giovedì 1 agosto 2013

San Martino in Pensilis (CB), Joe's Blues Festival, il grande blues

Campobasso 1 agosto 2013

Joe's Blues Festival, il grande blues a San Martino in Pensilis
Presentata a Campobasso la due giorni dedicata a Lino Musacchio

San Martino in Pensilis per due giorni, il prossimo fine settimana, si trasforma nella capitale molisana del blues. Le piazze e le vie del centro storico ospitano la seconda edizione del Joe's Blues Festival, manifestazione dal respiro internazionale nata per ricordare Lino Musacchio, sanmartinese grande appassionato di blues, scomparso nel 2011. Il programma della kermesse è stato presentato dagli organizzatori con una conferenza stampa che si è tenuta stamattina nel dehors del Bar Centrale a Campobasso. Sui palchi si alterneranno mostri sacri della musica mondiale. Tra questi Steve Baker (per la prima volta in Italia), R.J. Mischo, Texas Slim e poi una chiusura esplosiva affidata alla chitarrista e cantante statunitense Malina Moye (di recente si è esibita al Superbowl, l'evento sportivo più importante e seguito di tutta l'America). Complessivamente il 3 e 4 agosto sui palchi del festival si alterneranno una decina di artisti e le due serate si concluderanno con lunghe jam session fino a notte fonda. Nel pomeriggio invece spazio a clinic e workshop (l'ingresso a tutti gli eventi è gratuito).
«Questa manifestazione - ha sottolineato Giancarlo Graziaplena, uno degli organizzatori, durante l'incontro con i giornalisti - è il nostro modo per ricordare una persona di cultura smisurata, una persona poliedrica e straordinaria. Potevamo ricordare l’amico Lino organizzando una pizza tra amici, finendo come sempre in una ennesima e stuzzicante jam session, oppure brindando alla sua persona con un calice di buon vino, di cui lui pure era un accorto intenditore. E invece tutti insieme abbiano ritenuto che il miglior modo di rendere memoria a Lino potesse essere quello di continuare a farlo vivere, nell’immaginario nostro e di quanta più gente possibile, attraverso un festival musicale».

A Francesco Cipullo e Fabio Testa, che hanno curato l'allestimento del cartellone, è andato poi il compito di presentare nel dettaglio le due serate di musica. «Quella di San Martino - ha esordito Cipullo - sarà una manifestazione di un certo livello nell'ambito del blues e riteniamo che questo paese sia particolarmente adatto per un evento di questo tipo. Ospiteremo grandi artisti internazionali e li vedremo suonare sul palco, ma il festival ha pure uno scopo didattico, questi musicisti di altissimo livello infatti saranno protagonisti anche di workshop ed incontri nel pomeriggio. Ci sarà inoltre la promozione dei gruppi locali di blues che apriranno i concerti delle star straniere. Infine da ricordare tutte le altre attività collaterali: gli stand dedicati alla gastronomia e alle esposizioni».

Fabio Testa in chiusura ha presentato i nomi in cartellone, soffermandosi su tre grandi star in particolare: «E' un onore per noi ospitare Steve Baker che porta la sua trentennale esperienza nel blues, anche come docente. La sua è una storia straordinaria: negli anni settanta si trasferì da Londra a Trossingen, in Germania. Qui c'è la frabbrica della Hohner che è il primo produttore al mondo di armoniche e lui per questa azienda da anni lavora come consulente.  Fino a diventare uno dei primi quattro docenti di armonica nel mondo. Quando si è saputo del suo arrivo a San Martino - ha raccontato - gli appassionati del genere di tutta Italia si sono stupiti perché in passato molti per fare una clinic con Baker sono dovuti andare in Germania». Infine Testa ha citato Mischo («Ha iniziato la sua carriera venti anni fa a Minneapolis e ha lavorato su quella scena con dei bluesman straordinari. Ora sta girando il mondo con la sua band e porta un programma tutto incentrato sul blues degli anni cinquanta») e Malina Moye: «E' una musicista che ha una particolarità: è una chitarrista mancina ed è l'unica chitarrista che è diventata endorser della Fender. Recentemente ha partecipato anche ad tour americano di artisti in omaggio a Jimi Endrix».

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