Il Dottor Thierry Hertoghe, noto endocrinologo di fama mondiale,
ha aperto i lavori della prima giornata del 3° Congresso internazionale di
medicina biointegrata a Roma
“A ciascuno il proprio stile d vita, a ciascuno la propria
alimentazione, a ciascuno la propria attività fisica e mentale, a ciascuno la
propria dieta. E’ questa la sfida che oggi lanciamo agli illustri relatori e al
mondo scientifico italiano. Siamo passati dall’era post genoma all’era
dell’epigenetica, quindi non possiamo più ignorare l’influsso che l’ambiente
esterno ha sull’essere umano. Dobbiamo fuggire dalle mode, dalla massificazione
e guardare solo al benessere della salute del singolo individuo”.
Franco Mastrodonato |
Questo il
messaggio lanciato dal dottor Franco Mastrodonato all’apertura dei lavori del
3° Congresso internazionale di medicina biointegrata che si sta svolgendo in
questi giorni a Palazzo Carpegna a Roma. Una prima giornata di lavori che ha
visto la presenza di relatori di caratura internazionale come il dottor Thierry
Hertoghe, noto endocrinologo a livello mondiale.
Thierry Hertoghe |
Secondo Hertoghe, gli ormoni
sono la chiave del funzionamento della maggior parte dei meccanismi del nostro
corpo: invecchiamento, desiderio sessuale, fertilità, metabolismo e forma
fisica dipendono dal loro livello. Di conseguenza, regolandone la produzione
attraverso l'alimentazione e lo stile di vita, è possibile raggiungere uno
stato di benessere generale e in più sconfiggere una serie di patologie tra cui
anoressia e bulimia. “Bisogna curarsi del proprio corpo come si fa quando
acquistiamo una nuova macchina o una nuova casa. Al minimo problema portiamo la
macchina dal meccanico o per la casa ci rivolgiamo a ditte specializzate.
Non
affrontiamo mai i problemi da soli, ma ci rivolgiamo a degli esperti del
settore. Allo stesso modo ci dovremmo comportare per la salvaguardia e tutela
del nostro organismo. Con medesima energia, con medesima partecipazione
dovremmo curare la nostra salute affidandoci a medici specializzati”. A seguire
l’intervento del dottor Matteo Tudino che ha relazionato sulle patologie cutanee correlate al processo
d’invecchiamento. “Fino ad ora è stato difficile utilizzare l’acido ascorbico
nelle preparazioni cosmetiche per la sua forte instabilità; questo è infatti
facile all’ossidazione per l’esposizione alla luce, alla temperatura e
all’aria. Questo lavoro stabilisce un punto fermo dell’utilizzo di alcuni
regolatori cellulari e di alcuni antiossidanti come la melatonina e il
resveratrolo per la stabilizzazione dell’acido ascorbico legogiro. Sorprendente
risulta il fatto che l’acido ascorbico con la melatonina sembrerebbero avere un’azione
sinergica non solamente nel promuovere la riepitelizzazione e produzione di
collagene, ma ancor più sorprendente risulta la regolazione del colore cutaneo.
