lunedì 9 settembre 2013

IZZO, S.O.S. PER TAPPINO

Campobasso 9 settembre 2013

NEI BOSCHI DEGLI ALTRI NASCONO ALBERI, IN QUELLI MOLISANI CEMENTO E DEGRADO! 



Continuo imperterrito a dire e raccontare in giro che sono molisano, ma mi riesce sempre più difficile aggiungere che ne sono orgoglioso. O meglio, lo sarò sempre di quella cara e meravigliosa terra  ereditata dai nostri avi, di quella fatta di natura incontaminata, di monti incantati, di corsi d’acqua puri, di centri abitati a misura d’uomo, di vie pulite e gente cordiale, di pascoli e tratturi, di stazzi e recinti, di pastori e contadini, di terreni naturalmente fertili, di boschi meritevoli di riconoscimenti mondiali, di spiagge con spiaggia, di piccole centrali sui corsi d’acqua, di vento libero di soffiare senza freni, di architettura semplice, di tradizioni sane, di artisti non condizionati, di archeologia tutelata, di storia antichissima e inaspettata, di un paesaggio senza pari. Insomma, di tutto quello che c’era fino a qualche decennio fa quando, fregandosene di quanto erano riusciti a custodire amorevolmente, forse anche inconsapevolmente, i nostri nonni, un gruppo di amministratori senza scrupoli (e senza cultura) sostenuti da centinaia di cittadini senza basi, né coraggio, hanno perpetrato su questa sorella terra il più ignobile massacro che si potesse immaginare, hanno devastato tutto quello che c’era di bello, hanno creato i più inutili e inguardabili scatoloni di cemento, le più deprimenti e selvagge insulsaggini eoliche, doppioni e doppioni di lingue di asfalto (lasciandone diverse mai ultimate), “villaggi” industriali (sic!) mostruosi, mortali e senza industrie, spiagge con grattacieli sul bagnasciuga, porti con cemento e senza navi, fiumi stravolti da colate di cemento, inquinati e senza pesci, discariche (quelle ufficiali) nei punti suggestivi, sottosuolo farcito di rifiuti tossici (ufficioso!!!), paesi (alcuni dei quali stravolti nel loro assetto storico-architettonico) rifugio dorato di soggiornati a richiesta libera. E così, approfittando di una massa silente, distratta, accondiscendente, omertosa, si continua senza tregua, senza logica, senza alcuna utilità a offendere una delle regioni più belle del paese. La prova oscena di nuovi (vecchi) eco-mostri è alla portata di tutti, basta solo farci caso, ammettere di essere uomini desiderosi di rispetto per se stessi e per ciò che li circonda, evidenziare, segnalare, denunciare pubblicamente l’assalto senza scrupoli alla nostra identità paesaggistica. 
In contrada Tappino di Campobasso, continua Emilio Izzo,in conferenza stampa nel polmone verde alle spalle dell’edificio del Collegio Medico dell’Università degli studi del Molise, Spero proprio che qualcuno ci faccia capire come mai con tanti rappresentanti della cosa pubblica possano accadere disastri e mafiosità di tale portata, a meno che non si voglia, come consuetudine, coprirsi l’un l’altro.
E continua ammirate da vicino come sugli alberi al posto dei rami e delle foglie, proliferano copiosi manti di asfalto e bitume!

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