lunedì 19 agosto 2013

MONACO, PRONTO SOCCORSO di TERMOLI

Campobasso 19 Agosto 2013

Cronaca di un collasso annunciato

Non occorreva far ricorso a doti divinatorie quando, all’inizio dell’estate, si rimarcava la necessità di dare risposta alle esigenze del pronto soccorso di Termoli altrimenti si sarebbe andati incontro ad una situazione di vera emergenza.
“All’inizio di luglio – ricorda il consigliere Monaco - quando ormai era evidente che le promesse fatte a maggio dall’ASREM di garantire maggiore personale infermieristico per il San Timoteo erano andate alle ortiche, avevo chiesto la convocazione della IV commissione con l’audizione del personale medico del Pronto Soccorso di Termoli perché si potesse far fronte all’emergenza che già si stava manifestando in tutta la sua gravità. Quella convocazione è poi stata sostituita da un incontro svoltosi sul posto con la partecipazione del Presidente Frattura e del sub commissario. Pur confermando quanto da me dichiarato anche in altre sedi circa il buon lavoro che Carmine Ruta sta svolgendo in Molise, è mia opinione che, se alle riunioni non seguono atti concreti in grado di risolvere le problematiche discusse, diventa inutile persino starne a parlare. In questo caso, soprattutto, il tempo diventa un elemento fondamentale e purtroppo se ne è già perso molto.”
La cronaca di questi giorni illustra perfettamente quelli che erano i timori della vigilia della stagione balneare. Alle attese interminabili per una visita, ai disservizi per turisti e residenti, al rischio paralisi per l’intero reparto di Pronto soccorso c’è da aggiungere il lavoro giustamente avviato dalla Guardia di Finanza sulla presenza di infermieri “imboscati” in attività diverse da quelle per le quali erano stati assunti.
“Anche sul tema dei fuori mansione avevo richiesto all’ASREM di verificare come era attualmente collocato il personale infermieristico a disposizione dell’ospedale di Termoli, ma i vertici della sanità molisana non hanno avviato alcuna iniziativa per far partire una qualsiasi forma di verifica. Fortunatamente non si è comportata allo stesso modo la Guardia di Finanza che sta conducendo le sue indagini su questa vicenda. Non ho elementi per dire con certezza che richiamando i fuori mansione a svolgere il lavoro di infermiere si sarebbe tamponata l’emergenza di personale, ma sono sicuro che poteva essere una prima risposta alle necessità già manifestate”.
Per concludere il vicepresidente del Consiglio regionale invita tutti i vertici della sanità molisana “a prestare maggiore attenzione a quello che emerge dall’esperienza di chi vive in frontiera, perché a fare i conti solo sulla carta si rischia di perdere il contatto con la realtà viva. Se si tratta di Sanità, però, la realtà è fatta di uomini, donne, bambini, che già vivono un disagio causato da malattie o infortuni, l’ultima cosa di cui hanno bisogno è l’incuria di chi è chiamato a far funzionare l’intera macchina di cura e soccorso”.

Nessun commento:

Posta un commento