La vitamina C, LAA, in preparato cosmetico può trovare impiego quando
solubilizzata con melatonina e resveratrolo in quanto ne viene aumentata la
resistenza all’ossidazione. La stabilità dell’acido ascorbico viene conferita
dal sinergismo melatonina-resveratrolo in ambiente costituito da vitis
vinifera”. Il ginecologo Cesare Marolla, invece, si è soffermato sul ruolo
dell’invecchiamento ovarico. “Il concetto dominante dell’invecchiamento
riproduttivo presuppone della perdita della fertilità femminile,
età-dipendente, è determinato dal declinare del pool follicolare. L’intero
stock di follicoli è prodotto durante la vita fetale, tuttavia il numero
declina nel tempo con un marcato incremento nel tasso di scomparsa dopo i 35
anni di età. Dai milioni di follicoli presenti prima della nascita, alcune
centinaia di migliaia sono presenti all’inizio della pubertà. Al di sotto di un
mero critico di alcune migliaia di follicoli, i flussi mestruali diventano
irregolari ad un’età media di 45-46 anni. La menopausa giunge mediamente
all’età di 51 anni, quando il patrimonio follicolare è ridotto ad alcune centinaia
di follicoli. In realtà accanto alla diminuzione del numero, anche la quantità
oocitaria comincia a diminuire. Il reclutamento e lo sviluppo di multipli
follicoli ovarici in risposta alla stimolazione con gonadotropine è
fondamentale nelle tecniche di procreazione medicalmente assistita. L’abilità
delle ovaie di rispondere alle gonadotropine con un adeguato sviluppo di
follicoli è inteso come riserva ovarica. Sebbene la riserva ovarica diminuisca
con l’età, tuttavia essa rappresenta una funzione biologica e non cronologica,
la cui collocazione temporale è altamente variabile”. Il medico neuroscienziato
Giovanni Scarpagnini ha posto l’accento sulle neuroscienze nutrizionali.
“L’invecchiamento dal punto di vista biologico resta ancora un processo
ampiamente inspiegato. Ciò nonostante, dagli studi più recenti emerge
chiaramente che il fenomeno dell’invecchiamento è il risultato di eventi che si
succedono in modo plastico e sono, quindi, aperti a possibili modificazioni. Tra
i più rilevanti processi biologici influenzati dall’invecchiamento si
annoverano la ridotta capacità di attivazione di meccanismi genetici di difesa
e di riparazione cellulare e la diminuita attività della biogenesi
mitocondriale, con conseguente aumento del danno ossidativo. Negli ultimi anni
le patologie neurodegenerative, è in particolare la malattia di Alzheimer, sono
aumentate in maniera esponenziale nei paesi industrializzati.
Gli ultimi dati presentati
dall’Alzheimer Association parlano di una triplicazione dei casi di Alzheimer
da oggi al 2050, e per quella data si prospetta che nel mondo occidentale, un
anziano su tre sarà affetto da Alzheimer. Si tratta di numeri enormi,
insostenibili per qualsiasi sistema sanitario. In quest’ottica, trovare delle
sostanze che aumentano le difese del cervello, rallentando la morte dei neuroni
e prevenendo l’insorgenza di patologie cognitive, rappresenta sempre più una
emergenza socio-sanotaria. Tra le sostanze maggiormente studiate vi sono alcuni
appartenenti alla famiglia dei polifenoli quali le antocianine e le
procianidine del mirtillo, le catechine del thè, il resveratrolo e la
curcumina, il pigmento giallo che da il colore al curry”. L’endocrinologa Maria
Corgna ha svelato le nuove frontiere del ben-essere. “L’emergente paradigma
mente-copro, scientificamente delineato dalla psciconeuroendo-crinoimmunologia,
ha come fulcro lo studio dei sistemi dello stress e lo stato d’infiammazione
cronica che deriva dall’iperattività degli stessi. Il concetto di terapia
moderna è quindi incentrato sullo “spegnimento dell’infiammazione” non solo
attraverso un sapiente iter terapeutico farmacologico che utilizzi strumenti
terapeuti d’avanguardia, ma anche mediante il cibo, il movimento, la postura le
strategie innovative di gestione dello stress e di “potenziamento” emozionale. Quattro pilastri di un metodo
terapeutico che decina in chiave ultramoderna ed epigenetica il concetto di
