La consulta Regionale di Pastorale Familiare della
CEAM (Conferenza Episcopale Abruzzo - Molise) promuove, domenica 1 Settembre 2013
un convegno interdiocesano per
Celebrare la Giornata Mondiale
del Creato che ha per tema “La Famiglia educa alla
custodia del creato”. L’incontro si svolgerà nella città di L’Aquila
presso il Ridotto del Teatro Comunale, in Piazza del Teatro (adiacente la Basilica di San
Bernardino), a partire dalle ore 9,30. Il primo intervento sul tema della Giornata mondiale è affidato
al Presidente per la
Commissione della CEI per la Giustizia , Lavoro, Pace
e Salvaguardia del Creato e arcivescovo Metropolita della diocesi di Campobasso –Bojano, S.E.
Mons. GianCarlo Bregantini. Su “Famiglia
e Lavoro” interverrà il prof. Luigino Bruni, docente di Economia politica
Università di Milano Bicocca. Nel pomeriggio, alle ore 15,00 ci sarà la Tavola Rotonda con
gli interventi di Giuseppe Dardes
(Caritas Italiana) Suor Alessandra Smerilli (comitato Settimana sociale) Silvio
di Lorenzo (manager industriale). A moderare la Tavola Rotonda sarà
S.E. mons. Giovanni D’Ercole vescovo
ausiliare di L’Aquila. La giornata si concluderà
con la Celebrazione
Eucaristica presieduta da S.E. mons. Emidio Cipollone, vescovo di Lanciano – Ortona.
Una famiglia che si "fa scuola per custodire il
creato" dinanzi all'imperante "cultura dello scarto" che impedisce all'uomo di apprezzare realmente i
doni offerti da Dio. Il messaggio per l'ottava
giornata per la custodia del creato che si terrà domenica 1° settembre
punta dritto al cuore della questione: la famiglia ha una responsabilità
chiave nella salvaguardia e nella
cura delle bellezze creaturali. In
linea con la 47^ settimana sociale dei cattolici italiani che si svolgerà dal
12 al 15 settembre a Torino, che avrà come tema : " la famiglia, speranza
e futuro per la società italiana"
le Commissioni Episcopali per i problemi Sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace e quella per l'Ecumenismo e il Dialogo della
Chiesa italiana tendono ad offrire a tutti gli uomini riflessioni che sviluppano tre nodi centrali
della problematica: è necessario, alla cultura dello scarto contrapporre
quella della "custodia, che si apprende in famiglia e si fonda
sulla gratuità, sulla reciprocità, sulla riparazione del male". Il
trinomio si fonda sulla "Gratuità" intesa nell’ esperienza del vivere
insieme, dell'amore che è
essenzialmente "gratitudine
a Dio", espresso nei piccoli gesti di ogni giorno, dalla preghiera
quotidiana a tavola, alla gioia della condivisione fraterna fino alla lotta
contro lo spreco. Significative le parole delle due commissioni: "viviamo
in un giardino, affidato alle nostre mani". La responsabilità nasce dalla
comprensione del ruolo che si ha nel vivere domestico, caratterizzato dal
"condividere l'impegno a riparare
le ferite che il nostro egoismo dominatore ha inferto alla natura e alla
convivenza fraterna". Con la
fantasia della carità la comunità cristiana, composta da famiglie assume il
compito, gravoso in un periodo storico di crisi come il nostro, di diventare
"scuola per custodire il creato". IL richiamo esplicito è al
"profumo della domenica" violato dalla cultura dello scarto che
appiattisce e banalizza ogni azione che
si rende unica nel "rito". L'uomo schiacciato dalla secolarizzazione,
impastato della logica dei consumi che tende ad appiattire e a banalizzare il
senso della gratuità, ha perso di vista la meraviglia e lo stupore del
rito. Il senso ossessivo del possesso
stordisce e avvilisce la coscienza individuale che, nelle indicazioni dei
vescovi, può trovare nuova energia e linfa in una famiglia che vive l'ordinario
e lo straordinario come dono gratuito.
Nuovamente la sfida che la chiesa pone all'uomo post- moderno è nel
"profumo della domenica": un
profumo che si concretizzava nel vestito
della festa, negli odori della cucina, nel rinnovare la casa con le pulizie domestiche che
venivano offerti nel giorno del Signore
al Creatore quale suggello di amore. ripartire dalla domenica, in una
scelta di vita alternativa e controcorrente, tipica della testimonianza
cristiana, è motivo di riflessione per
i cristiani, a volte immersi nello
stesso clima consumistico della società post-moderna. Un messaggio dunque, che,
nuovamente, invita gli uomini di
buona volontà a vivere e a condividere
il "profumo del creato"
attraverso " La preghiera fatta insieme, la lettura in famiglia
della Parola di Dio, l’offerta dei sacrifici fatti con amore rendano profumate
di gratuità e di fraternità vera le nostre case."
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