FANELLI:AVVIATO ITER PER TUTELARLA IN MOLISE CON UNA LEGGE
CI SARA’
ANCHE IL SINDACO DI MELPIGNANO
“Riccia pone le basi per l’iter di
una proposta di legge regionale che ha l’obiettivo di tutelare il patrimonio
musicale del Molise intero”. Lo afferma
il sindaco di Riccia, Micaela Fanelli,
alla vigilia del convegno ‘La musica che vive in borgo.
Tutela e valorizzazione dei paesaggi sonori nel Molise contemporaneo’, in programma domenica 8
settembre, dalle ore 10, presso
l’aula consigliare del Palazzo del municipio, in occasione della 82^a Festa dell’Uva di Riccia. La
manifestazione è organizzata dal Comune di Riccia, dalla Pro Loco e dal Comitato
promotore della Festa dell’Uva. Sarà presente al convegno anche Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano, il
paese della pizzica salentina dove ogni anno la Notte della Taranta attira un
fiume umano di spettatori e curiosi.
“Seguiamo
l’esempio della Puglia”, spiega Fanelli che
mette in evidenza la capacità d’iniziativa della propria amministrazione. “Abbiamo dato vita, ed è la prima volta per Riccia, a una
proposta per l’avvio della procedura che porti all’approvazione di una legge regionale. E’ un progetto che il consigliere regionale Nico Ioffredi ha raccolto con l’impegno di portarlo in Consiglio
regionale. La finalità è molto importante in
chiave culturale e sociale: tutelare i
gruppi di musica popolare e amatoriale, e valorizzare l’attività svolta dalle scuole comunali di musica. Intendiamo sviluppare i nostri luoghi e creare ricchezza per l’intero Molise. Siamo partiti - aggiunge il sindaco Fanelli - dalla convinzione che la Regione Molise
abbia l’esigenza di dotarsi di una legge simile. Questo perché i gruppi di
musica popolare e amatoriale rappresentano un’affascinante espressione culturale tipica dei nostri territori,
capaci di concretizzarsi in un rilevante bacino di aggregazione sociale e culturale”.
Del resto, proprio le indicazioni date dall’Unesco
con le due Convenzioni (la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio
culturale immateriale del 2003, e la Convenzione sulla protezione e la promozione
della diversità delle espressioni culturali del 2005) mettono in rilievo
l’urgenza di tutelare il patrimonio
culturale locale.
Quindi, tutela
della musica popolare, riflessioni, approfondimenti. Con esperti, relatori,
autorità e infine con l’accompagnamento musicale. Apriranno il convegno il
sindaco di
Riccia, Micaela Fanelli, il
presidente della Pro Loco, Salvatore
Moffa, e il presidente del Comitato Festa dell’Uva, Salvatore Panichella. A seguire le relazioni dell’etnomusicologo e
direttore della Biblioteca provinciale di Campobasso, Vincenzo Lombardi; del presidente del Circolo della Zampogna di Scapoli,
Antonietta Caccia; della promotrice
di eventi musicali e responsabile di Borghi Artistici; Teresa Mariano; e infine l’intervento del sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo. Le conclusioni sono
affidate al consigliere regionale con delega alla cultura, Nico Ioffredi. Moderatore dell’incontro sarà Antonio Ruggieri, direttore della rivista molisana ‘Il Bene
Comune’. La manifestazione sarà conclusa con gli interventi di due cantastorie
riccesi, Giuseppe ‘Spedino’ Moffa e Giuseppe Abiuso che proporranno composizioni
del loro repertorio musicale.
Il convegno diventa, quindi, la tribuna
ideale per discutere dell’utilità dell’istituzione della legge, e al
contempo per fare il punto sullo stato attuale del cospicuo patrimonio
di canti e di suoni di cui ancora il Molise è ricco. La necessità
di salvaguardare questo patrimonio, favorendone la trasmissione
all’interno delle comunità locali, sia con la sua conservazione sia con la
consapevolezza di una sua naturale evoluzione, è una delle sfide che attende
amministratori, studiosi, musicisti ed esecutori.
Domenica pomeriggio, a partire dalle ore 14, inizia lo spettacolo. Oltre
20 carri allegorici decorati con
tralci e chicchi d’uva sfileranno per le vie di Riccia. Ogni anno sono
realizzati veri e propri capolavori. Il carro diventa il simbolo del duro
lavoro nei campi, con la rappresentazione di scene di vita contadina abilmente
ricostruite, nella cornice fatta di mezzi e di strumenti della civiltà rurale
di un tempo e non più in uso. Il carro, infine, si atteggia all’originalità del
presente, alla trasgressione e all’ironia alternativa dei più giovani che
vogliono entrare nella tradizione popolare con le proprie immedesimazioni. La
Festa dell’Uva come d’abitudine diventa uno
spettacolo tra le strade del paese, con giovani e giovanissime che ballano
con costumi folcloristici, mostrando cesti pieni d’uva e distribuendo
dell’ottimo vino rosso.
Il presidente della Pro Loco Salvatore Moffa non ha dubbi: “E’ un programma ricco e articolato, dai convegni alla sfilata dei carri. La Pro Loco è sempre stata attenta alla nostra cultura popolare,
alle tradizioni e a usi e costumi. In una società di consumismo – aggiunge - è importante arrivare alle origini, con un occhio particolare alle
tradizioni”.
“Siamo
pronti - ha affermato il consigliere
comunale Gabriele Maglieri - per i nostri carri artistici e per
la nostra amata festa che riesce a mescolare
balli, canti, divertimento, goliardia, e ancora cultura popolare e offerta
enogastronomica”.
E’ una Festa che infatti mescola profumi e colori in cui si fondono la
tradizione contadina e la fede popolare. Ha origini negli inizi degli anni
Trenta, a testimonianza dell’impegno e del sacrificio di molti riccesi che
continuano così a raccontare la propria terra e la propria comunità. Il suo
cuore è la forte partecipazione popolare abbinata all’esecuzioni di canti e
motivi musicali tradizionali.
Entra nel vivo anche il II
concorso fotografico a tema sulla Festa);
le foto dovranno essere realizzate nel periodo
che va dalla preparazione dei carri allegorici fino al giorno della festa vera
e propria di domenica. Il concorso ha già visto partecipare, nella prima
edizione del 2012, concorrenti provenienti da regioni limitrofe come la Puglia
e la Campania.
Nella serata di domenica, infine, spazio alla musica dal vivo con Luca Rossi (vincitore del 9° Festival
dell’Adriatico) e il gruppo Tammurrìa
per vivere i suoni e le atmosfere tipiche del Salento.
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