salute-prevenzione-terapia: dalla psiche al cibo, dalla ottimizzazione
posturale al farmaco. Il metodo pnei4u sta acquisendo un consenso sempre
maggiore tra medici, operatori della salute e pazienti che vogliano una volta
per tutte essere attori protagonisti del proprio benessere e d quello dei
propri pazienti”. Il dottor Cesare Aragona, infine, ha spiegato come preservare
la fertilità nella paziente oncologica. “L’oncofertilità è un nuovo campo
interdisciplinare che ha ricevuto crescente attenzione nella letteratura
internazionale negli ultimi anni e nasce dall’intersezione tra l’oncologia e la
medicina della riproduzione umana con l’intento di aumentare la possibilità di
preservazione della fertilità nei pazienti con diagnosi oncologica. Gli eserti
in questo campo, devono essere in grado di identificare trattamenti adeguati,
sia nella risoluzione della patologia oncologica, sia nella preservazione della
capacità riproduttiva dei malati. Preservare la fertilità è un settore
emergente che in condizioni opportune e con le metodiche appropriate offre alle
pazienti oncologiche la possibile futura maternità. Alla luce degli studi in
corso si evidenziano risultati più consolidati con la crioconservazione
(congelamento lento e, più recentemente vitrificazione) dell’ovocita maturo e
del pre-embrione. La crioconservazione di tessuto ovarico in situazione
specifiche (chemioterpia immediata, adolescenti pre puberi e in donne
impossibilitate a sostenere stimolazione ovarica per PMA), ancorché
sperimentale, potrebbe costituire l’unica possibilità. E’ auspicabile, in ogni
caso, una particolare cautela e attenzione essendo una disciplina emergente con
ancora aspetti da approfondire”. I lavori del congresso vedranno l’intervento del dottor Claudio Tozzi
sull’allenamento breve, intenso, infrequente ed organizzato legato anche al
Life-Style, alla salute e al benessere.
Attività fisica, alimentazione da seguire e aspetto oncologico.
2 GIORNATA
La seconda giornata del 3° congresso internazionale di
medicina biointegrata si è aperta con l’intervento di Lamberto Boranga, grande
portiere, cresciuto nel Perugia, che
esordì in serie A con la maglia della Fiorentina nel corso del campionato
1966-1967 e militò poi con la Reggiana, il Brescia, il Cesena, il Varese, il
Foligno e il Parma (con cui conquistò una promozione in Serie B nel 1978-1979)
che nel corso della carriera di calciatore si laureò in Biologia e in Medicina,
che ha dato il via alla sezione mattutina. Il primo intervento è stato quello
del dottor Claudio Tozzi. “Il Biiosistem, breve, intenso, infrequente,
organizzato, il metodo integrato di allenamento-alimentazione-integratori che
ha rivoluzionato l’approccio e i risultati a migliaia di persone in tutta
Italia. Validato da uno studio dell’università scienze motorie di Roma è
considerato dai medici “metodo d’elezione” per l’antinvecchiamento al congresso
internazionale di medicina anti age di Milano 2008. Le differenze sostanziali
tra il metodo tradizionale diffusissimo delle palestre di tutto il mondo è il
biiosistem. Dobbiamo nutrirci secondo la dieta paleolitica, cioè l’antica dieta
dei nostri antenati e seguire la scienza della nutrigenomica, che studia le
influenze che possono avere alcuni nutrienti sul Dna delle cellule umane. Il
rivoluzionario ruolo del ph nel sangue è come questo può cambiare la nostra
vita, la nostra performance sportiva e soprattutto la nostra salute”. Il dottor
Fabrizio Angelini, presidente della società italiana nutrizione sport e
benessere, ha posto l’attenzione sull’assessment nutrizionale del calciatore
d’elite. “Tra tutte le scienze applicate allo sport, la nutrizione dopo la
scienza dell’esercizio fisico è quella che influenza maggiormente la
performance atletica. La visione dell’alimentazione dello sport negli ultimi 20
anni ha subito un drastico mutamento. Da un punto di vista metodologico
possiamo individuare i seguenti step: valutazione anamnestica, indagini
ematochimiche, valutazione del dispendio energetico,valutazione antropometrica.
