seguente tabella relativa al
trattamento economico allo scopo di fornire informazioni esatte ed offrire alla
popolazione dati certi.
CARICA RICOPERTA
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TOTALE NETTO
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Presidente Giunta e Presidente Consiglio
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9.061,71
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Vice Presidente Giunta, Vice Presidente Consiglio
e Assessori
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8.206,71
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Segretario Consiglio, Presidente Commissione,
Presidente Gruppo
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7.779,21
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Consiglieri regionali
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7.346,71
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I CONSIGLIERI REGIONALI – Seguono le firme –
E’ questo il testo dell’ordine del giorno,
approvato poco prima delle ore 16,00 dal Consiglio Regionale del Molise, che ha
così inteso dare risposta ai cittadini che in mattinata hanno manifestato dinanzi
alla sede del Consiglio per protestare contro i costi della politica.
E’ stato il Presidente della Giunta, Paolo Di Laura
Frattura, poco prima delle ore 14,00, a chiedere una sospensione per consentire
ai consiglieri di predisporre il
documento da sottoporre all’attenzione dell’aula.
“Non possiamo far finta che nulla sia successo” –
ha detto il Governatore -, in riferimento alla presenza dei cittadini portatisi
in via IV Novembre per esporre il loro disappunto.
Alla ripresa dei lavori, nel pomeriggio, è stato il
Presidente Niro a dare lettura dell’ordine del giorno per il quale, alla
UNANIMITA’, sono state votate la iscrizione e la immediata discussione.
Hanno preso la parola il consigliere Federico del
movimento 5 stelle (“in sintesi quello che si chiede è di eliminare l’articolo
7 dei portaborse e apportare modifiche alla legge 10” ), Parpiglia dell’Italia dei
Valori (“hanno protestato non tanto per la riduzione della indennità, quanto,
secondo loro, per l’aumento della stessa, cosa che non è assolutamente vera.
Questa maggioranza ha votato contro il vitalizio, cosa che nessuno ha fatto in
Italia. In più c’è stata una riduzione del 30 per cento operata in precedenza e
quanto prima andremo a regolamentare o abolire l’art.7”), Ioffredi di Sel (“è
in atto una campagna denigratoria nei nostri confronti. La manifestazione di
questa mattina ha sponsor occulti. Il volantino pubblicitario non reca neppure
il nome della tipografia che l’ha stampato. Chiedo alle forze dell’ordine di
individuarla per arrivare ai mandanti. Si sta ledendo la nostra dignità.
Dobbiamo difenderci da questi attacchi. Non ho mai reagito per altre
situazioni, ma per le calunnie e le inesattezze mi sento obbligato a sporgere
querela e spero che anche il Consiglio tutto lo faccia”).
L’invito di Ioffredi è stato raccolto dal
Presidente Niro che sottoporrà la problematica all’Ufficio di Presidenza.
Gli interventi di Ciocca (“dove era questa gente,
che oggi si indigna, quando altri percepivano addirittura doppi stipendi?”) e
del Presidente Frattura (“non credo sia il momento di fare polemiche, occorre
reagire con i fatti e con i numeri. Non sono disponibile ad accettare lezioni
di etica da chi l’etica non sa manco dove sta di casa. Non ho proprio nulla di
che vergognarmi e non mi sento assolutamente un ladro”) hanno chiuso la
discussione e consentito di passare al voto sull’ordine del giorno.
Così come richiesto dalla consigliera Angela Fusco
Perrella (in aula per la opposizione insieme a Monaco, Federico e Manzo),
l’ordine del giorno è stato votato per parti, punto per punto: il punto 1)- è
stato votato alla UNANIMITA’, il punto 2)-alla UNANIMITA’ e il punto 3)-alla
UNANIMITA, con l’astensione dei consiglieri Fusco Perrella e Monaco.
In mattinata, dopo le rituali comunicazioni del
Presidente del Consiglio, Vincenzo Niro, e a seguito di una inversione
dell’ordine del giorno chiesta dal consigliere Ciocca, l’assemblea alla
UNANIMITA’ , ha approvato una proposta di legge di iniziativa bipartisan (primo
firmatario Lattanzio) concernente “Norme in materia di prevenzione e contrasto
alla violenza di genere”.
E’ stata la stessa consigliera Lattanzio a
relazionare sull’importante provvedimento, ringraziando, in primis, tutto il
Consiglio “per aver creduto in questa misura legislativa che, in seno, - ha
detto - contempla uno tra i più alti principi: l’uguaglianza”.
La proposta di legge su cui sono chiamata a
relazionare – ha proseguito la
Lattanzio – “raccoglie la sfida lanciata ad Istanbul dal
Consiglio d’Europa. La violenza di genere, un crimine di portata mondiale, che
ostacola il raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza dei diritti e delle
condizioni dell’uomo e della donna, di pace e di sviluppo delle Comunità tutte,
è una grave forma di violazione dei diritti umani. La violenza contro le donne,
diciamolo a chiare lettere, è orribile e ripugnante”.
Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri
Fusco Perrella (“è un momento storico per la Regione Molise e
per le donne. Si colma una carenza legislativa con un provvedimento
sottoscritto da tutte le componenti politiche”), Ciocca (“è una legge voluta da
tutti e che finalmente va in porto. Ad essa dobbiamo aggiungere quella per la
tutela dei minori”), Manzo (“siamo soddisfatti per questo importante obiettivo,
raggiunto con la collaborazione di tutti. La violenza di genere è un problema
non solo delle donne, ma della intera società civile”), Di Nunzio (“esprimo
gratitudine a chi ha creduto e lavorato a questo progetto che rappresenta un
tassello molto significativo per il Molise”), Frattura (“un plauso alla
commissione che ha elaborato la proposta e un plauso al metodo di lavoro che dà
risultati quando ci si confronta sui contenuti”).
Successivamente il Consiglio, sempre alla
UNANIMITA’, ha votato una variante parziale al vigente piano regolatore
generale del Comune di Termoli, in contrada Difesa Grande, per la realizzazione
di un edificio sede degli Scout presso la Chiesa Santa Maria degli
Angeli. Sul punto ha relazionato il consigliere Ciocca.
Si è passati quindi ad alcune interrogazioni, ad
iniziare da quella proposta dai consiglieri Federico e Manzo, per chiedere
informazioni sulla attività svolta dai Commissari negli Enti provinciali del
Turismo. La risposta scritta già ricevuta e quella orale del vice presidente
Petraroia hanno soddisfatto i due rappresentanti del movimento 5 stelle.
Un’altra interrogazione di Federico e Manzo sulla
strada provinciale Fondovalle Verrino è stata ritirata, in attesa della
risposta scritta.
Soddisfatto delle risposte ottenute dal Presidente
e dal Vice Presidente della Giunta, Frattura e Petraroia, anche il vice
Presidente del Consiglio, Monaco, per tre sue interrogazioni (sull’agenzia
Regionale Molise Lavoro, sull’inquinamento ambientale e marino con particolare
riferimento al cosiddetto fenomeno della “schiuma bianca” che ha interessato il
litorale nord di Termoli all’inizio dell’estate, e sulla crisi della filiera
avicola molisana, con particolare riguardo alle decisioni pubbliche prese dalla
Regione per la Gam ,
specie sulla procedura del concordato con l’Arena spa).
Discussa, infine, una interpellanza a firma dei
consiglieri Lattanzio, Cavaliere, Ciocca, Di Nunzio, Federico, Micone,
Parpiglia, Sabusco e Fusco, in merito all’accreditamento di gruppi di interesse
per favorire la trasparenza della attività politica ed amministrativa, nonché
la partecipazione sociale all’attività politica stessa.
Nel rispondere il Presidente Frattura ha invitato
il Presidente del Consiglio Niro a portare l’argomento all’attenzione
dell’Ufficio di Presidenza o della conferenza dei Capigruppo per la eventuale
creazione di un registro.
Alle 16,00, come detto, il Presidente del
Consiglio, Niro, ha chiuso i lavori informando del rinvio della conferenza dei
capigruppo prevista per domani, 2 ottobre.
Il Consiglio sarà riconvocato previa indizione di
una nuova conferenza dei capigruppo.
Indennità, Frattura: tutta la verità che dobbiamo ai
nostri cittadini
“Questo Consiglio non può rimanere estraneo alla sofferenza
sociale oggi portata in strada dai nostri cittadini. Non lasciamo inevasa
l’esigenza di chiarezza di tante persone. Rispondiamo con la più puntuale
assunzione di responsabilità. Facciamolo dando un segnale di chiarezza e verità
ai cittadini che da noi attendono una precisazione rispetto ai falsi dati
diffusi. Richiamiamo l’attenzione sui tanti censori di oggi che per anni sono
stati seduti nei banchi di questo Consiglio o anche del Parlamento, personaggi
che mai prima di adesso si sono posti il problema delle indennità, dell’etica
delle stesse o dell’etica nella scelta dei collaboratori”.
Il dovere di
dare risposte, l’esigenza di ripristinare la verità dei fatti, la necessità di
stanare e denunciare occulti manipolatori delle difficoltà quotidiane: è stato
il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, a richiamare in
aula, durante i lavori del Consiglio regionale, la manifestazione di protesta
che si è svolta questa mattina davanti ai cancelli di Palazzo Moffa: “Non
possiamo voltarci dall’altra parte”.
