COLDIRETTI MOLISE: SULLA RIFORMA DELLA PAC SAREMO VIGILI NEL TUTELARE GLI INTERESSI DEI 17.500 AGRICOLTORI MOLISANI
Sulla difesa dei diritti degli oltre 17.500
agricoltori molisani, legati alla definizione della nuova Politica Agricola
Comunitaria (PAC), relativa al nuovo periodo 2014/2020 e che viene plasmata
all’interno del cosiddetto “trilogo” (costituito dal Consiglio dell’Unione
Europea, dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo), il Presidente
della Coldiretti Molise, Vittorio Sallustio, riporta la determinazione della
Organizzazione Agricola che associa oltre il 70% degli agricoltori.
“Il budget
destinato all’agricoltura, di cui si minaccia una rilevante riduzione, va
confermato nel suo complesso – ribadisce
Sallustio, nel riportare la posizione ufficiale di Coldiretti - e va modificata la distribuzione tra Stati
membri. E’ necessario utilizzare criteri oggettivi che combinino Superfice
Agricola effettiva Utilizzata con occupazione, PLV, ambiente rurale. Non
possiamo condividere l’ipotesi di tagli lineari ai diritti in essere.”
Il Direttore della Coldiretti Molise, Roberto Scano,
fa il punto della attuale trattativa, a livello comunitario, sulla PAC: “Nonostante il
Parlamento Europeo ed il Consiglio dovrebbero essere in grado di raggiungere un
accordo politico sulla riforma della PAC entro la fine di giugno, la
Commissione ritiene che gli Stati membri non saranno in grado di stabilire
tutte le procedure amministrative necessarie per dare avvio, per il 2014, alla
nuova Politica Agricola Comune. Pertanto, l’applicazione di alcune norme
partirà dal 2015 e, per alcuni elementi della politica, la Commissione ha
presentato delle norme transitorie per il 2014, in particolare per
il sistema dei pagamenti diretti. Al fine di garantire la continuità, per il
sistema dei pagamenti diretti, la Commissione ritiene che le attuali
disposizioni sul regime di pagamento unico ed i pagamenti relativi ai “premi
accoppiati”, saranno mantenuti per l'anno di domanda PAC 2014. Uno dei nodi più
complessi rimane la redistribuzione delle dotazioni finanziarie, per i
pagamenti diretti, tra gli Stati membri, che si applicherà a partire dall’anno di domanda
PAC 2014, in
quanto ricade nell’anno finanziario 2015. Ciò comporterebbe una riduzione
sostanziale dei pagamenti diretti per l’Italia, che è il Paese più
penalizzato dal meccanismo di redistribuzione degli aiuti.”.
Il Presidente Nazionale Coldiretti, Sergio
Marini, sulla questione si è così espresso:
“Ci
aspettiamo che il negoziato che si apre ora possa contribuire a migliorare la
proposta per evitare tagli finanziari rilevanti per l’agricoltura, proprio in
un momento storico in cui l’Europa dovrebbe rafforzare una rinnovata centralità
per generare quel clima di fiducia, necessario per una maggiore integrazione.”
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