Domus
Area di Bagnoli del Trigno
Specialisti e pazienti molisani a convegno
“Il paziente ha il diritto anzi il dovere di
essere informato e di sapere, così come è necessario che ci sia una maggiore
conoscenza da parte del mondo medico di aspetti legati all’oncologia
biointegrata ancora poco noti. Scopo di questo convegno e di altri simili che
come Imeb organizziamo da tempo è proprio quello di venire incontro alla voglia
di sapere e conoscere che spesso emerge proprio da nostri incontri non solo con
i colleghi medici ma anche e soprattutto con i nostri pazienti. Ed è proprio
per tal motivo la Domus Medica è diventata centro qualificato Artoi e si è
dotata di una moderna attrezzatura per l’ipertermia per venire incontro alle
esigenze dei pazienti molisani, e non solo, che prima dovevano compiere viaggi
molto lunghi, per potersi sottoporre a questa terapia con ovviamente un
aggravio di spese e di stress”.
Franco Mastrodonato |
E’ questo l’aspetto primario che ha voluto
sottolineare il dottor Franco Mastrodonato durante il suo discorso introduttivo
che ha di fatto aperto i lavori del convegno sull’ipertermia e le terapie
oncologiche biointegrate che si è svolto presso la Domus Medica di Bagnoli del
Trigno. “L’integrazione o meglio la biointegrazione è ormai divenuta la regola
primaria visto che ci si è accorti che ogni forma medica porta con se dei
limiti. Solo con la costituzione di una sinergia profonda si possono superare
questi limiti, solo con l’unione e la condivisione si possono ottenere
risultati ottimali e mirati alle peculiarità di ogni singolo individuo che si
presenta ad un consulto medico. Una sinergia a tutto tondo dalla quale si possa
far comprendere al paziente che la malattia e la salute sono le due facce di
una stessa medaglia e che entrambe fanno parte della nostra vita e del nostro
quotidiano. Nella due giorni del convegno abbiamo notato, sia negli oltre
trenta specialisti e primari dei nosocomi regionali sia nei pazienti, una
grande voglia di approfondire queste tematiche ed è per questo che ci siamo
ripromessi di promuovere altri momenti di approfondimento, proprio per cercare
di aumentare quel sano e proficuo confronto che ci deve essere tra noi medici
per far si che si possano mettere a confronto le varie posizioni per dare il
via a una maturazione globale della conoscenza di tutte le varie potenzialità
delle differenti forme mediche. Il nostro primario obiettivo è e resta la
promozione della salute a tutti i livelli".
Carlo Pastore |
Ad aprire il dibattito del
convegno è stato il dottor Carlo Pastore. “Il calore è stato da sempre oggetto
delle attenzioni della scienza medica per le sue proprietà terapeutiche ma solo
con l’inizio degli anni ’70 si sono verificate le prime esperienze concrete. La
complessità del fenomeno cancro impone un approccio multimodale alla malattia,
contrastando la crescita cellulare con tutte le modalità disponibili e, ad oggi,
l’ipertermina a buon diritto si affianca alle altre scelte terapeutiche
completandole. L’ipertermia esterna può essere effettuata con due modalità. La
prima viene identificata come ipertermia capacitiva profonda a radiofrequenza,
la seconda è l’ipertermia total body a raggi infrarossi che porta ad un
innalzamento della temperatura corporea fino a 41 gradi. Con questa metodica si
può ottenere un miglioramento dell’attività del sistema immunitario
sottocutaneo mediante la stimolazione delle cellule immunitarie presentanti
l’antigene, un effetto antalgico su tutto il corpo e un potenziamento
dell’attività di alcuni chemioterapici. Altro filone di ricerca molto
interessante è la sinergia tra i nuovi farmaci cosiddetti a bersaglio
molecolare e l’ipertermia. Il futuro dell’oncologia è sempre più orientato
verso trattamenti conservativi e poco invasivi per il paziente ed in questa
ottica l’ipertermia risulta più che idonea. Inoltre l’interesse per questa
metodica scaturisce anche dalla possibilità di impiego in una fascia di
pazienti che non possono accedere a terapie citotossiche per deficit d’organo,
per età o con prevenzione di principio verso terapie oncologiche classiche. La
ricerca internazionale in oncologia è fervente ed il futuro appare senza dubbio
promettente”.
Massimo Bonucci |
A seguire l’intervento del dottor Massimo Bonucci. “Quando si
parla di benessere, di qualità della vita, di sostegno alle sofferenze, di
condivisione, di cura dello spirito, di sicurezza e di terapia integrata parliamo
di pensiero Artoi. Quello che ci ha accomunato è stato l’avere come centro del
nostro impegno il benessere e la salvaguardia dell’integrità psico-fisica del
paziente. Agli esami specifici che effettuiamo ai nostri pazienti si affiancano
una serie di esami strumentali atti a riconoscere la presenza o meno di
patologie locali o diffuse. Nel caso di trattamenti specifici oncologici devono
essere eseguiti esami che personalizzano il trattamento: atto imprescindibile
sono i test genetici. Questi test contribuiscono alla realizzazione di terapia
integrata personalizzata con il riconoscimento di farmaci metabolicamente
adatti all’individuo oltre che alla patologia. La nutrizione, poi, è sempre
stata per noi una pietra fondante della terapia medica. La prevenzione è
considerata la scienza della guarigione. Più c’è prevenzione e meno ci saranno
malati, con un notevole risparmio anche per ciò che concerne la spesa sanitaria
italiana. Se migliora la qualità della vita di un paziente, lo stesso dovrà e
potrà fare a meno di ricorrere sia all’ospedalizzazione sia al ricorso di
farmaci che vadano a supportare le varie terapie oncologiche. Con la terapia
integrata, dunque, ci sono vantaggi evidenti sia per i pazienti sia per
l’intero comparto sanitario nazionale. Noi non promettiamo miracoli, noi non
siamo guaritori, siamo medici. Puntiamo a far stare bene il paziente ed è per
questo che andiamo a curare il paziente stesso e non solo la malattia”.
Interessante, poi, è risultata anche la testimonianza di Gianluca Arcangeli che
a Roma ha costituito una cooperativa che si occupa dell’assistenza domiciliare
dei malati oncologici 24 ore su 24. “La nostra idea è nata per caso, ma non a
caso. E’ nata dalla necessità di portare fuori dalle mura ospedaliere
quell’assistenza che nella maggior parte dei casi il malato oncologico ha
necessità di avere presso la sua abitazione. Un problema questo che nella
capitale era ed è molto sentito. Quello che ci siamo imposti, attraverso l’oncologia
integrata, è quello di elevare lo stato di salute e la qualità di vita del
paziente. Nella mia carriera di infermiere ho potuto vedere da vicino gli
effetti e le sofferenze che provoca la chemioterapia. Effetti e sofferenze che
con l’oncologia integrata o biointegrata venivano di fatto meno e il paziente
era più libero di vivere la sua vita a pieno. Oltre all’aspetto clinico o di
sostegno psicologico ci occupiamo di dare ai nostri pazienti tutti quei servizi
che possono aiutarlo, durante la malattia, a risolvere delle problematiche
semplici e quotidiane come andare a fare la spesa, andare in farmacia e così
via. Una scelta convinta e totale fatta per assistere il paziente a 360 gradi
per 24 ore su 24” .
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