domenica 21 aprile 2013

ROMA "3° Congresso internazionale di medicina biointegrata"

Campobasso 21 aprile 2013


Il Dottor Thierry Hertoghe, noto endocrinologo di fama mondiale, ha aperto i lavori della prima giornata del 3° Congresso internazionale di medicina biointegrata a Roma
 
 “A ciascuno il proprio stile d vita, a ciascuno la propria alimentazione, a ciascuno la propria attività fisica e mentale, a ciascuno la propria dieta. E’ questa la sfida che oggi lanciamo agli illustri relatori e al mondo scientifico italiano. Siamo passati dall’era post genoma all’era dell’epigenetica, quindi non possiamo più ignorare l’influsso che l’ambiente esterno ha sull’essere umano. Dobbiamo fuggire dalle mode, dalla massificazione e guardare solo al benessere della salute del singolo individuo”. 
Franco Mastrodonato
Questo il messaggio lanciato dal dottor Franco Mastrodonato all’apertura dei lavori del 3° Congresso internazionale di medicina biointegrata che si sta svolgendo in questi giorni a Palazzo Carpegna a Roma. Una prima giornata di lavori che ha visto la presenza di relatori di caratura internazionale come il dottor Thierry Hertoghe, noto endocrinologo a livello mondiale.
Thierry Hertoghe
 Secondo Hertoghe, gli ormoni sono la chiave del funzionamento della maggior parte dei meccanismi del nostro corpo: invecchiamento, desiderio sessuale, fertilità, metabolismo e forma fisica dipendono dal loro livello. Di conseguenza, regolandone la produzione attraverso l'alimentazione e lo stile di vita, è possibile raggiungere uno stato di benessere generale e in più sconfiggere una serie di patologie tra cui anoressia e bulimia. “Bisogna curarsi del proprio corpo come si fa quando acquistiamo una nuova macchina o una nuova casa. Al minimo problema portiamo la macchina dal meccanico o per la casa ci rivolgiamo a ditte specializzate. 
Non affrontiamo mai i problemi da soli, ma ci rivolgiamo a degli esperti del settore. Allo stesso modo ci dovremmo comportare per la salvaguardia e tutela del nostro organismo. Con medesima energia, con medesima partecipazione dovremmo curare la nostra salute affidandoci a medici specializzati”. A seguire l’intervento del dottor Matteo Tudino che ha relazionato  sulle patologie cutanee correlate al processo d’invecchiamento. “Fino ad ora è stato difficile utilizzare l’acido ascorbico nelle preparazioni cosmetiche per la sua forte instabilità; questo è infatti facile all’ossidazione per l’esposizione alla luce, alla temperatura e all’aria. Questo lavoro stabilisce un punto fermo dell’utilizzo di alcuni regolatori cellulari e di alcuni antiossidanti come la melatonina e il resveratrolo per la stabilizzazione dell’acido ascorbico legogiro. Sorprendente risulta il fatto che l’acido ascorbico con la melatonina sembrerebbero avere un’azione sinergica non solamente nel promuovere la riepitelizzazione e produzione di collagene, ma ancor più sorprendente risulta la regolazione del colore cutaneo. La vitamina C, LAA, in preparato cosmetico può trovare impiego quando solubilizzata con melatonina e resveratrolo in quanto ne viene aumentata la resistenza all’ossidazione. La stabilità dell’acido ascorbico viene conferita dal sinergismo melatonina-resveratrolo in ambiente costituito da vitis vinifera”. Il ginecologo Cesare Marolla, invece, si è soffermato sul ruolo dell’invecchiamento ovarico. “Il concetto dominante dell’invecchiamento riproduttivo presuppone della perdita della fertilità femminile, età-dipendente, è determinato dal declinare del pool follicolare. L’intero stock di follicoli è prodotto durante la vita fetale, tuttavia il numero declina nel tempo con un marcato incremento nel tasso di scomparsa dopo i 35 anni di età. Dai milioni di follicoli presenti prima della nascita, alcune centinaia di migliaia sono presenti all’inizio della pubertà. Al di sotto di un mero critico di alcune migliaia di follicoli, i flussi mestruali diventano irregolari ad un’età media di 45-46 anni. La menopausa giunge mediamente all’età di 51 anni, quando il patrimonio follicolare è ridotto ad alcune centinaia di follicoli. In realtà accanto alla diminuzione del numero, anche la quantità oocitaria comincia a diminuire. Il reclutamento e lo sviluppo di multipli follicoli ovarici in risposta alla stimolazione con gonadotropine è fondamentale nelle tecniche di procreazione medicalmente assistita. L’abilità delle ovaie di rispondere alle gonadotropine con un adeguato sviluppo di follicoli è inteso come riserva ovarica. Sebbene la riserva ovarica diminuisca con l’età, tuttavia essa rappresenta una funzione biologica e non cronologica, la cui collocazione temporale è altamente variabile”. Il medico neuroscienziato Giovanni Scarpagnini ha posto l’accento sulle neuroscienze nutrizionali. “L’invecchiamento dal punto di vista biologico resta ancora un processo ampiamente inspiegato. Ciò nonostante, dagli studi più recenti emerge chiaramente che il fenomeno dell’invecchiamento è il risultato di eventi che si succedono in modo plastico e sono, quindi, aperti a possibili modificazioni. Tra i più rilevanti processi biologici influenzati dall’invecchiamento si annoverano la ridotta capacità di attivazione di meccanismi genetici di difesa e di riparazione cellulare e la diminuita attività della biogenesi mitocondriale, con conseguente aumento del danno ossidativo. Negli ultimi anni le patologie neurodegenerative, è in particolare la malattia di Alzheimer, sono aumentate in maniera esponenziale nei paesi industrializzati.

