Convegno su fra Immacolato Brienza
Con i giovani e per i giovani
nell’attualità del messaggio della figura del carmelitano scalzo di Campobasso.
Un forte messaggio di Fede, di verità e di Gioia.
“Fede e sofferenza alla luce
dell’Addolorata, in unione con Gesù,
sorretto dalla Vergine Addolorata, salgo il calvario col sorriso e con la gioia” è il tema del convegno
che si è svolto sabato scorso nell’auditorium del Santuario
dell’Addolorata di Casteleptroso, su fra Immacolato Brienza , nell’anniversario
del pio transito ,13 Aprile 1989- 13 aprile 2013. Il convegno di carattere
scientifico, coordinato da don Fabio di Tommaso postulatore di fra Immacolato,
ha avuto come riflessione centrale la tematica della sofferenza. “Il mistero
della sofferenza bussa al cuore di tutti. Dietro la questione di fra Immacolato
c’è una domanda perenne che è il perché della sofferenza”- come ha introdotto l’arcivescovo di
Campobasso-Bojano mons. Bregantini, nel suo saluto iniziale. Un interrogativo
che oggi i giovani sentono e pongono come domanda a loro profondamente cara.
Una domanda che è la domanda centrale della vita di tutti. Perché si vive,
perché si soffre, perché si muore. Chi mi iuta ad affrontare l’enigma della
crisi?- ha soggiunto Bregantini - Chi è
Dio? È colui che ti riposiziona la vita
come un quadro che si ribalta, che si rovescia. E della centralità di Cristo che riposiziona
le anime ce ne ha parlato padre Ennio Laudazi, membro della commissione storica
d’inchiesta, affermando che «l’uomo che
vive con Cristo diventa un pozzo che
dona vita». Partendo dal tema della Fede
e Sofferenza, le esperienze spirituali e le testimonianze esistenziali dei
santi e di fra Immacolato, sono arte. E dalle pennellate introduttive prese
dalla biografia del carmelitano di Campobasso,
padre Laudazi ha evidenziato il forte legame di fra Immacolato alla Madonna
Addolorata quale Icona della Chiesa che dovrebbe ispirare tutti gli uomini.
“L’Addolorata può e deve ricordare agli
uomini del nostro tempo che il confronto con il nostro tempo apre anche
ad una nuova coscienza ed una rinnovata visione che va oltre la carne e il
sangue, che va oltre il potere
dell’uomo”. Il letto di fra Immacolato è il letto del Sì al volto della Via Matris Dolorosae. “Il dolore per noi è un dolce poema; il
pianto ha vibrazioni armoniche , il gemito è uno slancio delle nostre anime e
le lacrime sulle nostre guance brillano di luce – nelle conclusioni di padre
Laudazi. Continuare a camminare, quando ci si sente sperduti nel buio e nella
solitudine è lo slancio concreto e punto di forza di fra Immacolato
scaturito dalle relazioni tenute successivamente da padre Romano
Gambalunga, postulatore generale dei carmelitani scalzi e da don Antonio
Ruccia docente di teologia Pastorale
presso l’Urbaniana pugliese. Il cammino di fra Immacolato è un camminare per 51
anni in un letto, un cammino di ascesi mistica .Camminare quando si è nella
notte oscura perché si è in attesa dell’alborada
e dello splendore del sole.
Questa è la logica di fra
Immacolato! La logica della profezia, la
logica dell’evangelizzazione. La logica del saper leggere oggi con le categorie
bibliche. Costruire una Chiesa che non è
assistenzialistica, ma dono perdono e proposta. Ecco perché un
convegno alla “luce dell’Addolorata”.
«Perché Maria anche nell’esperienza della Croce è colei che ci prende
per mano e ci dà l’opportunità di capire che tutto è possibile. Maria è la
Donna della nuova anagrafe, consolidata dalla disponibilità - nella esplosiva
conclusione di don Antonio Ruccia a
chiusura del convegno - . Lei si è consegnata al mondo. La Chiesa che guarda al
futuro propone. Maria è figlia e madre.
Fra immacolato ha dimostrato tutto ciò!».
Il convegno si è concluso con la
testimonianza diretta della signora Lucia, moglie di Angelo Iorio di
Campobasso, guarito dopo un incidente del 2010 attraverso le continue preghiere a Fra immacolato che continua ad essere presente nella loro
vita. Fra Immacolato ha guarito la famiglia Iorio di una
guarigione fisica e morale.
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