Le rossoblù cedono alle romagnole, ma restano comunque in vetta alla classifica del girone Sud di A2Coach Sabatelli: «Non siamo riusciti a riconoscere i vantaggi, finendo con l’essere statici in attacco»
LA
MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 59
(12-14,
29-25; 47-42)
FAENZA:
Schwienbacher 8 (3/5, 0/2), Franceschelli 2 (0/3, 0/1), Ballardini 5 (2/5, 0/1),
Morsiani 14 (7/16, 0/1), Preskienyte 10 (4/9, 0/2); Soglia
4 (1/4), Meschi 2 (0/1), Caccoli 2 (1/1), Policari 16 (2/2, 4/5), Franceschini 6
(3/4). All.: Bassi.
CAMPOBASSO:
Porcu 8 (4/4, 0/6), Di Gregorio 11 (1/3, 3/4), Ciavarella 10 (3/8, 1/3), Želnytė
9 (1/2, 2/5), Bove 3 (0/4, 0/2); Marangoni 9 (4/9, 0/1),
Reani 9 (1/5, 1/2). Ne: Sammartino, Falbo e Mandolesi. All.: Sabatelli.
ARBITRI:
Fabbri (Livorno) e Giustarini (Grosseto).
NOTE:
prima
del match osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Nadia Rovida. Tiri
liberi: Faenza 11/15; Campobasso 10/16. Rimbalzi: Faenza 36 (Preskienyte 12); Campobasso
29 (Želnytė 5). Assist: Faenza 10 (Ballardini 4); Campobasso 12 (Porcu 4). Progressione
punteggio: 2-12 (5’), 17-22 (15’), 41-35 (25’), 56-51 (35’). Massimo vantaggio: Faenza 13 (69-56), Campobasso
10 (2-12).
Una partenza lampo, un secondo quarto in difesa con il cuore gettato oltre l’ostacolo tra terzo e quarto periodo, dovendo fare i conti con le sole sette rotazioni a fronte delle dieci di un Faenza che, ben prima del l’intervallo lungo, ha già messo sul parquet tutti gli elementi a disposizione di coach Bassi in una serata in cui è Policari, un vero e proprio rebus offensivo per le rossoblù, a trascinare al successo le romagnole. Così per La Molisana Magnolia Campobasso arriva la terza battuta d’arresto nelle ultime quattro gare con un copione che – a referto chiuso – finisce per ricordare quasi pedissequamente gli andamenti dei match interni con Palermo e Bologna.
AVVIO
ARREMBANTE L’approccio delle magnolie, così come in
altre circostanza, è all’insegna della grande determinazione e di scelte ben
precise nel piano partita elaborato per la circostanza che mandano in
confusione le faentine. Ciavarella e Di Gregorio, con le loro triple, scavano il
solco che porta Bove con un 2/2 dalla linea dei liberi a firmare il massimo
vantaggio di serata per le rossoblù (2-12). Nella seconda metà del primo
quarto, però, l’attacco rossoblù finisce per fermarsi e mettersi a segno due
soli punti a fronte dei dieci delle romagnole che si portano così ad un solo
possesso di distacco dal quintetto di coach Mimmo Sabatelli.
INVERSIONE
DI TENDENZA Al rientro sul parquet per il secondo
quarto le rossoblù tornano a trovare la via in attacco, arrivando a prendere
anche sette punti di margine dopo il canestro di capitan Di Gregorio (17-24).
Trascinate da Policari, però, le romagnole mettono a segno un break di 8-0,
sublimato dal canestro del sorpasso di Schwienbacher (25-24), primo strappo di
una contesa in cui le molisane non riusciranno a mettere più la testa avanti,
trovandosi sotto di quattro lunghezze (29-25) all’intervallo lungo.
TRIPLE
LITUANE In avvio di terzo periodo Faenza corre veloce ed
arriva anche al +10 del 37-27. Qui, però, due triple in successione di Laura
Želnytė suonano la sveglia sul versante campobassano. Marangoni e Reani
riavvicinano le campobassane ad un solo possesso di distacco (45-42), ma l’inerzia
resta sempre dalla parte delle faentine.
STRAPPI
DETERMINANTI Anche perché, nell’ultimo periodo, almeno
inizialmente Campobasso prova a rientrare, ma finisce con il cedere
definitivamente quando le romagnole arrivano sul +13, prendendosi
abbondantemente anche la differenza canestri nel doppio confronto. Porcu sul
finale limita il passivo che, per la prima volta in stagione, vede le magnolie
cedere con uno scarto in doppia cifra. Per le rossoblù, raggiunte da Palermo,
resta comunque la leadership in classifica per la miglior differenza canestri
negli scontri diretti.
A REFERTO CHIUSO Per coach Sabatelli, al termine, le spiegazioni hanno un insieme di fattori ben preciso. «Al di là delle rotazioni, è emersa in questa circostanza meno grinta che in altre occasioni. Siamo partiti forte e concentrati, poi, però, ci siamo persi, arrivando secondi sulle palle vaganti e non riconoscendo e sfruttando i vantaggi, dando invece vita a situazioni di attacco statico. Ora è necessario riflettere con serenità per capire determinate situazioni che potrebbero portare a problematiche di carattere psicologico, visto che questa gara ha ricalcato l’andamento di altri confronti di quest’ultimo periodo. Il merito stasera va a Faenza. Mancinelli? Mi auguro di recuperarla così da avere una rotazione in più, ma senza avere fretta però. La Coppa Italia arriva, in tal senso, in un momento opportuno per poterci dare più mordente sia nell’immediato che in prospettiva».
LA ‘C’ NEL DESTINO Davanti a loro, infatti, le rossoblù avranno ora la Final Eight del trofeo tricolore che saranno ospitate nell’impianto di casa del PalaVazzieri. Venerdì ci sarà il confronto dei quarti di finale contro Moncalieri. Per il campionato, invece, se ne riparlerà a fine mese, quando il 30 marzo le rossoblù, sempre tra le mura amiche, dovranno vedersela contro il Civitanova Marche dell’ex Ada De Pasquale.
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