 Gli ultimi dati presentati dall’Alzheimer Association parlano di una triplicazione dei casi di Alzheimer da oggi al 2050, e per quella data si prospetta che nel mondo occidentale, un anziano su tre sarà affetto da Alzheimer. Si tratta di numeri enormi, insostenibili per qualsiasi sistema sanitario. In quest’ottica, trovare delle sostanze che aumentano le difese del cervello, rallentando la morte dei neuroni e prevenendo l’insorgenza di patologie cognitive, rappresenta sempre più una emergenza socio-sanotaria. Tra le sostanze maggiormente studiate vi sono alcuni appartenenti alla famiglia dei polifenoli quali le antocianine e le procianidine del mirtillo, le catechine del thè, il resveratrolo e la curcumina, il pigmento giallo che da il colore al curry”. L’endocrinologa Maria Corgna ha svelato le nuove frontiere del ben-essere. “L’emergente paradigma mente-copro, scientificamente delineato dalla psciconeuroendo-crinoimmunologia, ha come fulcro lo studio dei sistemi dello stress e lo stato d’infiammazione cronica che deriva dall’iperattività degli stessi. Il concetto di terapia moderna è quindi incentrato sullo “spegnimento dell’infiammazione” non solo attraverso un sapiente iter terapeutico farmacologico che utilizzi strumenti terapeuti d’avanguardia, ma anche mediante il cibo, il movimento, la postura le strategie innovative di gestione dello stress e di “potenziamento”  emozionale. Quattro pilastri di un metodo terapeutico che decina in chiave ultramoderna ed epigenetica il concetto di salute-prevenzione-terapia: dalla psiche al cibo, dalla ottimizzazione posturale al farmaco. Il metodo pnei4u sta acquisendo un consenso sempre maggiore tra medici, operatori della salute e pazienti che vogliano una volta per tutte essere attori protagonisti del proprio benessere e d quello dei propri pazienti”. Il dottor Cesare Aragona, infine, ha spiegato come preservare la fertilità nella paziente oncologica. “L’oncofertilità è un nuovo campo interdisciplinare che ha ricevuto crescente attenzione nella letteratura internazionale negli ultimi anni e nasce dall’intersezione tra l’oncologia e la medicina della riproduzione umana con l’intento di aumentare la possibilità di preservazione della fertilità nei pazienti con diagnosi oncologica. Gli eserti in questo campo, devono essere in grado di identificare trattamenti adeguati, sia nella risoluzione della patologia oncologica, sia nella preservazione della capacità riproduttiva dei malati. Preservare la fertilità è un settore emergente che in condizioni opportune e con le metodiche appropriate offre alle pazienti oncologiche la possibile futura maternità. Alla luce degli studi in corso si evidenziano risultati più consolidati con la crioconservazione (congelamento lento e, più recentemente vitrificazione) dell’ovocita maturo e del pre-embrione. La crioconservazione di tessuto ovarico in situazione specifiche (chemioterpia immediata, adolescenti pre puberi e in donne impossibilitate a sostenere stimolazione ovarica per PMA), ancorché sperimentale, potrebbe costituire l’unica possibilità. E’ auspicabile, in ogni caso, una particolare cautela e attenzione essendo una disciplina emergente con ancora aspetti da approfondire”. I lavori del congresso vedranno l’intervento del dottor Claudio Tozzi sull’allenamento breve, intenso, infrequente ed organizzato legato anche al Life-Style, alla salute e al benessere.