La stesura di un piano nutrizionale di un atleta di elite non può prescindere
da un’attenta valutazione amnestica eseguita mediante un’anamnesi nutrizionale
che sia volta a valutare le abitudini alimentari dell’atleta soprattutto quando
non è in ritiro, ma anche per stimolare la consapevolezza nell’atleta di come
una corretta alimentazione possa influire sul suo stato di salute e dunque sulla
sua performance. E’ fondamentale quindi eseguire una corretta indagine
nutrizionale basata su di un colloquio con l’atleta volta a valutare come
l’atleta si alimenta sia nelle giornate normali di allenamento, nel pre gara e
anche nel post gara”.
Carlo Massullo |
La parola poi è passata ad un bagnolese doc, vale a dire
il dottor Carlo Massullo, campione olimpico a Los Angeles 84. “Bisogna
comprendere che oggi c’è stata un’evoluzione dell’idea originale del fitness
legata alla cultura del fisico. A partire dagli anni ’80, infatti, il fitness
si è orientato verso una ricerca più approfondita del wellness, vale a dire
un’estensione del concetto stesso di fitness che ha posto come punto focale una
filosofia di vita che mette il benessere della persona al centro dell’attività
sportiva abbinata, ovviamente, ad un’alimentazione corretta. Su quest’ultimo
concetto debbo dire che le palestre si sono adeguate negli ultimi tempi,
riuscendo a dare anche delle indicazioni più precise sull’aspetto nutrizionale
e sottolineando maggiormente l’aspetto di prevenzione delle malattie
cardiovascolari, per esempio, intrinseche nell’attività motoria. Ciò che
invece, secondo me, deve ancora migliorare nel mondo del fitness è l’aspetto
della postura in quanto ancora oggi ci sono dei parametri errati”. A seguire
l’intervento di un altro illustre figlio della terra molisana e dell’isernino
in particolare, il noto fisioterapista Aldo Esposito.
Aldo Esposito |
“Quando si parla di
fisioterapia il primo pensiero che sorge è un trauma, come può essere
un’incidente o una operazione, e la relativa riabilitazione. Ciò che non tutti
sanno, è che oltre ad uno strumento per la cura del dolore acuto, sub acuto e
per il recupero post traumatico, la fisioterapia è uno strumento fondamentale
nella prevenzione dei traumi sportivi oltre che del recupero dell’atleta
infortunato. La fisioterapia intesa come prevenzione è invece l’intervento
tecnico nell’impostazione della preparazione atletica in modo da contrastare
l’insorgenza di quei disordini muscoloscheletrici e disequilibri che, legati
ala specificità dei singoli sport, possono facilitare traumi e algie o
diminuire il rendimento in gara. La rapida crescita della letteratura
scientifica e della medicina applicata allo sport ha permesso una conoscenza
più approfondita del comportamento biomeccanico di diverse strutture biologiche
applicato alla preparazione, al trattamento, e alla riabilitazione degli
atleti”.
Giovanni Occhionero |
La sezione mattutina è stata conclusa dalla doppia relazione del
dottor Franco Mastrodonato e del dottor Giovanni Occhionero sul ruolo della
fitoterapia biointegrata nello sport. “Riaffermendo quelli che sono i principi
della medicina biointegrata, partendo dal triangolo biointegrato, dal rapporto
tra genetice ed epigenetica, nel prendere in considerazione l’individualità
costituzionale e dinamica dell’organismo umano, si giunge a definire gli stili
di vita quale scelta epigenetica da integrare alla nostra modalità d’essere con
il fine di migliorare la propria esistenza. A ciascuno, dunque, secondo
costituzione, il suo cibo, il proprio stile di vita, con le modalità giuste per
esaltare le potenzialità insite nel proprio modo di essere fisico, biochimico,
psicologico e spirituale; un integrazione perfetta tra ciò che si è e
l’attuazione di mezzi per essere migliori, secondo un percorso di crescita ed
evoluzione strettamente personale”. L’apertura della seconda sezione mattutina
