ESEGUITE, NELLE REGIONI MOLISE,
PIEMONTE E PUGLIA, ORDINANZE DI MISURE CAUTELARI PERSONALI E NUMEROSE
PERQUISIZIONI CON RELATIVI SEQUESTRI DI SOSTANZE STUPEFACENTI ED ATTREZZATURE
PER LA PREPARAZIONE
DELLE DOSI.
Continua incessante l’attenzione
investigativa del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Campobasso in
materia di prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti,
soprattutto lungo la dorsale adriatica della provincia a ridosso del confine
con la Puglia.
Ieri mattina, sin dalle primissime
ore, un imponente dispositivo operativo predisposto dal G.I.C.O. del Nucleo di
Polizia Tributaria di Campobasso con la collaborazione di tutti i reparti
dipendenti dal Comando Provinciale di Campobasso, impiegando numerose pattuglie
ed unità cinofile, dava esecuzione a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria di
Larino emessi a conclusione di articolate indagini di polizia giudiziaria.
Eseguite due ordinanze di misure
cautelari personali applicative dell’obbligo di dimora disposte dal G.I.P. del
Tribunale di Larino su richiesta della Procura della Repubblica di Larino e,
contestualmente, 21 perquisizioni locali, 6 perquisizioni personali e 15
perquisizioni di automezzi delegate dalla Procura della Repubblica di Larino,
il tutto tra le regioni Molise, Piemonte e Puglia.
Sono stati denunciati, altresì’, a
piede libero nr. 5 soggetti di nazionalità italiana per il reato di cui
all’art.73 del D.P.R. 309/90 - detenzione, a fini di spaccio, di sostanze
stupefacenti ed attrezzi destinati alla preparazioni di dosi (trinciatori
d’erba, bilancini di precisione) - nonché segnalati alla Prefettura di
Campobasso numerosi assuntori di sostanze stupefacenti per il reato di cui
all’art. 75 del D.P.R. 309/90.
Nel corso dell’indagine sono stati
sequestrati diversi quantitativi di stupefacenti, quali cocaina, marijuana e
hashish.
L’intero contesto attenzionato dalle
Fiamme Gialle è relativo al c.d. spaccio al minuto e contrassegnato da una ben
ramificata e strutturata rete di pusher.
Il principale indagato originario di
San Severo, ma da anni residente a Campomarino ed il coniuge, anch’ella di
origine pugliese, entrambi con precedenti penali specifici sempre per reati in
materia di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, erano i promotori,
organizzatori e finanziatori dell’acquisto delle partite di droga che,
provenienti dalla vicina Puglia, venivano poi trattate, ridotte in dosi e
spacciate nel basso Molise.
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