Attività fisica, alimentazione da seguire e aspetto oncologico. 
2 GIORNATA

La seconda giornata del 3° congresso internazionale di medicina biointegrata si è aperta con l’intervento di Lamberto Boranga, grande portiere, cresciuto nel Perugia,  che esordì in serie A con la maglia della Fiorentina nel corso del campionato 1966-1967 e militò poi con la Reggiana, il Brescia, il Cesena, il Varese, il Foligno e il Parma (con cui conquistò una promozione in Serie B nel 1978-1979) che nel corso della carriera di calciatore si laureò in Biologia e in Medicina, che ha dato il via alla sezione mattutina. Il primo intervento è stato quello del dottor Claudio Tozzi. “Il Biiosistem, breve, intenso, infrequente, organizzato, il metodo integrato di allenamento-alimentazione-integratori che ha rivoluzionato l’approccio e i risultati a migliaia di persone in tutta Italia. Validato da uno studio dell’università scienze motorie di Roma è considerato dai medici “metodo d’elezione” per l’antinvecchiamento al congresso internazionale di medicina anti age di Milano 2008. Le differenze sostanziali tra il metodo tradizionale diffusissimo delle palestre di tutto il mondo è il biiosistem. Dobbiamo nutrirci secondo la dieta paleolitica, cioè l’antica dieta dei nostri antenati e seguire la scienza della nutrigenomica, che studia le influenze che possono avere alcuni nutrienti sul Dna delle cellule umane. Il rivoluzionario ruolo del ph nel sangue è come questo può cambiare la nostra vita, la nostra performance sportiva e soprattutto la nostra salute”. Il dottor Fabrizio Angelini, presidente della società italiana nutrizione sport e benessere, ha posto l’attenzione sull’assessment nutrizionale del calciatore d’elite. “Tra tutte le scienze applicate allo sport, la nutrizione dopo la scienza dell’esercizio fisico è quella che influenza maggiormente la performance atletica. La visione dell’alimentazione dello sport negli ultimi 20 anni ha subito un drastico mutamento. Da un punto di vista metodologico possiamo individuare i seguenti step: valutazione anamnestica, indagini ematochimiche, valutazione del dispendio energetico,valutazione antropometrica. La stesura di un piano nutrizionale di un atleta di elite non può prescindere da un’attenta valutazione amnestica eseguita mediante un’anamnesi nutrizionale che sia volta a valutare le abitudini alimentari dell’atleta soprattutto quando non è in ritiro, ma anche per stimolare la consapevolezza nell’atleta di come una corretta alimentazione possa influire sul suo stato di salute e dunque sulla sua performance. E’ fondamentale quindi eseguire una corretta indagine nutrizionale basata su di un colloquio con l’atleta volta a valutare come l’atleta si alimenta sia nelle giornate normali di allenamento, nel pre gara e anche nel post gara”.
Carlo Massullo

 La parola poi è passata ad un bagnolese doc, vale a dire il dottor Carlo Massullo, campione olimpico a Los Angeles 84. “Bisogna comprendere che oggi c’è stata un’evoluzione dell’idea originale del fitness legata alla cultura del fisico. A partire dagli anni ’80, infatti, il fitness si è orientato verso una ricerca più approfondita del wellness, vale a dire un’estensione del concetto stesso di fitness che ha posto come punto focale una filosofia di vita che mette il benessere della persona al centro dell’attività sportiva abbinata, ovviamente, ad un’alimentazione corretta. Su quest’ultimo concetto debbo dire che le palestre si sono adeguate negli ultimi tempi, riuscendo a dare anche delle indicazioni più precise sull’aspetto nutrizionale e sottolineando maggiormente l’aspetto di prevenzione delle malattie cardiovascolari, per esempio, intrinseche nell’attività motoria. Ciò che invece, secondo me, deve ancora migliorare nel mondo del fitness è l’aspetto della postura in quanto ancora oggi ci sono dei parametri errati”. A seguire l’intervento di un altro illustre figlio della terra molisana e dell’isernino in particolare, il noto fisioterapista Aldo Esposito. 
Aldo Esposito