è stata affidata alla moderazione del dottor Giacomo Pagliaro, biologo
nutrizionista dell’università di Camerino. Proseguendo il canovaccio avviato
nella prima sezione si è poi passato a disquisire sulla corretta alimentazione
da seguire anche rispetto alle varie tipologie di diete che possano migliorare
in maniera radicale la propria qualità di vita. Da segnalare, tra gli altri la
relazione della dottoressa Stefania Meschini, ricercatrice presso il reparto di
metodi ultrastrutturali per terapie innovative anti tumorali del Dipartimento
di tecnologie e salute dell’Istituto superiore di sanità, che si è incentrata
su un recente studio su una pianta autoctona del Molise, il prunus spinosa,
detto trigno, che da il suo nome al noto fiume molisano dal titolo “Il miglioramento
delle terapie attraverso la regolamentazione autofagia dell’alcaloide naturale
e studio preliminare sulle piante autoctone del Molise”. “I trattamenti
combinati del cancro hanno notevolmente migliorato la qualità di vita del
paziente, ma a volte, si possono avere degli effetti di ricaduta. Per ampliare
la nostra conoscenza del meccanismo in grado di regolare la morte delle
cellule, i nostri programmi sperimentali hanno iniziato a prevedere lo studio
di piante autoctone come quelle presenti il Molise. Il confine tra apoptosi,
autofagia e dormienza tumorale non è ancora ben definito. L'autofagia è una
spada a doppio taglio nella tumorigenesi, agendo sia come soppressore del
tumore sia come difensore della sopravvivenza della cellula tumorale. La clorochina
e istone deacetilasi sono sotto osservazione per le loro potenzialità ad
inibire la sopravvivenza delle cellule e, sensibilizzare le cellule tumorali ad
altri farmaci citotossici. Altre sostanze, come la curcumina, resveratrolo e
temozolomide sono buoni candidati come farmaci antitumorali”. Dopo una breve
pausa l’aula del congresso si è nuovamente riempita per dare il via alla
sezione pomeridiana, coordinata dal dottor Massimo Fioranelli specialista in cardiologia e medicina
interna, che ha indirizzato l’attenzione degli astanti sui vari argomenti
legati strettamente alla questione oncologica. Dall’ipertermia capacitiva
profonda e chemioterapia metronomica nella terapia oncologica integrata
promossa dal dottor Carlo Pastore, si è poi passati ad analizzare il
pap-breats, un nuovo programma di prevenzione di tumore al seno a cura del
dottor Gianluca Pazzaglia, per giungere alle nuove prospettive dell’uso di
fitoterapia in oncologia integrata, intervento del dottor Massimo Bonucci, per
chiudere con la relazione del dottor Gianluca Arcangeli sui servizi integrati
nel paziente oncologico. “Una visione globale integrata della problematica
oncologica deve ormai far parte del bagaglio culturale dell’oncologo medico;
accanto alla terapia farmacologica specifica delle varie forme tumorali insieme
a presidi coadiuvanti volti a sinergizzare contro la crescita neoplastica. Tra
i presidi che forniscono ausili di elevato livello è possibile annoverare la
nutrizione corretta, la ossigenazione costante, l’ipertermia oncologica, la
fitoterapia specialistica e le terapie di supporto dell’organismo e della relativa
attitudine immunologica”. La seconda giornata del 3° congresso internazionale di
medicina biointegrata ha visto la sua conclusione nella tavola rotonda che si è
sviluppata attorno al tema principale dello stesso congresso, vale a dire
“Medicine and Lifestyle: quale integrazione”. Lo
spettacolo dell’attore venafrano Maurizio Santilli “ Che sadda fa pè campà”,
coadiuvato da Stefano Ciarniello e dal suo complesso ha poi chiuso il simposio
scientifico con una nota di colore tutta made in Molise. All’ultima sessione interverrà
il dottor Bartolo Allegrini con una relazione sull’integrazione biotipologica,
moderno strumento di prevenzione.
