lunedì 29 aprile 2013

CONVEGNO "Terapie oncologiche biointegrate"

Campobasso 29 aprile 2013


Terapie oncologiche biointegrate, sabato 4 maggio convegno alla Domus Area di Bagnoli del Trigno

Il ruolo dell’Ipertermia nell’ambito delle terapie oncologiche integrate. Sarà questo l’argomento cardine che sarà sviluppato all’interno del convegno che si svolgerà sabato 4 maggio nella sala congressi della Domus Area di Bagnoli del Trigno. L’evento, di caratura nazionale promosso dall’Imeb e della Domus Medica, vedrà come relatori d’eccezione il Dottor Massimo Bonucci, presidente ARTOI (Associazione Ricerca Terapia Oncologica Integrata), e il Dottor Carlo Pastore, membro ESHO (European Society Hyperthermic Oncology). Alcuni cenni sull’Ipertermia e la sua storia recente. L’Ipertermia è una metodica terapeutica che utilizza le più avanzate tecnologie per ottenere un innalzamento locale, artificiale e controllato, della temperatura corporea. L’Ipertermia come terapia per la cura dei tumori ha una storia molto lunga: già a fine ottocento, presso lo Sloan Kattering Cancer Center di New York, tentativi documentati di trarre vantaggio dal punto di vista clinico dagli effetti antitumorali della febbre venivano inizialmente fatti utilizzando sostanze ad azione pirogena (ad esempio, veniva iniettata una dose a bassa carica virale di Erisipela), in grado cioè di provocare reazioni febbrili, nei pazienti neoplastici. Questi primi tentativi però, se da un lato ottenevano risultati incoraggianti per la cura dei pazienti oncologici, dall’altro erano gravati da imponenti effetti collaterali. Un dato però era stato consolidato : le cellule tumorali erano estremamente sensibili al calore. Negli anni 70 un famoso oncologo, il Prof. Harry Le Veen approfondì i meccanismi fisiologici innescati dal trattamento con il calore, mettendo a punto tra l’altro i primi macchinari a radiofrequenza per il trattamento di neoplasie loco-regionali di profondità. L’interesse per questa metodica indolore e non gravata da alcun effetto collaterale è andato sempre maggiormente aumentando quando  recenti studi effettuati in tutto il mondo (note sono le scuole di Ipertermia Oncologica in Giappone, Russia, Paesi dell’area Scandinava, Stati Uniti) hanno definitivamente confermato l’efficacia dell’Ipertermia nel determinare effetti citotossici in associazione ai trattamenti convenzionali (radioterapia e chemioterapia). La risposta delle cellule tumorali al calore è legata sia a fattori cellulari che alle caratteristiche dell’ospite. Quando le cellule neoplastiche sono sottoposte a temperature elevate ( 43-44 °C) esse subiscono un danno irreversibile, in maniera  tempo e dose dipendente, legato ad una riduzione dell’efficacia dei sistemi riparativi normalmente presenti a livello cellulare. A 43-44 °C la maggior parte delle cellule tumorali tende a morire, mentre la maggior parte delle cellule sane tende a sopravvivere: questa è la base fisiologica dell’efficacia terapeutica dell’ipertermia. 
Relatori:


dott. Massimo Bonucci
medico chirurgo, anatomopatologo, oncologo presidente ARTOI (Associazione Ricerca Terapia Oncologica Integrata), docente corso di perfezionamento in Medicina Biointegrata Università di Chieti






dott. Carlo Pastore
Medico chirurgo, specialista in oncologia medica e perfezionato in ipertermia clinica oncologica. Membro ESHO (European Society Hyperthermic Oncology). Socio fondatore di ARTOI (Associazione Ricerca Terapia Oncologica Integrata).


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