“Quando si parla di fisioterapia il primo pensiero che sorge è un trauma, come può essere un’incidente o una operazione, e la relativa riabilitazione. Ciò che non tutti sanno, è che oltre ad uno strumento per la cura del dolore acuto, sub acuto e per il recupero post traumatico, la fisioterapia è uno strumento fondamentale nella prevenzione dei traumi sportivi oltre che del recupero dell’atleta infortunato. La fisioterapia intesa come prevenzione è invece l’intervento tecnico nell’impostazione della preparazione atletica in modo da contrastare l’insorgenza di quei disordini muscoloscheletrici e disequilibri che, legati ala specificità dei singoli sport, possono facilitare traumi e algie o diminuire il rendimento in gara. La rapida crescita della letteratura scientifica e della medicina applicata allo sport ha permesso una conoscenza più approfondita del comportamento biomeccanico di diverse strutture biologiche applicato alla preparazione, al trattamento, e alla riabilitazione degli atleti”.
Giovanni Occhionero
 La sezione mattutina è stata conclusa dalla doppia relazione del dottor Franco Mastrodonato e del dottor Giovanni Occhionero sul ruolo della fitoterapia biointegrata nello sport. “Riaffermendo quelli che sono i principi della medicina biointegrata, partendo dal triangolo biointegrato, dal rapporto tra genetice ed epigenetica, nel prendere in considerazione l’individualità costituzionale e dinamica dell’organismo umano, si giunge a definire gli stili di vita quale scelta epigenetica da integrare alla nostra modalità d’essere con il fine di migliorare la propria esistenza. A ciascuno, dunque, secondo costituzione, il suo cibo, il proprio stile di vita, con le modalità giuste per esaltare le potenzialità insite nel proprio modo di essere fisico, biochimico, psicologico e spirituale; un integrazione perfetta tra ciò che si è e l’attuazione di mezzi per essere migliori, secondo un percorso di crescita ed evoluzione strettamente personale”. L’apertura della seconda sezione mattutina è stata affidata alla moderazione del dottor Giacomo Pagliaro, biologo nutrizionista dell’università di Camerino. Proseguendo il canovaccio avviato nella prima sezione si è poi passato a disquisire sulla corretta alimentazione da seguire anche rispetto alle varie tipologie di diete che possano migliorare in maniera radicale la propria qualità di vita. Da segnalare, tra gli altri la relazione della dottoressa Stefania Meschini, ricercatrice presso il reparto di metodi ultrastrutturali per terapie innovative anti tumorali del Dipartimento di tecnologie e salute dell’Istituto superiore di sanità, che si è incentrata su un recente studio su una pianta autoctona del Molise, il prunus spinosa, detto trigno, che da il suo nome al noto fiume molisano dal titolo “Il miglioramento delle terapie attraverso la regolamentazione autofagia dell’alcaloide naturale e studio preliminare sulle piante autoctone del Molise”. “I trattamenti combinati del cancro hanno notevolmente migliorato la qualità di vita del paziente, ma a volte, si possono avere degli effetti di ricaduta. Per ampliare la nostra conoscenza del meccanismo in grado di regolare la morte delle cellule, i nostri programmi sperimentali hanno iniziato a prevedere lo studio di piante autoctone come quelle presenti il Molise. Il confine tra apoptosi, autofagia e dormienza tumorale non è ancora ben definito. L'autofagia è una spada a doppio taglio nella tumorigenesi, agendo sia come soppressore del tumore sia come difensore della sopravvivenza della cellula tumorale. La clorochina e istone deacetilasi sono sotto osservazione per le loro potenzialità ad inibire la sopravvivenza delle cellule e, sensibilizzare le cellule tumorali ad altri farmaci citotossici. Altre sostanze, come la curcumina, resveratrolo e temozolomide sono buoni candidati come farmaci antitumorali”. Dopo una breve pausa l’aula del congresso si è nuovamente riempita per dare il via alla sezione pomeridiana, coordinata dal dottor Massimo Fioranelli  specialista in cardiologia e medicina interna, che ha indirizzato l’attenzione degli astanti sui vari argomenti legati strettamente alla questione oncologica. Dall’ipertermia capacitiva profonda e chemioterapia metronomica nella terapia oncologica integrata promossa dal dottor Carlo Pastore, si è poi passati ad analizzare il pap-breats, un nuovo programma di prevenzione di tumore al seno a cura del dottor Gianluca Pazzaglia, per giungere alle nuove prospettive dell’uso di fitoterapia in oncologia integrata, intervento del dottor Massimo Bonucci, per chiudere con la relazione del dottor Gianluca Arcangeli sui servizi integrati nel paziente oncologico. “Una visione globale integrata della problematica oncologica deve ormai far parte del bagaglio culturale dell’oncologo medico; accanto alla terapia farmacologica specifica delle varie forme tumorali insieme a presidi coadiuvanti volti a sinergizzare contro la crescita neoplastica. Tra i presidi che forniscono ausili di elevato livello è possibile annoverare la nutrizione corretta, la ossigenazione costante, l’ipertermia oncologica, la fitoterapia specialistica e le terapie di supporto dell’organismo e della relativa attitudine immunologica”. La seconda giornata del 3° congresso internazionale di medicina biointegrata ha visto la sua conclusione nella tavola rotonda che si è sviluppata attorno al tema principale dello stesso congresso, vale a dire “Medicine and Lifestyle: quale integrazione”. Lo spettacolo dell’attore venafrano Maurizio Santilli “ Che sadda fa pè campà”, coadiuvato da Stefano Ciarniello e dal suo complesso ha poi chiuso il simposio scientifico con una nota di colore tutta made in Molise. All’ultima sessione interverrà il dottor Bartolo Allegrini con una relazione sull’integrazione biotipologica, moderno strumento di prevenzione.