Bilancio oltremodo positivo per il 3° Congresso internazionale di medicina biointegrata promosso dall’Imeb
3 ed ultima Giornata
Bilancio oltremodo positivo per il 3° Congresso internazionale di medicina biointegrata promosso dall’Imeb
3 ed ultima Giornata
“Einstein soleva dire è più facile rompere un atomo che
debellare un pregiudizio. Con questo congresso abbiamo cercato proprio di far
comprendere e maggiormente conoscere la medicina biointegrata. Medicina alla
quale dobbiamo tutti guardare per migliorare la qualità della vita in senso
generale di tutti noi”. Con queste parole la dottoressa Monica Bossi, dirigente
medico presso il reparto di pneumologia e medicina interna della casa di cura
Pineta di Carso a Trieste, ha aperto i lavori, in qualità di moderatrice, della
terza ed ultima giornata di lavori del III Congresso internazionale di medicina
biointegrata promosso dall’Imeb. Ad
aprire il simposio odierno è stata la dottoressa Anna Capurso, scrittrice e
fondatrice della casa editrice “Leggere per cambiare”. “Leggere per cambiare,
piccola casa editrice indipendente nata con lo scopo di divulgare opere dal
contenuto terapeutico presenta Aylin, una serie di fiabe dedicate ai piccoli e
perfette anche per un pubblico adulto. Da sempre l’essenza della fiaba è
contenuta nel potere dei singoli, ma rispetto alle proposte già conosciute,
“Leggere per cambiare” propone storie tratte da casi clinici attuali che
affrontano disagi reali del bambino indagando sulle cause d’origine e suggerendo
una risoluzione fattibile. Perfettamente in linea con i principi della medicina
biointegrata, “Leggere per cambiare” associa questo nuovo progetto di fiabe ai settenati
floreali-Psicophyt remedy, di Biogroup, cogliendo nelle indicazioni dei preparati,
le stesse finalità dei singoli racconti, studiati per attivare imput interiori
e stimoli psicologici adatti ad agire sulle barriere dei tabù, dei non detti e
delle paure che il bambino vive e non esprime, o il genitore non si permette di
affrontare. E’ questa la straordinaria innovazione che viene presentata, per la
prima volta: le inaspettate potenzialità di un aproccio terapeutico sinergico
che associa un rimedio a un libro”. Interessante anche lo spunto lanciato dallo
psichiatra Francesco Borghini che ha relazionato sul ruolo dei sentimenti nela
plasticità celebrare e nello sviluppo cognitivo. “Nei sistemi operativi
emozionali, gli stimoli esterni e i segnali percepiti vengono prima trasformati
in emozioni con una valenza affettiva positiva o negativa e assumono poi, con
l’integrazione corticale, le caratteristiche e le funzioni dei sentimenti. La
paura della morte e il suo preventivo evitamento sono i due moventi ancestrali
della sopravvivenza individuale e della specie; insieme alla rabbia che tiene a
distanza il pericolo e all’amore che avvicina per la reciproca difesa, essi
promuovono un atteggiamento dinamico fondamentale nell’evoluzione filogenetica
e ontogenetica”. Il dottor Carlo Di Stanislao, poi, ha posto l’accento sulla
medicina cinese ed in particolar modo sulla trasformazione psicologica del
trattamento del cancro. “La moderna ricerca ha dimostrato ormai con chiarezza
che i conflitti psichici svolgono un ruolo determinante nella genesi del cancro
e nella sua progressione durante tutto il percorso terapeutico. In questi anni
si sono sviluppate tutta una serie di esperienze didattiche e cliniche che
raccolgono conoscenze teoriche e pratiche per poter migliorare lo stile di vita
della persona sana e per poter aumentare la qualità di vita del paziente. La
letteratura medica presenta sempre più frequentemente studi, articoli e
pubblicazioni sulla correlazione fra la psiche umana e la genesi, lo sviluppo e
la terapia delle patologie; questa ricchezza di informazioni è stata spesso
trascurata perché vista come “sostitutiva” o addirittura “in contrasto” con le
terapie mediche, chirurgiche o farmacologiche. Al contrario, conoscere la
psicologia del paziente e sostenerla lungo tutto il percorso patologico e
durante l’approccio diagnostico può rivelarsi un elemento chiave per
raggiungere il successo terapeutico in minor tempo e con minor sofferenza da
parte del paziente. La medicina classica cinese afferma che solo le grandi
trasformazioni inducono guarigioni autentiche, soprattutto quando i sentimenti trattenuti
ed inespressi formano grovigli che, in progressione, danno luogo a “fantasmi”,
“vermi” o “demoni””. Al termine dei lavori abbiamo avvicinato il dottor Franco
Mastrodonato per tracciare con lui un bilancio a caldo della terza edizione del
Congresso internazionale di medicina biointegrata. “Sono oltremodo soddisfatto
sia della presenza degli espositori sia dei congressisti. Abbiamo più che
raddoppiato il numero della passata stagione e se si considera il particolare
momento congiunturale è per noi davver un motivo d’orgoglio. Olto buono è
apparso anche il livello di tutte le relazioni degli illustri colleghi che
hanno saputo affrontare tutta la ampia varietà dei temi che interagiscono con i
vari aspetti della vita che a loro volta sono collegati con gli aspetti medici.
