Le organizzazioni sindacali fortemente contrarie alla
soppressione della scuola elementare della Casa circondariale di Isernia
I detenuti del carcere di Isernia non potranno
più frequentare la scuola elementare che fino allo scorso anno era ospitata nei
locali della struttura pentra. La notizia, giunta come un fulmine a ciel
sereno, si è appresa direttamente dal sito internet dell’Ufficio Scolastico
Provinciale, nella sezione assegnazioni, laddove nell’elenco presente
nell’annuale bando emesso dal competente Ministero la scuola primaria della
Casa circondariale di Isernia è sparita. Per l’anno scolastico 2013/2014, dunque, la succursale in organico al CTP
Direzione Didattica I Circolo è stata soppressa. Un provvedimento che rappresenta
una palese inosservanza dell’art. 27 della Costituzione, in quanto viene
violato il diritto alla rieducazione e al reinserimento della popolazione
detenuta. Una scelta che si ripercuote in maniera diretta e dirompente su un
duplice aspetto: quello della sicurezza all’interno del carcere stesso e il
venire meno del principio fondamentale del trattamento e della rieducazione del
recluso. La rieducazione dell’internato è un principio inviolabile e la scuola
riveste un ruolo di primo piano proprio in tale ottica. Se si pensa, poi, che
fino allo scorso anno sono stati ben 25 i corsisti e che bisognerebbe comunque tenere
in debita considerazione il ruolo che proprio la scuola primaria riveste
all’interno di un ambiente come quello carcerario, non si riesce a comprendere
quale sia stata la ratio alla base di una simile valutazione.
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