Bilancio oltremodo positivo per il 3° Congresso internazionale di medicina biointegrata promosso dall’Imeb
3 ed ultima Giornata


“Einstein soleva dire è più facile rompere un atomo che debellare un pregiudizio. Con questo congresso abbiamo cercato proprio di far comprendere e maggiormente conoscere la medicina biointegrata. Medicina alla quale dobbiamo tutti guardare per migliorare la qualità della vita in senso generale di tutti noi”. Con queste parole la dottoressa Monica Bossi, dirigente medico presso il reparto di pneumologia e medicina interna della casa di cura Pineta di Carso a Trieste, ha aperto i lavori, in qualità di moderatrice, della terza ed ultima giornata di lavori del III Congresso internazionale di medicina biointegrata promosso dall’Imeb.  Ad aprire il simposio odierno è stata la dottoressa Anna Capurso, scrittrice e fondatrice della casa editrice “Leggere per cambiare”. “Leggere per cambiare, piccola casa editrice indipendente nata con lo scopo di divulgare opere dal contenuto terapeutico presenta Aylin, una serie di fiabe dedicate ai piccoli e perfette anche per un pubblico adulto. Da sempre l’essenza della fiaba è contenuta nel potere dei singoli, ma rispetto alle proposte già conosciute, “Leggere per cambiare” propone storie tratte da casi clinici attuali che affrontano disagi reali del bambino indagando sulle cause d’origine e suggerendo una risoluzione fattibile. Perfettamente in linea con i principi della medicina biointegrata, “Leggere per cambiare” associa questo nuovo progetto di fiabe ai settenati floreali-Psicophyt remedy, di Biogroup, cogliendo nelle indicazioni dei preparati, le stesse finalità dei singoli racconti, studiati per attivare imput interiori e stimoli psicologici adatti ad agire sulle barriere dei tabù, dei non detti e delle paure che il bambino vive e non esprime, o il genitore non si permette di affrontare. E’ questa la straordinaria innovazione che viene presentata, per la prima volta: le inaspettate potenzialità di un aproccio terapeutico sinergico che associa un rimedio a un libro”. Interessante anche lo spunto lanciato dallo psichiatra Francesco Borghini che ha relazionato sul ruolo dei sentimenti nela plasticità celebrare e nello sviluppo cognitivo. “Nei sistemi operativi emozionali, gli stimoli esterni e i segnali percepiti vengono prima trasformati in emozioni con una valenza affettiva positiva o negativa e assumono poi, con l’integrazione corticale, le caratteristiche e le funzioni dei sentimenti. La paura della morte e il suo preventivo evitamento sono i due moventi ancestrali della sopravvivenza individuale e della specie; insieme alla rabbia che tiene a distanza il pericolo e all’amore che avvicina per la reciproca difesa, essi promuovono un atteggiamento dinamico fondamentale nell’evoluzione filogenetica e ontogenetica”. Il dottor Carlo Di Stanislao, poi, ha posto l’accento sulla medicina cinese ed in particolar modo sulla trasformazione psicologica del trattamento del cancro. “La moderna ricerca ha dimostrato ormai con chiarezza che i conflitti psichici svolgono un ruolo determinante nella genesi del cancro e nella sua progressione durante tutto il percorso terapeutico. In questi anni si sono sviluppate tutta una serie di esperienze didattiche e cliniche che raccolgono conoscenze teoriche e pratiche per poter migliorare lo stile di vita della persona sana e per poter aumentare la qualità di vita del paziente. La letteratura medica presenta sempre più frequentemente studi, articoli e pubblicazioni sulla correlazione fra la psiche umana e la genesi, lo sviluppo e la terapia delle patologie; questa ricchezza di informazioni è stata spesso trascurata perché vista come “sostitutiva” o addirittura “in contrasto” con le terapie mediche, chirurgiche o farmacologiche. Al contrario, conoscere la psicologia del paziente e sostenerla lungo tutto il percorso patologico e durante l’approccio diagnostico può rivelarsi un