domenica 5 maggio 2013

AZIENDA DI SERVIZI ALLA PERSONA “ Don Carlo PISTILLI”.

Campobasso 5 maggio 2013


UN’OPPORTUNITA’ PER LA CITTA’ E PER LA REGIONE.
MICHELE PETRAROIA: CONFRONTO PROFICUO CON LA STRUTTURA, GLI OSPITI E CON L’Avv. Alberto SIPIO PISTILLI.


75 ospiti, 50 tra personale diretto e collaborati, una struttura pubblica di proprietà nel centro di Campobasso in Via Garibaldi e la gestione del Centro Protetto per Anziani  “ COLITTI” in Via delle Frasche. Questa è l’Azienda di Servizi alla Persona “ Don Carlo Pistilli “  donata alla città dal suo fondatore nel 1888 con uno Statuto innovativo per quel periodo storico che impegnava ad accogliere, ospitare e soccorrere tre tipologie di cittadini : 1) i poveri;  2) gli anziani e  3) gli infortunati da lavoro. Una previsione che dal Molise anticipava sia l’enciclica sui temi sociali di Leone XIII  “ Rerum Novarum” di fine ottocento e sia le conquiste del Welfare o se si vuole dello Stato Sociale che si sono ottenute nei decenni  successivi. Questa mattina dopo  la visita ai pazienti ospitati nella struttura ho avuto l’opportunità di confrontarmi con l’ultimo discendente di una famiglia campobassana di cui si hanno tracce scritte fin dal 1375, l’avv. Alberto Sipio Pistilli,
(Foto Gino Calabrese)
che insieme al Presidente e ai dirigenti della Casa di Riposo mi hanno sollecitato ad accelerare i tempi di completamento della R.S.A. di Via Garibaldi già inserita con 57 posti letto tra le residenze assistite previste dal Piano Sanitario Regionale. Dall’incontro è emersa che l’unica mensa per i poveri aperta in città è la loro, e che la stessa potrebbe tornare a riaprirsi in Via Garibaldi dove residuano 20 posti letto dedicati al Progetto Alzheimer e altri 20 posti letto che potrebbero essere impegnati per emergenze umanitarie o impellenze improvvise. Se si pensa alla lungimiranza che indusse 125 anni addietro Don Carlo Pistilli a pensare ai poveri privandosi di una sua proprietà che regalò alla città, c’è da indignarsi al cospetto che Campobasso è un capoluogo regionale che non ha un posto letto o un pasto caldo da offrire a senzatetto, migranti e poveri. Di quali politiche sociali si può parlare se in Molise chi non ha nulla non trova nessuna porta che gli si apre nel momento della disperazione e del bisogno ? Chi non ricorda il gesto dei due Carabinieri che in pieno inverno pagarono a proprie spese l’albergo ad un papà e al suo bimbo, rannicchiati davanti la Stazione Ferroviaria. Le istituzioni hanno il dovere di non tenere immobilizzato il patrimonio pubblico e se la struttura pubblica “ Don Carlo Pistilli “ è in grado di essere trasformata in RSA e in luogo di accoglienza ed inclusione, bisogna intensificare gli sforzi per superare le pastoie burocratiche e attivarla.

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