Suo, dunque,
l’invito a tutta l’Assemblea regionale a predisporre un ordine del giorno,
votato all’unanimità, che impegna il presidente della Giunta e il presidente
del Consiglio “ad aprire un confronto con le parti sociali e imprenditoriali al
fine di dimostrare le soluzioni adottate e di favorire il percorso per
ulteriori soluzioni per il contenimento della spesa pubblica e i costi della
politica e a dare attuazione alle norme che favoriscono la trasparenza e la
partecipazione politico-istituzionale e amministrativa”. All’odg allegata anche
la tabella relativa al trattamento economico degli eletti allo scopo di fornire
informazioni esatte e offrire alla popolazione dati certi. “Rispondiamo con i
fatti attraverso tabelle che ci danno la possibilità di comparare le indennità,
così superiamo quell’informazione totalmente difforme dalla realtà”, ha
denunciato Frattura.
Tenendo lontana
ogni forma di polemica, il governatore ha posto l’accento sulla politica del
rigore condotta in questi mesi. “È facilmente rintracciabile un’analisi dei
costi di questo Consiglio per gli anni passati rispetto a quello in corso.
Abbiamo fatto economie ovunque: dalla gestione delle rete alle misure
antincendio”.
Lungo e
dettagliato, quindi, l’elenco di raffronto tra le cifre passate e quelle attuali
che il presidente ha sciorinato in aula. Spese di rappresentanza e di pubbliche
relazioni: anno 2011, 99.207 euro, anno 2012 43.783. “Per decenza – ha
volutamente sottolineato Frattura –, evito di leggere i 320 mila euro del 2009
o 154 mila del 2010. Al 31 agosto 2013 sono state di 16 mila euro”. Spese per
le relazioni istituzionali: si passa da 239 mila euro del 2009 a 4 mila del
2013. Spese per l’acquisto di materiale di cancelleria: 88,840 euro nel 2009,
27 mila e 900 nel 2013. Spese apparecchiature elettroniche: nel 2009 si
spendevano 160.959 euro, oggi 81.129. Spese per l’acquisto libri, rivisti e
giornali: da 49 mila a 17 mila euro. Spese per l’acquisto, il noleggio e il
carburante degli automezzi: 492 mila euro nel 2009, 285.933 oggi. “All’interno
di questa voce – ha evidenziato Frattura –, solo per il lavaggio auto siamo
passati da 8 mila a mille euro per questo primo nostro semestre. Un risparmio
del 75 percento”.
Numeri, tagli,
risparmi, tutti questi, che hanno portato il presidente della Regione a parlare
di “evidente e rintracciabile segnale di responsabilità che questo Consiglio
regionale tutto sta dando da quando si è insediato. È un segnale vero, lontano
e diverso dal populismo e dalla demagogia di chi addirittura gode della
pensione di reversibilità ai propri genitori e manifesta davanti a questo
Palazzo. Lezioni di moralità e etica possiamo accettarle, ma non le accettiamo
da chi non sa nemmeno dove stanno di casa moralità e etica. Qualcuno ci ha
insegnato: scagli la prima pietra chi è senza peccato”.
E con la
citazione evangelica Paolo Frattura, ancora una volta, ha puntualizzato la
correttezza della norma regionale di adeguamento al decreto Monti, riconosciuta
valida anche dal Consiglio dei ministri. “C’è una legge dello Stato – ha
ricordato –, condivisa in Conferenza delle Regioni, che ha visto allineata la
Regione Molise con tutte le altre Regioni nel rispetto di quelle indicazioni.
Non abbiamo nulla di cui vergognarci – ha affermato Frattura –, men che meno rispetto a chi negli anni ha
goduto non solo delle indennità ma anche delle voci accessorie guardandosi bene
dal rinunciarci, anzi chiedendo a 55 anni l’anticipazione del proprio
vitalizio, vitalizio al quale la stragrande parte di questo Consiglio
regionale, unico in Italia, ha rinunciato. Non abbiamo nulla di cui vergognarci
di fronte a quelle persone che, pur avendo avuto la possibilità di sedere nella
governance delle nostre Istituzioni,
non hanno lasciato, al di là di banali denunce, un solo atto di costruzione per
il Molise, che, ahinoi, oggi ci troviamo a gestire”.
“Finiamola con
le falsità – ha tuonato il governatore –. Diamo risposte ai cittadini forviati
da una comunicazione niente affatto veritiera. Confrontiamoci con le parti
sociali con serietà, ma non limitiamoci a rendere conto solo dei compensi.
Rendiamo conto di che cosa stiamo facendo, di qual è il Molise diverso per il
quale stiamo lavorando quotidianamente”, ha lanciato la sfida Frattura.
“Con questo
messaggio – ha concluso il presidente della Regione Molise –, sarà difficile
trovare chi viene a urlare qui di fronte utilizzando linguaggio che non ci
appartiene e metodi che ci appartengono ancora meno”.
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