martedì 17 luglio 2012

Campobasso. Movimento Consumatori su soppressione Uffici Postali.

Campobasso 17 luglio 2012



Per salvare gli uffici  postali occorre individuare  gli obiettivi.

Filippo Poleggi
Filippo Poleggi, Presidente  del Movimento Consumatori  ha invitato,  con una lettera del 13 luglio us. inviata  all'Autorità  per le Garanzie nelle Comunicazioni, ed alla Direzione Generale di Poste Italiane, ad aprire un tavolo di confronto sulla procedura di monitoraggio del “servizio universale”. Sarà infatti l’AgCom ad avviare e svolgere la proceduta di valutazione sulle strutture che, a parere di Poste Italiane, non “garantiscono l’equilibrio economico”. “Molto allarme ha destato nel Molise e non solo, si dice nella lettera,  la soppressione di alcuni uffici postali e la trasmissione all’AgCom di un “report sugli uffici postali e sulle strutture di recapito che non garantiscono l’equilibrio economico” come ha dichiarato Poste Italiane.
Poste Italiane ha adempiuto ad un suo obbligo derivante dal D.lgs n. 58 del 31 marzo 2011 ma è evidente che ciò può preludere a future chiusure.
Movimento Consumatori ha fiducia assoluta nell’operato dell’Autorità ma pensa che non può essere ignorata, nella valutazione per il riconoscimento del “servizio universale”, la realtà del Molise e di altri territori deboli.
Il nostro territorio è presidiato da 136 Comuni in larga parte piccolissimi con un’orografia collinare - montana che rende difficile i collegamenti tra i vari paesi, in gran parte inesistenti.
La popolazione ha un indice di senilità tra i più alti d’Italia con uno spopolamento di livello molto alto.
In queste piccole realtà l’ufficio postale è un servizio indispensabile ed anche fondamentale  presidio sociale.
M.C. si adopera per la modernizzazione anche della realtà molisana ma in questo difficile processo non può ignorare i limiti che derivano dai dati citati e ben noti ed altri come il grande ritardo nella conoscenza e diffusione dei mezzi informatici, oltre il pensabile.
Riteniamo tra i nostri compiti non solo tutelare gli utenti ma accompagnare il “cambiamento” con varie azioni. MC, anche con la collaborazione dell’ Ag.Com, svolge una costante e forte azione informativa ed educational. Non possiamo però ignorare la realtà; mentre stimoliamo in ogni modo l’evoluzione di questa, riteniamo sia compito di tutti tutelare i più deboli.
Per questo chiediamo che si apra, nel modo che riterrete opportuno ma adeguato,\ un sistema di confronto, di dialogo, di monitoraggio e collaborazione, con l’attivazione di una “procedura di consultazione degli interessati”, in questo caso le associazioni riconosciute dei consumatori che “istituzionalmente” e di fatto rappresentano i primi interessati, “gli utenti”, per assicurare sempre i servizi essenziali delle Poste, inserendo tra i parametri di valutazione della qualità del “servizio universale”  la continuità dello stesso, anche con praticabili strumenti alternativi a quelli tradizionali in funzione della coesione sociale  richiamata in legislazione.
Crediamo che anche i moduli organizzativi debbano diventare parametro di valutazione perché ci appare che spesso, sono proprio questi a determinare “la non garanzia dell’ equilibrio economico “ di alcune strutture.  
Per parte nostra abbiamo già sollecitato la Direzione Nazionale della nostra associazione perché chieda una riunione a breve del CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli utenti), come è d’obbligo, sul monitoraggio del servizio universale postale.
“ E molto  positiva, dice il Presidente di MC, la mobilitazione che si sta avviando sulla salvaguardia di questo servizio prezioso. Occorre che sia sempre più vasta, che coinvolga cittadini, amministrazioni, forse sociali, culturali, ma il pericolo è che la generosità popolare all’impegno si consumi in un nulla di fatto  se ognuno non individua bene dove far leva, se si trasforma in una piccola o grande ribellione  che finisce in rassegnazione. Poste Italiane si muove nella sua visione secondo quanto la normativa le consente. Senza un confronto “sapiente” saremmo destinati a perdere. I nostri parlamentari, magari d’intesa con quelli di altri territori interessati, possono prendere iniziativa. oltre che politica in generale,    per poche, semplici e rapide modifiche alla normativa, ad esempio per rivedere i parametri di valutazione della economicità del servizio universale. Poste Italiane è una società ma è pur sempre partecipata dallo Stato e svolge per esso il servizio universale postale, I sindacati già si muovono per tutelare i lavoratori, il servizio ed i cittadini, le amministrazioni locali si uniscano al movimento partito dal convegno di Isernia per verificare quali servizi possono affidare agli uffici postali, contribuendo così alla maggiore redditività di questi e alleggerendo i propri oneri. Noi facciamo la nostra parte, usando alcuni “poteri” e spazi che abbiamo. Questo è quello che ci attende, conclude Poleggi,  un mondo  non facile, sempre meno assistito o protetto,che nelle note difficoltà generali deve affrontare il cambiamento, dove non serve molto invocare, servono i cittadini responsabili, consapevoli dei loro diritti ma sempre più padroni degli strumenti, che pure ci sono, per farli valere”.

Nessun commento:

Posta un commento