Presso la Sala Giunta
della Provincia di Campobasso è stata presentata e sottoscritta una convenzione con l’Università del
Molise su: Mediterraneo delle
minoranze e patrimoni intangibili del basso Molise. Tutti ricorderanno
la mobilitazione della Provincia di Campobasso in seguito alle denunce subite
dai sindaci ove venivano organizzate le Carresi: un patrimonio, un vanto, una
risorsa per il Molise.
Negli ultimi mesi la questione delle Carresi era a tal
riguardo balzata all’onore delle cronache in virtù dell’ordinanza dell’on.
Francesca Martini che poneva e conserva seri vincoli allo svolgimento di palii,
corse tradizionali e Carresi, laddove sia riscontrabile il rischio di
maltrattamento a danno di animali e insicurezza circa l’incolumità di
protagonisti della festa (fantini, allenatori dei cavalli, bovari, ecc) e del
‘pubblico’ intervenuto per seguire la celebrazione tradizionale. Tale ordinanza
emersa da un movimento più ampio di polemica contro le tradizioni popolari che
vedono coinvolti animali (in particolare cavalli) in numerose località italiane
ha determinato la chiusura già di alcune celebrazioni locali (come, ad esempio,
alcuni palii ‘minori’ in Toscana e Umbria e alcune giostre tradizionali in
Sardegna) e ha sollevato innumerevoli dibattiti tra dimensione locale e
istituzioni nazionali e sovranazionali, tanto da mettere in discussione persino
il palio di Siena. Tuttavia ora le Carresi sono sottoposte analogamente al
vaglio del controllo da parte dei protocolli nazionali e vedono minacciata la
loro stessa esistenza da queste regole di tutela dei diritti animali e da
preoccupazioni relative alla sicurezza per il pubblico seppur rappresentando un
contesto ideale di osservazione per le relazioni spesso controverse che
caratterizzano il rapporto tra dimensione locale e livelli nazionali e
sovranazionali di regolamentazione e patrimonializzazione delle feste e
tradizioni popolari. All’uopo si è deciso di concentrare durante questo anno,
l’attenzione della ricerca socio-antropologica su questo gruppo di cerimoniali
locali che rappresentano senza dubbio un importante risorsa per il territorio
molisano che le ospita e un potenziale volano di sviluppo per le comunità e per
l’intera area interessata.
Con questa iniziativa si intende pertanto
ricostruire con cura la vicenda storica e sociale di questi cerimoniali
attraversandola alla luce della nuova, più urgente e visibile questione della
minaccia portata al cuore stesso di questi rituali dall’intervento di
istituzioni e poteri non locali. E’ un esempio pertanto eccellente di come si
possano virtuosamente ripensare queste relazioni locale-globale e come il
patrimonio immateriale rappresenti, sempre più spesso, una risorsa preziosa, e
spesso minacciata, per le comunità e la loro rinascita.
Di conseguenza la
ricerca si inserisce pertanto anche in un progetto più ampio di riflessione e
ricerca che l’Università intende condurre – insieme ad altri Atenei nei
prossimi anni – sulle relazioni tra aree interne e talora più marginali ai
processi economici e culturali della Nazione (rispetto alle coste,
essenzialmente e alle aree di pianura) mirando, ove possibile, a un
riequilibrio di questa condizione di liminarità e sofferenza (economica,
sociale, politica e culturale): come progetto strategico, dunque, di ripresa
dell’economia di queste aree e di sviluppo della gestione partecipata “dal
basso” ai processi di crescita dei territori locali. Il soggetto promotore
della presente ricerca-azione è pertanto individuato nel Laboratorio di Ricerca
SAP – Storia, Ambiente, Patrimonio (Centro
di ricerca e documentazione storico-demoetnoantropologica del territorio
dell’ambiente e del patrimonio culturale) con sede presso il Corso di Studi
in Scienze Turistiche dell’Università del Molise – Sede di Termoli e afferente
al Dipartimento di Bioscienze e Territorio della stessa Università curato dalla
prof. Letizia Bindi. Nel corso della firma saranno presenti anche i sindaci dei
Comuni organizzatori delle Carresi (Ururi, Larino, San Martino e Portocannone),
il Magnifico Rettore Cannata, la prof. Bindi e collaboratori del laboratorio
ricerca
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