lunedì 29 aprile 2013

CONVENZIONE UNIMOL-PROVINCIA "Mediterraneo delle minoranze e patrimoni intangibili del basso Molise"

Campobasso 29 aprile 2013


Presso la Sala Giunta della Provincia di Campobasso è stata  presentata e sottoscritta una convenzione con l’Università del Molise su: Mediterraneo delle minoranze e patrimoni intangibili del basso Molise. Tutti ricorderanno la mobilitazione della Provincia di Campobasso in seguito alle denunce subite dai sindaci ove venivano organizzate le Carresi: un patrimonio, un vanto, una risorsa per il Molise. 

Negli ultimi mesi la questione delle Carresi era a tal riguardo balzata all’onore delle cronache in virtù dell’ordinanza dell’on. Francesca Martini che poneva e conserva seri vincoli allo svolgimento di palii, corse tradizionali e Carresi, laddove sia riscontrabile il rischio di maltrattamento a danno di animali e insicurezza circa l’incolumità di protagonisti della festa (fantini, allenatori dei cavalli, bovari, ecc) e del ‘pubblico’ intervenuto per seguire la celebrazione tradizionale. Tale ordinanza emersa da un movimento più ampio di polemica contro le tradizioni popolari che vedono coinvolti animali (in particolare cavalli) in numerose località italiane ha determinato la chiusura già di alcune celebrazioni locali (come, ad esempio, alcuni palii ‘minori’ in Toscana e Umbria e alcune giostre tradizionali in Sardegna) e ha sollevato innumerevoli dibattiti tra dimensione locale e istituzioni nazionali e sovranazionali, tanto da mettere in discussione persino il palio di Siena. Tuttavia ora le Carresi sono sottoposte analogamente al vaglio del controllo da parte dei protocolli nazionali e vedono minacciata la loro stessa esistenza da queste regole di tutela dei diritti animali e da preoccupazioni relative alla sicurezza per il pubblico seppur rappresentando un contesto ideale di osservazione per le relazioni spesso controverse che caratterizzano il rapporto tra dimensione locale e livelli nazionali e sovranazionali di regolamentazione e patrimonializzazione delle feste e tradizioni popolari. All’uopo si è deciso di concentrare durante questo anno, l’attenzione della ricerca socio-antropologica su questo gruppo di cerimoniali locali che rappresentano senza dubbio un importante risorsa per il territorio molisano che le ospita e un potenziale volano di sviluppo per le comunità e per l’intera area interessata.
Con questa iniziativa si intende pertanto ricostruire con cura la vicenda storica e sociale di questi cerimoniali attraversandola alla luce della nuova, più urgente e visibile questione della minaccia portata al cuore stesso di questi rituali dall’intervento di istituzioni e poteri non locali. E’ un esempio pertanto eccellente di come si possano virtuosamente ripensare queste relazioni locale-globale e come il patrimonio immateriale rappresenti, sempre più spesso, una risorsa preziosa, e spesso minacciata, per le comunità e la loro rinascita. 

Di conseguenza la ricerca si inserisce pertanto anche in un progetto più ampio di riflessione e ricerca che l’Università intende condurre – insieme ad altri Atenei nei prossimi anni – sulle relazioni tra aree interne e talora più marginali ai processi economici e culturali della Nazione (rispetto alle coste, essenzialmente e alle aree di pianura) mirando, ove possibile, a un riequilibrio di questa condizione di liminarità e sofferenza (economica, sociale, politica e culturale): come progetto strategico, dunque, di ripresa dell’economia di queste aree e di sviluppo della gestione partecipata “dal basso” ai processi di crescita dei territori locali. Il soggetto promotore della presente ricerca-azione è pertanto individuato nel Laboratorio di Ricerca SAP – Storia, Ambiente, Patrimonio (Centro di ricerca e documentazione storico-demoetnoantropologica del territorio dell’ambiente e del patrimonio culturale) con sede presso il Corso di Studi in Scienze Turistiche dell’Università del Molise – Sede di Termoli e afferente al Dipartimento di Bioscienze e Territorio della stessa Università curato dalla prof. Letizia Bindi. Nel corso della firma saranno presenti anche i sindaci dei Comuni organizzatori delle Carresi (Ururi, Larino, San Martino e Portocannone), il Magnifico Rettore Cannata, la prof. Bindi e collaboratori del laboratorio ricerca

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