Il Congresso ha poi dato il la ad una tavola rotonda, e di conseguenza ad un
confronto molto interessante, che ha affrontato in maniera proficua le varie
problematiche che ancora sono presenti nell’ambito della medicina biointegrata.
Al suo interno, infatti, si riscontra ancora troppa frammentazione e le
difficoltà a far convergere in un ambito non integrato ma biointegrato le
differenti forme mediche. Altro nodo nodale è la questione ancora aperta
dell’attuazione del linguaggio “costituzionale”, unico realmente capace di
leggere e unificare le varie impostazioni. I presupposti sono stati, comunque,
riaffermati affinché si giunga al più presto ad una completa attuazione. Da
quest’ultimo punto si dovrà ripartire e si dovranno programmare i lavori del
prossimo Congresso che terremo tra un paio di anni. E’ questo che l’Imeb si è
dato come obiettivo primario, tramite lo svolgimento della sua attività di
raccordo didattico per far progredire l’intero progetto. A tal scopo un punto
di riferimento assoluto ed ufficiale potrà diventare il corso di
perfezionamento in medicina biointegrata dell’Università degli studi
“G.Annunzio” di Chieti”. Sulla stessa linea anche il bilancio delineato dal
dottor Giovanni Occhionero, chimico farmaceutico, docente del corso di
perfezionamento in medicina biointegrata dell’Università degli studi
“G.D’Annunzio” di Chieti. “L’elevata partecipazione al Congresso è il segno più
evidente della validità degli argomenti trattati. Con questo terzo Congresso
abbiamo consolidato il nostro rapporto con il più grande esperto in assoluto
dell’anti-age, Thierry Hertoghe e l’efficacia dei trattati. Abbiamo avviato
anche una proficua collaborazione con il professor Tutino con un brevetto
internazionale che ha messo a disposizione della Biogroup per creare una linea
di cosmetici incentrata sulla vitamina C stabilizzata. Da segnalare anche
quanto messo in evidenza dal progetto Pap-Breast sulla pre diagnosi del rischio
tumorale al seno e sui relativi stili di vita corretti da seguire. Nell’ambito
dello sport, grazie al prezioso e fattivo contributo di illustri e
competenti relatori quali Angelini,
Massullo e Esposito abbiamo potuto analizzare l’universo dell’attività motoria
ed i correlati benefici. Abbiamo rimarcato ancora una volta grazie
all’intervento del dottor Franco Mastrodonato che la terapia della medicina
biointegrata va personalizzata per ogni singolo paziente, deve tener conto dela
costituzione individuale, del proprio genotipo. In sintesi il messaggio principale
che abbiamo voluto lanciare dal simposio odierno, e che il dottor Mastrodonato
va ribadendo da oltre 30 anni, è che la terapia medica, e non solo, va
perfettamente cucita su ognuno di noi”. L’appuntamento, dunque, è fissato per
il 2015 con l’edizione numero IV del Congresso internazionale di medicina
biointegrata.
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