Le patologie cardiovascolari
Le patologie cardiovascolari, malgrado i progressi nel
campo clinico e diagnostico, costituiscono tuttora la principale causa di
mortalità nei paesi occidentali. La crescente sensibilità da parte della
popolazione sull’importanza della prevenzione e del pronto riconoscimento dei
primi sintomi non ha ancora permesso di ridurre l’impatto clinico ed il costo
sociale di questa patologia.
L’informazione aiuta a combattere i “big killer” del
nostro tempo. In questo contesto si colloca l’incontro che si è svolto giovedì
18 aprile presso la Parrocchia “Sacro
Cuore di Gesù” di Campobasso a cui hanno partecipato circa 300 persone, “un appuntamento periodico molto gradito
alla Comunità Parrocchiale e non solo, vista anche la massiccia partecipazione”
ha affermato il Parroco, Padre Celestino Centra, accogliendo i presenti “la Fondazione “Giovanni Paolo II” è una
grande risorsa per la nostra Regione e per tutto il centro sud, ed è un onore
per noi ospitare questo evento”.
Il Direttore Generale della Fondazione, dott. Gianfranco Rastelli, dopo aver
ringraziato il Parroco per l’accoglienza, ha sottolineato che l’evento rientra nel percorso pastorale: “Cultura
e Scienza al Servizio della Persona - un’azione di promozione culturale nelle realtà Parrocchiali”, promosso in collaborazione con la
Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Campobasso. La Fondazione, ente
della sanità religiosa non profit, ha il compito di “prendersi cura del fratello sofferente”, secondo le indicazioni
del Magistero Cattolico.
Le relazioni scientifiche sono state affidate al professor
Francesco Alessandrini, Direttore del
Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, al dott. Pietro Modugno, Chirurgo Vascolare, e al
dott. Nicola Testa, Cardiochirurgo, che
hanno presentato i
progetti di ricerca con le cellule staminali promossi dal Dipartimento.
La Fondazione è tra i
primi centri Italiani ed Europei ad aver
fatto ad praticato questa innovativa metodica terapeutica.
Le staminali sono cellule
primitive non specializzate dotate della singolare capacità di trasformarsi in
diversi altri tipi di cellule del corpo, è in corso uno studio che riguarda sia
l’ambito vascolare periferico che quello cardiaco.
In ambito vascolare, dal 2009 al 2013 sono stati trattati 14
pazienti che presentavano una prognosi particolarmente complessa: "ischemia critica" degli arti inferiori con
grossi problemi di circolazione. Molto
spesso per i pazienti affetti da queste patologie (circa il 25%) non vi sono alternative
all’amputazione perché colpiti da ischemia irreversibile, necrosi dei tessuti e quindi non vi è alcuna
possibilità di far circolare il sangue.
Dopo che le cure
“tradizionali” non sono riuscite a risolvere il problema, è stato praticato un impianto di cellule
staminali autologhe, prelevate dal midollo osseo e nella stessa seduta sono state reimpiantate negli arti inferiori.
I risultati sono molto incoraggianti: è presente in tutti i casi trattati una
rivascolarizzazione, assenza di dolore e anche una progressiva ripresa delle normali attività motorie.
I risultati preliminari di
questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista ufficiale della SICVE
(Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovacolare).
Stesso discorso per
l’ambito cardiaco: pazienti affetti da grave
cardiomiopatia ischemica già colpiti da infarto miocardico presentavano
le coronarie gravemente danneggiate e non suscettibili di rivascolarizzazione
secondo le metodiche tradizionali.
L’impianto di cellule staminali autologhe è stato eseguito
direttamente nel cuore al fine di riattivare i tessuti gravemente compromessi. I pazienti presentano una buona
ripresa delle normali attività cardiache; il decorso post operatorio è
stato privo di complicanze. Ad oggi il follow up risulta buono e si osserva un significativo incremento della
funzionalità cardiaca.
Il protocollo scientifico è stato approvato dal Comitato Etico
dell’Università Cattolica, dall’ EMA (l'Agenzia europea dei medicinali) e dal Consiglio Superiore di Sanità.
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RispondiEliminaChe bella pensata questo questionario. E' anche utile conoscere ed indicizzare queste variazioni di comportamento della società. Bravi!
RispondiEliminaPer alcuni dati ci soprenderanno...voi l'avete fatto?
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