sabato 5 aprile 2014

LE PROBLEMATICHE DELLA PROFESSIONE FORENSE

Campobasso 5 aprile 2014



Le problematiche della professione forense al centro del convegno organizzato da Anf – Associazione Forense Campobassana, tenutosi venerdì 4 aprile 2014, all’hotel San Giorgio di Campobasso. L’evento, intitolato "Crisi della giurisdizione: come venirne fuori", è stato realizzato in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso. Ad aprire il dibattito, i saluti del presidente del COA Campobasso Avv. Demetrio Rivellino; del presidente Cassa Forense Avv. Nunzio Luciano, e del vice presidente nazionale Anf Avv. Gino Canale. A moderare i lavori, l’avvocato Marco Angiolillo, presidente della locale sezione Anf. Sono seguiti l’introduzione dell’avvocato Antonio Guida e l’intervento dell’avvocato Claudio Neri (Cnf). L’avvocato Vincenzo Improta, delegato dell’Oua, ed l’avvocato Eugenio Pappa Monteforte, delegato di Cassa Forense, hanno affrontato il tema del futuro dei giovani professionisti. A concludere, l’avvocato Giuseppe Valenti, membro di commissione statuto dell'OUA e vice presidente di Medialogos, con le soluzioni per uscire dalla crisi, negoziazione, camere arbitrali e giurisdizione alternativa. “Per quanto riguarda la crisi della giurisdizione statale, che è uno degli aspetti della vicenda, contrariamente a quello che noi pensiamo normalmente, è un fenomeno che attraversa tutta l’Europa e in generale quasi tutto il mondo delle economie avanzate – ha commentato Valenti a margine del convegno - Questo perché la globalizzazione ha reso asimmetrico il mondo della risposta della giustizia, cioè gli Stati, con il mondo della domanda di giustizia che ormai è globale. Gli Stati, quindi, fanno fatica a dare una risposta adeguata. Da questo punto di vista, l’Italia soffre particolarmente perché da noi c’è un’abitudine a concepire il sistema di giustizia soltanto come una forma statale e, peraltro, una forma statale a costi sociali che non coprono il costo effettivo dal punto di vista dell’utenza. Questo fa sì che la giurisdizione statale in Italia scoppi. La soluzione prospettata dalle linee europee, è quello di affiancare ad un sistema di giustizia statale dei sistemi paralleli. Sotto questo aspetto, gli avvocati possono fare molto. Devono imparare ad uscire dal processo statale e a inventarsi alternative,  che possono essere di natura negoziale, come ad esempio il negoziato o la mediazione, ma anche di natura giurisdizionale e decisoria come accade con gli arbitrati. Questo consentirebbe di impiegare molti più avvocati a fare le cose e soprattutto accorcerebbe le file d’attesa che ci sono nei tribunali. Obiettivo dell’Ue, per i prossimi 5 anni è avere una equilibrata ripartizione tra giustizia statale e sistemi alternativi”.  

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