elemento chiave per raggiungere il successo terapeutico in minor tempo e con minor sofferenza da parte del paziente. La medicina classica cinese afferma che solo le grandi trasformazioni inducono guarigioni autentiche, soprattutto quando i sentimenti trattenuti ed inespressi formano grovigli che, in progressione, danno luogo a “fantasmi”, “vermi” o “demoni””. Al termine dei lavori abbiamo avvicinato il dottor Franco Mastrodonato per tracciare con lui un bilancio a caldo della terza edizione del Congresso internazionale di medicina biointegrata. “Sono oltremodo soddisfatto sia della presenza degli espositori sia dei congressisti. Abbiamo più che raddoppiato il numero della passata stagione e se si considera il particolare momento congiunturale è per noi davver un motivo d’orgoglio. Olto buono è apparso anche il livello di tutte le relazioni degli illustri colleghi che hanno saputo affrontare tutta la ampia varietà dei temi che interagiscono con i vari aspetti della vita che a loro volta sono collegati con gli aspetti medici. Il Congresso ha poi dato il la ad una tavola rotonda, e di conseguenza ad un confronto molto interessante, che ha affrontato in maniera proficua le varie problematiche che ancora sono presenti nell’ambito della medicina biointegrata. Al suo interno, infatti, si riscontra ancora troppa frammentazione e le difficoltà a far convergere in un ambito non integrato ma biointegrato le differenti forme mediche. Altro nodo nodale è la questione ancora aperta dell’attuazione del linguaggio “costituzionale”, unico realmente capace di leggere e unificare le varie impostazioni. I presupposti sono stati, comunque, riaffermati affinché si giunga al più presto ad una completa attuazione. Da quest’ultimo punto si dovrà ripartire e si dovranno programmare i lavori del prossimo Congresso che terremo tra un paio di anni. E’ questo che l’Imeb si è dato come obiettivo primario, tramite lo svolgimento della sua attività di raccordo didattico per far progredire l’intero progetto. A tal scopo un punto di riferimento assoluto ed ufficiale potrà diventare il corso di perfezionamento in medicina biointegrata dell’Università degli studi “G.Annunzio” di Chieti”. Sulla stessa linea anche il bilancio delineato dal dottor Giovanni Occhionero, chimico farmaceutico, docente del corso di perfezionamento in medicina biointegrata dell’Università degli studi “G.D’Annunzio” di Chieti. “L’elevata partecipazione al Congresso è il segno più evidente della validità degli argomenti trattati. Con questo terzo Congresso abbiamo consolidato il nostro rapporto con il più grande esperto in assoluto dell’anti-age, Thierry Hertoghe e l’efficacia dei trattati. Abbiamo avviato anche una proficua collaborazione con il professor Tutino con un brevetto internazionale che ha messo a disposizione della Biogroup per creare una linea di cosmetici incentrata sulla vitamina C stabilizzata. Da segnalare anche quanto messo in evidenza dal progetto Pap-Breast sulla pre diagnosi del rischio tumorale al seno e sui relativi stili di vita corretti da seguire. Nell’ambito dello sport, grazie al prezioso e fattivo contributo di illustri e competenti  relatori quali Angelini, Massullo e Esposito abbiamo potuto analizzare l’universo dell’attività motoria ed i correlati benefici. Abbiamo rimarcato ancora una volta grazie all’intervento del dottor Franco Mastrodonato che la terapia della medicina biointegrata va personalizzata per ogni singolo paziente, deve tener conto dela costituzione individuale, del proprio genotipo. In sintesi il messaggio principale che abbiamo voluto lanciare dal simposio odierno, e che il dottor Mastrodonato va ribadendo da oltre 30 anni, è che la terapia medica, e non solo, va perfettamente cucita su ognuno di noi”. L’appuntamento, dunque, è fissato per il 2015 con l’edizione numero IV del Congresso internazionale di medicina biointegrata.



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